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Quesiti più frequenti - origine non preferenziale

 

Mi hanno chiesto il certificato di origine: a chi lo chiedo e come?

A partire dal 1 giugno 2019 le richieste dei certificati di origine possono essere presentate solo in modalità telematica sul portale  https://praticacdor.infocamere.it/ptco/Home.action?x=1 Sportello telematico delle certificazioni per l’estero dotandosi di: 

- dispositivo di firma digitale e sofwtare di firma (Dike File protector o simili),
- registrazione su www.registroimprese.it sottoscrivendo un abbonamento gratuito al servizio Telemaco di tipo completo (consultazione+invio pratiche+richiesta certificati),
- versamento del prepagato per il pagamento online dei diritti di segreteria

Dopo avere completato le fasi sopra descritte si deve
- accedere al sito http://www.registroimprese.it
- seguire le Istruzioni per la richiesta telematica dei certificati di origine.

Il pagamento avviene in modalità elettronica: il sistema calcola automaticamente l'importo dei diritti di segreteria per i documenti richiesti e lo "scala" dal credito prepagato. La fatturazione avviene al momento del versamento, a cura di InfoCamere, Società di Informatica delle Camere di Commercio Italiane, che gestisce il servizio Telemaco.


A cosa serve dichiarare l’origine non preferenziale?

La dichiarazione dell’origine non preferenziale è essenziale per garantire la conformità alle normative doganali, in merito a: 

Dazi doganali e trattati commerciali
Dazi e tariffe: l'origine non preferenziale determina i dazi doganali applicabili alle merci importate. I dazi possono variare in base al Paese di origine delle merci.
Trattati commerciali: anche se non comporta benefici tariffari come l'origine preferenziale, l'origine non preferenziale può influenzare l'applicabilità di alcuni trattati commerciali o di altre misure commerciali specifiche tra Paesi.

Contingenti e restrizioni
Quote di importazione: alcuni paesi impongono contingenti quantitativi (quote) su determinate merci provenienti da determinati Paesi o aree. L'origine non preferenziale serve a gestire e applicare questi contingenti.
Embargo e sanzioni: in alcuni casi, ci sono restrizioni o sanzioni commerciali contro determinati Paesi. Conoscere l'origine non preferenziale è essenziale per rispettare tali misure.

Norme di sicurezza e regolamenti tecnici
Conformità: alcuni prodotti devono rispettare norme specifiche di sicurezza o regolamenti tecnici che possono variare a seconda del Paese di origine.
Certificazioni: alcuni mercati richiedono certificazioni specifiche in base all'origine delle merci, che possono essere necessarie per la vendita o l'importazione.

Antidumping e contromisure commerciali
Misure antidumping: se un Paese applica misure antidumping contro un altro Paese per proteggere la propria industria domestica, l'origine non preferenziale delle merci diventa rilevante per determinare se tali misure si applicano.
Contromisure: le contromisure commerciali, come i dazi compensativi, possono essere applicate in base all'origine delle merci per contrastare pratiche commerciali sleali.
Trasparenza e Tracciabilità
Informazioni ai consumatori: in alcuni casi, l'origine delle merci è richiesta per fornire informazioni accurate ai consumatori riguardo alla provenienza dei prodotti.
Tracciabilità: per motivi di qualità e sicurezza, tracciare l'origine delle merci è essenziale in caso di richiami di prodotti o indagini sulla qualità.

Regolamenti nazionali ed internazionali
Conformità normativa: le autorità doganali richiedono la dichiarazione dell'origine per assicurarsi che tutte le leggi e i regolamenti nazionali ed internazionali siano rispettati.
Gestione delle importazioni: aiuta le autorità a monitorare e gestire le importazioni, garantendo che le merci rispettino tutte le regolamentazioni applicabili.


Sono obbligato a dichiarare l’origine non preferenziale?

In ambito commerciale, la dichiarazione di origine non preferenziale è richiesta in determinate circostanze e non in altre. La necessità di dichiarare l'origine non preferenziale dipende dal tipo di operazione commerciale e dalle normative del Paese di destinazione della merce.
Ecco alcuni punti chiave:  

Esportazioni:  spesso è richiesto dichiarare l'origine non preferenziale della merce per adempiere alle normative doganali del Paese importatore. Questo può essere richiesto per motivi tariffari, statistici o per rispetto di misure commerciali specifiche (come le quote o i dazi antidumping).  

Importazioni: in fase di importazione le autorità doganali richiedono la dichiarazione dell'origine non preferenziale per applicare correttamente i dazi doganali e altre misure commerciali.

Certificati di origine: quando è necessario ottenere un certificato di origine dalla Camera di Commercio si deve dichiarare l'origine non preferenziale delle merci. 

Documentazione commerciale: la dichiarazione di origine non preferenziale può essere richiesta in vari documenti commerciali, come la fattura o la dichiarazione doganale, per facilitare le operazioni di sdoganamento.  

Per sapere se sei obbligato a dichiarare l'origine non preferenziale in una specifica operazione commerciale, è consigliabile consultare le normative doganali del paese importatore


Quali sono le responsabilità per errata indicazione di origine non preferenziale in esportazione e importazione?

In esportazione le dichiarazioni sulle domande dei certificati di origine della Camera di Commercio sono rese ai sensi dell’art 47 DPR 445/2000 ed hanno valore di dichiarazione resa di fronte a pubblico ufficiale. In caso di dichiarazioni mendaci, forma o uso di atti falsi si applicano le sanzioni penali richiamate dall’art. 76 DPR 445/2000.  

All’importazione evidenziamo le sanzioni amministrative extratributarie per uso ingannevole del marchio aziendale, di cui all’art. 4 c. 49 bis L. 350/2003 che prevedono il sequestro della merce, l’eventuale confisca ed una sanzione pecuniaria da eur. 10.000 ad eur. 250.000. In caso di falsa o fallace indicazione di origine o provenienza sui prodotti, l’art 4 c. 49 L. 350/2003 prevede sequestro della merce, l’eventuale confisca, la reclusione fino a due anni e una multa fino ad eur. 20.000 (art. 517 Codice Penale).


Come si può avere certezza della corretta attribuzione di origine?  

Attraverso la richiesta all’Ufficio Origine e Valore della Direzione Dogane di un l’informazione vincolante in materia di origine (IVO): una decisione scritta rilasciata dalle autorità doganali di un paese dell’Unione Europea che certifica l’origine preferenziale o non preferenziale di una specifica merce in maniera vincolante. L’IVO consente agli operatori di sapere in anticipo quali regole di origine si applicheranno alle loro merci, facilitando in tal modo il rispetto delle norme doganali ed ha una durata di 3 anni. Per maggiori informazioni potete consultare questo link