Giovedì 30 marzo ore 14.30-17.30
Come noto il concordato preventivo è stato collocato all’interno del nuovo Codice della crisi tra gli “strumenti di regolazione della crisi”, e già questa scelta del Legislatore è sufficiente a porre il concordato in diretta competizione con gli altri strumenti previsti. La grande flessibilità guadagnata dalla procedura va di pari passo con un’accresciuta complessità delle valutazioni da compiere per la costruzione del piano e della proposta concordataria, in particolare per quanto attiene alla composizione delle classi e al trattamento dei flussi finanziari derivanti dalla continuità aziendale. Ciò non di meno, il concordato preventivo rappresenta un’opportunità da valutare per le imprese in difficoltà, in quanto, a fronte di maggiori spese e di un più incisivo (e continuo) controllo giudiziario, permette interventi più incisivi sull’indebitamento scongiurando la liquidazione giudiziale dell’azienda. La procedura è cambiata, e, come conseguenza, ogni abitudine o intimo convincimento, per quanto consolidati, vanno messi in discussione e rimeditati.
Saluti di indirizzo
Gianfranco Barbieri - Presidente ACEF. Dottore Commercialista in Bologna
Intervengono
Il concordato preventivo nel C.C.I.I.: si può ancora parlare di procedura minore?
Sido Bonfatti - Avvocato in Modena
Le novità del concordato preventivo in continuità aziendale
Giulia Pusterla - Dottore Commercialista in Como
Il ruolo del commissario giudiziale
Roberta Zorloni - Dottore Commercialista in Milano, Presidente Associazione Concorsualisti di Milano
Composizione negoziata o concordato preventivo?
Giacomo Barbieri - Dottore Commercialista in Bologna
Valutare correttamente le azioni di responsabilità
Stefano d'Orsi - Dottore Commercialista in Bologna
Quota di iscrizione: € 120,00 oltre IVA.
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