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FARE INSIEME - Ep. 187 - 4Automate, quelle soluzioni integrate e vincenti per automazioni industriali

«Per natura l’innovazione è parte integrante dell’esistenza di 4Automate»

11/04/2024

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Nel modenese c’è un’azienda che sta accelerando la trasformazione tecnologica delle altre realtà del territorio, offrendo soluzioni legate alle automazioni industriali. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Carlo Martinelli, Amministratore Delegato di 4Automate

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Unire i puntini. Se c’è un aspetto che esce fuori con forza più di altri nella storia che stiamo per raccontare è proprio questa capacità di unire i puntini. Perché in fondo 4Automate – azienda modenese nata sette anni fa e che sta scalando interesse e fatturato – descrive proprio questa sfida: diventare un riferimento nelle soluzioni integrate per automazioni industriali nei settori della logistica generale, distribuzione intermedia del farmaco e anche e-commerce. E poi da cosa nasce cosa. Così se all’inizio l’azienda sviluppava prevalentemente software per la gestione di magazzini automatici, ben presto si è specializzata nella progettazione, nella fabbricazione, nell’installazione e nell’avviamento di sistemi integrati di movimentazione merci con trasportatori a rullo, nastri, elevatori, decision points e soluzioni per fine linea. Tutto ciò si spiega con la forte accelerazione nell’automazione industriale. L’idea? Offrire soluzioni semplici a esigenze complesse, in modo efficace e in tempi brevi, con le opportune competenze per la corretta gestione dei flussi materiali e informatici.

Identikit dell’azienda
. Ma procediamo con ordine. Siamo a Marano sul Panaro, cinquemila anime sulla sponda sinistra del fiume Panaro, nell’Unione Terre di Castelli. Il paesino si estende sulle prime colline della provincia modenese. Siamo a 5 chilometri da Vignola, a 25 da Modena e a 35 da Bologna. Terra votata alla produzione della ciliegia, ma anche a quell’industria che dà lavoro a quei distretti hi-tech che il mondo ci invidia. 4automate viene accesa nel 2017 da Carlo Martinelli e Luigi Alboresi e subito si capisce che può rivelarsi una storia di successo. «Ci siamo subito resi conto che era necessario completare l’offerta con una parte meccanica e hardware che fosse disegnata e accordata alle nostre logiche di programmazione in modo da gestire il prodotto finale nella sua totalità, senza soluzione di continuità», afferma Martinelli, Amministratore Delegato di 4Automate. Unire i puntini, dicevamo prima. E farlo insieme. «Gli oltre vent’anni di esperienza trascorsi con Luigi ci hanno permesso di entrare in contatto con diverse realtà nel mondo della distribuzione intermedia del farmaco, dandoci lo spunto per fornire prodotti e servizi che poche aziende all’epoca erano in grado di fornire con la professionalità richiesta. Da qui l’intuizione di creare una squadra e una struttura industriale che fossero in grado di occupare quello spazio che ci ha poi consentito di crescere ed espanderci anche su altri settori», dice Martinelli. L’idea nasce sul classico foglietto di carta e dentro un box di pochi metri quadrati. Il momento più appagante è l’espansione grazie al passaparola, segno che la strada intrapresa era quella giusta. Il DNA di 4Automate è contraddistinto da una fortissima vocazione tecnologica, che ne caratterizza la costante evoluzione dei prodotti. «Per natura l’innovazione è parte integrante dell’esistenza di 4Automate. Quella che rimane immutata è l’attenzione per il capitale umano, elemento imprescindibile per un’azienda con prospettive di ampliamento solide e di lunga gittata», dice Martinelli. Ma sull’elemento distintivo non ha dubbi. «È la creatività, ovvero carpire le migliori soluzioni che i clienti chiedono per migliorare i propri processi o la propria azienda, mantenendo il senso pratico necessario per l’operatività quotidiana».

Il ruolo del distretto.
Persone e tecnologie. In questo preciso ordine. Il capitale umano rappresenta le fondamenta di 4Automate, che oltretutto ha un profondo legame con il territorio. Basti pensare che il 90% dei fornitori risiede nel raggio di qualche chilometro, con tutti i vantaggi di una filiera snella e nella concretezza a chilometro zero. La tecnologia invece ne rappresenta il propellente: non se ne può prescindere, soprattutto in questa fase storica segnata dal succedersi di novità. «L’identità territoriale deve essere vista come un punto di forza, un cardine da tutelare per identificarsi in un contesto che tende ad appiattire qualsiasi cosa. Distinguersi non significa emergere o prevaricare ma essere visti da una prospettiva diversa, il che ci rende più interessanti. Il mondo è un mercato globale che va conosciuto, vissuto e interpretato con il giusto mix di intelligenza e cultura di origine», dice Martinelli. Il futuro? Ampliare il bacino di clienti e allargare i settori di interesse con l’introduzione di nuove macchine pensate per essere impiegate in diverse applicazioni. E poi c’è quella capacità di proporre impianti disegnati su misura, ai quali affiancare prodotti di serie. L’offerta vincente spazia dal plug and play al tailor made. Ecco allora l’identikit vincente della tecnologia: un abito su misura per vestire le nuove sfide di un’industria che non vuole fermarsi mai.

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