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FARE INSIEME - Ep. 258 - Anderlini, quell’azienda meccanica emiliana dalle molte vite racchiuse in una

«Siamo riusciti a evolverci»

23/6/2025

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A Zola Predosa, nel bolognese, nasce negli anni ’50 un’azienda diventata leader di mercato nella produzione di componenti meccanici ottenuti dalle lavorazioni dei tubi, dello stampaggio lamiera e della tornitura a CNC. Lavora per multinazionali e importanti aziende leader di settore. E racconta una storia straordinaria: mai darsi per vinti. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Andrea Anderlini, titolare dell’azienda

di Giampaolo Colletti

@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

“La tana del coniglio astuto ha sempre tre uscite”. Lo ricorda un vecchio adagio cinese. Insomma, c’è sempre una scelta che possiamo compiere per fare la differenza. In fondo la storia che stiamo per raccontare ci dice tutto questo e molto di più. Mai darsi per vinti, si potrebbe sintetizzare come ragionamento. Ma per farlo occorre avere una lucida visione, non solo quella passione indomita che fa accadere le cose. Pensate che la storia che stiamo per raccontare è di un’impresa che negli anni è riuscita a diventare il più grosso produttore europeo di leveraggi per azionamento dei carburatori. Per darvi un numero, metà del parco macchine circolanti agli inizi degli anni ’90 montavano loro componenti. E qui serve spiegare cosa sono, questi leveraggi. Ecco, si tratta generalmente di un sistema di leve, che può essere applicato a diverse meccaniche. Può indicare il sistema che trasmette il movimento e la forza, come nel caso del leveraggio del cambio, che collega la leva del cambio alla trasmissione per permettere un cambio di marcia preciso e fluido. Più facile a farsi, che a dirsi. Almeno nel caso di Anderlini. Poi però cambiano le leggi e i motori a scoppio non risultano più a norma. Bisogna reinventarsi e bisogna farlo in fretta. E questa storia racconta anche questa lezione fatta di intuizioni geniali, studio matto e disperatissimo, preparazione estrema e pure un po’ di sfacciata fortuna.

Identikit dell’azienda
. Partiamo dal dove e poi arriviamo al chi e al cosa. Siamo a Zola Predosa, ventimila anime nell’area metropolitana bolognese. Qui nel lontano 1975 si trasferisce l’azienda Anderlini dall’originale laboratorio a Borgo Panigale. Tutto parte come attrezzeria meccanica ad opera del suo fondatore, Ugo Anderlini. Uno startupper, lo avremmo definito oggi. Con il passare degli anni l’azienda cresce specializzandosi nello stampaggio della lamiera, nella torneria automatica e nell'assemblaggio, proponendosi sul mercato come leader nella costruzione di minuterie metalliche per i settori automotive, motociclo e motori elettrici tubolari. Taglio e lavorazioni meccanica di tubi metallici e relativa verniciatura mediante un impianto dedicato. Ma restiamo a quegli anni del Secondo Dopoguerra. Tempo di incertezza e tempo di passioni. Ugo Anderlini è un operaio specializzato della Ducati meccanica che fa stampi per fare la lavorazione della lamiera. Nel primo dopoguerra decide di aprire una impresa artigiana ed entra in contatto con l'azienda di Bologna che produceva carburatori. E da lì nasce l’idea geniale: continuare a fare stampi che poi vengono anche utilizzati per realizzare i pezzi stampati in lamiera. «Nei primi anni ’60 ero un bambino e ricordo l’entusiasmo e l’abnegazione al lavoro di mio padre e mia madre. Il momento più appagante? Quello di aver superato la grande crisi che ha colpito l’azienda a fine anni ’90 in quanto il carburatore viene sostituito dall’iniezione elettronica. Ma proprio in quel periodo incontriamo la zattera di salvataggio che ci traghetta dal vecchio al nuovo mondo. Un’azienda che fa motori tubolari», afferma Andrea Anderlini, titolare dell’azienda, classe 1957, una formazione da perito industriale meccanico e una laurea in economia e commercio. Una dicotomia lessicale dal punto di vista formativo, si potrebbe dire. Ma questa doppia anima rende tutto possibile. Oggi l’azienda – nel suo headquarter da quasi quattromila metri quadrati – conta 22 dipendenti ed esporta per il 35% all’estero: Francia Polonia, Tunisia, Cina, India. Il fatturato si aggira sui 4 milioni di euro con un previsionale di crescita a 5 milioni entro il 2026. «Il nostro lavoro sarebbe completamente sparito. All’epoca avevamo un solo cliente e tutte le leggi dell’economia lo ripetono all’unisono: se muore il prodotto, muore anche il mercato e l’azienda che lo incarna non sopravvive. Ma non è stata una morte immediata, quanto annunciata. Tutto questo ci ha permesso di reinventarci. Insomma, siamo riusciti a evolverci. Oggi facciamo fornitura meccanica, ossia prodotti molto complessi come i tubi per motori tubolari», dice Anderlini. Per il futuro? «Continuare a sviluppare il nostro Dna di essere specialisti di prodotto con un percorso di crescita che ci consenta di affrontare le sfide future assieme anche a nuovi compagni di viaggio», conclude Anderlini. Lo abbiamo detto in passato e lo ripetiamo anche qui: mai darsi per vinti. È questa la lezione che ci insegnano le organizzazioni d’eccellenza.

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