Ripensare gli eventi dal vivo e online con una piattaforma personalizzabile, multipiattaforma, multiservizi. Un hub tecnologico che ha gestito con le quali le aziende hanno organizzato più di 10.000 eventi con oltre 2,5 milioni di invitati e oltre 1,5 milioni di partecipanti distribuiti in 34 Paesi del mondo. Un’intuizione geniale che nasce in terra emiliana. Per FARE INSIEME STARTUP Giampaolo Colletti intervista Franco Bondi, fondatore e CEO di Eventboost
FARE INSIEME STARTUP è lo spinoff del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune delle realtà presenti nel portfolio di Primo Ventures, società che gestisce fondi specializzati nel settore digitale e della new space economy. Con Primo Ventures Confindustria Emilia ha avviato una partnership. Obiettivo: offrire alle imprese associate nuove occasioni di crescita grazie alla presentazione delle startup più innovative sul mercato. Qui raccontiamo alcune loro storie.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
«Il
meno possibile». Per raccontarvi la nuova storia di startup partiamo da molto
lontano. Sia nel tempo che nello spazio. E da una dichiarazione che avrebbe
fatto il giro del mondo per essere poi smentita nei fatti. Perché spesso gli
avvenimenti, unitamente ad una evoluzione esponenziale della rete, possono
assumere conseguenze imprevedibili. «Il meno possibile», dicevamo prima.
Correva l’anno 2013 – e ricordatevi bene questo anno perché tornerà a breve nel
racconto – e con queste parole l’allora capo delle finanze di Google Patrick
Pichette rispondeva alla stampa che chiedeva quanti dipendenti del colosso di
Mountain View stessero in quel momento telelavorando. In fondo riunirsi in un
posto stimolava produttività, innovazione, cameratismo e ovviamente controllo.
Dieci anni e una pandemia dopo le proporzioni sono completamente ribaltate, ha
sottolineato l’Economist in un recente dossier che rivela tutte le
contraddizioni del rientro in ufficio.
Identikit
dell’azienda. Conseguenze della digitalizzazione e di
un nuovo modo di percepire le nostre esistenze connesse e dal vivo. In fondo la
storia che stiamo per raccontarvi racchiude tutto questo: la forte spinta
all’uso della rete e delle piattaforme di connettività, i cambiamenti in atto
nelle relazioni tra pubblici e aziende, il ripensamento degli eventi di
persona, virtuali, ibridi. Questa è la storia di Eventboost, piattaforma di
gestione degli eventi ad uso delle aziende nata nel 2014. Si tratta di un
software as a service inteso come hub tecnologico per eventi. Una piattaforma
che ha gestito per le aziende clienti più di 10.000 eventi in 34 diversi paesi
ai quali sono stati invitati oltre 2,5 milioni di utenti di cui 1,5 milioni si
sono registrati tramite la piattaforma e dei quali oltre 1,2 milioni sono stati
accreditati agli eventi grazie alla piattaforma. L’headquarter è a Chiasso, in
Svizzera. Ma la startup ha anche una sede a Cagliari e i soci sono tutti
italiani, la maggior parte emiliani. Eventboost conta 14 dipendenti per un
mercato globale che guarda all’Europa, all’America, al Canada, all’Asia e
all’Australia per un fatturato di 1,4 milioni di euro e una crescita anno su
anno del +32%.
Capitale umano e
tecnologico. Sono diverse le attività che questo gioiello hi-tech nato da talenti
emiliani e che scala i mercati globali può fare: da qui nascono moduli di
registrazione personalizzabili e applicazioni web per gli eventi, ma si possono
anche elaborare biglietti con relativi pagamenti anche su tecnologia
blockchain. Ma c’è di più. Eventboost permette di fare e-mail marketing,
check-in in tempo reale e stampa badge e l’analisi dei dati. Oggi Eventboost si
distingue tra tutti i principali concorrenti nella gestione degli eventi
end-to-end con una piattaforma che valorizza l’unicità delle iniziative,
differenzia l’offerta, semplifica l’onboarding e permette la gestione di ogni
evento. A pensarla Franco Bondi, startupper seriale. Nato in Romagna e di base
oggi a Bologna, questo startupper seriale laureato in economia e commercio, nel
1996 crea Quadrante, una delle prime digital agency italiane, dove occupa il
ruolo di Presidente e Amministratore Delegato fino a marzo 2014. Negli ultimi
quindici anni fonda diverse aziende nel mondo della comunicazione digitale e
mobile app, tra cui Easytkts, Web Marketing Tools, Jakala, Kangaroo, +Plugg. «Nel
2013 in Quadrante arrivavano spesso delle richieste di app per fare check-in
agli eventi, abbiamo così per curiosità verificato la dimensione e l’ampiezza
del mercato e le potenzialità di crescita e abbiamo deciso di entrare in questo
business dopo la exit da Quadrante. La ricetta di successo passa da un customer
care eccellente, da un DNA italiano nella creatività e nell’innovazione, da una
flessibilità per gestire ogni tipo di evento», afferma Franco Bondi, CEO
di Eventboost, che è stata protagonista anche di diversi round di finanziamento. E il primo
a crederci è stato Primomiglio. «Ogni anno dedichiamo dai
300.000 ai 500.000 euro in ricerca e sviluppo e per noi le leve
dell’innovazione sono legate alla costante attenzione alle richieste che
arrivano dai clienti e dal mercato, ai contatti con le università e con i
centri di ricerca», precisa Bondi. Ancora una volta le storie di successo passano dal
gioco di squadra, dalle alleanze con le catene del valore e da quella sana
ossessione di non fermarsi mai. Perché quella che oggi si chiama ricerca
un domani può prendere il nome di impresa. Basta crederci per davvero.
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