Nel 2007 per volontà del presidente Alessandro Arcidiacono e di sua moglie Federica, in stretta collaborazione con il neurochirurgo Ercole Galassi, allora responsabile della Neurochirurgia Pediatrica dell’ospedale Bellaria di Bologna, è nata l’Associazione Bimbo Tu che oggi ha lo status di Aps, Associazione di promozione sociale. La mission di Bimbo Tu è quella di accompagnare i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie nel percorso di cura dalle malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale offrendo ascolto, accoglienza e ospitalità gratuita. Per FARE INSIEME Charity, Lucrezia Lanzani intervista Cora Querzè, direttore generale dell’Associazione Bimbo Tu
FARE INSIEME CHARITY è lo spin-off del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune onlus e società no profit, realtà fortemente presenti nei territori di Bologna, Ferrara e Modena e che svolgono un lavoro straordinariamente importante e cruciale per l’intera comunità
di Lucrezia Lanzani*
“Evoluzione: ogni processo di trasformazione, graduale e continuo, per cui una data realtà passa da uno stato all’altro attraverso cambiamenti successivi”.
«Tutto è iniziato nel 2007 per volontà del nostro presidente, Alessandro Arcidiacono, e di sua moglie Federica Morellato che insieme hanno dovuto vivere la difficile esperienza, per fortuna a lieto fine, della malattia del figlio, e hanno sentito il bisogno di restituire qualcosa alla comunità supportando genitori, bambini e adolescenti con un progetto di accoglienza durante il percorso di cura che si trovano a vivere. Questo desiderio si è trasformato in un progetto concreto, che ha preso vita nel 2007 quando è stata costituita l’Associazione Bimbo Tu,», racconta Cora Querzè, direttore generale di Bimbo Tu.
La prima rete di sostenitori dell’Associazione è stata costituita da amici, familiari e volontari, che - in collaborazione e a sostegno della Neurochirurgia pediatrica dell’ospedale Bellaria di Bologna - contribuivano inizialmente donando strumentazioni medicali e offrendo attività d’intrattenimento per i bambini ricoverati. Sin da subito Bimbo Tu ha avuto la vocazione di realizzare un progetto di accoglienza per le famiglie che venivano da fuori Bologna, inizialmente con l’ospitalità in appartamenti, dati in comodato d’uso gratuito all’Associazione o tramite lasciti, ma la donazione della vecchia Casa Sant’Angela da parte della Curia di Bologna, nel 2016, ha permesso di dare il via al servizio strutturato di hospitality e accoglienza. Nel 2017 è nata la Fondazione Bimbo Tu che ha gestito il percorso di raccolta fondi per ristrutturare la casa d’accoglienza, con più posti letto e la possibilità di accogliere un numero maggiore di famiglie, con la campagna di raccolta fondi “Molto più di un tetto sulla testa” lanciata a inizio 2018.
«Grazie alla generosità dei sostenitori e al costante impegno della fondazione, i lavori di ristrutturazione sono iniziati nel gennaio 2019, portando alla realizzazione della prima metà della struttura, che ha offerto 25 posti letto per le famiglie. Il PASS (Polo di Accoglienza e Servizi Solidali) è diventato un punto di riferimento per il territorio e mette anche a disposizione spazi polifunzionali che vanno a servizio della comunità e destinano il ricavato a finanziare l’accoglienza gratuita di Bimbo Tu», aggiunge Querzè.
L’inaugurazione della struttura è stata a ottobre 2022 e, nel 2023, Bimbo Tu ha accolto più di 450 famiglie per oltre 1.300 notti. L’impegno dell’Associazione Bimbo Tu continua a crescere e nel 2024 è stata lanciata una nuova raccolta fondi “Molto più di un tetto sulla testa” per realizzare la seconda ala del PASS. Accogliere le famiglie in alloggi legati alle “migrazioni sanitarie” oggi è solo uno degli obiettivi della struttura.
«La società è cambiata in modo significativo negli ultimi anni, e con essa anche le esigenze delle famiglie che ci chiedono aiuto. Dal 2021 la nostra missione si è estesa anche al supporto dei ragazzi che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e di psicopatologie. Nella seconda ala di Pass, attualmente in fase di riqualificazione, due piani saranno dedicati a chi ha bisogno di un reinserimento familiare dopo il ricovero», afferma ancora il direttore generale di Bimbo Tu.
Attiva oggi nei principali ospedali bolognesi (Bellaria, Sant’Orsola e Maggiore), il lavoro dell’Associazione si estende anche all’interno del Centro Regionale per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione all’Ospedale Bellaria, dove sono attivi diversi progetti come “My Pet”, un progetto di IAA (Interventi assistiti con animali) che contribuisce a creare momenti distensivi e ludici in compagnia di animali addestrati e laboratori di ceramica e arteterapia che permettono ai pazienti di esprimersi. Inoltre, la musica e la cura della persona sono parte integrante delle attività, con l’obiettivo di non allontanare mai il concetto di bellezza dalla vita quotidiana dei giovani pazienti. Il progetto Tribù, invece, è uno spazio giocoso ed educativo gestito da Bimbo Tu per i pazienti pediatrici e per i piccoli e giovani utenti dell’ospedale che non sono lì per motivi di salute, ma accompagnano genitori o altri familiari in cura.
«Un altro progetto di ricerca che sta per partire riguarda invece la realtà virtuale e il trattamento dei disturbi alimentari. Grazie a una terapia che verrà presto avviata, le ragazze e i ragazzi che soffrono di anoressia nervosa o bulimia avranno la possibilità di vedere il proprio avatar acquistare peso gradualmente, fino a prendere confidenza con la normalità», aggiunge Cora Querzè.
Nel 2024 Bimbo Tu ha dato il via anche a una serie di eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi, come la cena “B.Great” e la proiezione del lungometraggio Maledimiele di Marco Pozzi al Cinema Modernissimo con relativo dibattito, che hanno visto la partecipazione del regista e di esperti, oltre che alla testimonianza di una ex paziente. L’obiettivo è sensibilizzare la società sui temi dei disturbi alimentari e delle psicopatologie, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio e creando consapevolezza sui temi del benessere psicofisico, cercando di scardinare lo stigma sociale relativo a queste patologie. Il supporto psicologico per i familiari dei pazienti, in particolare per i disturbi alimentari, è un altro aspetto fondamentale dell’attività della Fondazione. Sono stati avviati gruppi di supporto psicologico che aiutano a gestire la difficile situazione emotivo-relazionale.
Nel corso degli anni, Bimbo Tu è cresciuta grazie anche all’impegno di oltre 300 volontari, che ricevono una formazione continua. La raccolta fondi e l’attività dell’associazione sono state alimentate da privati, aziende, eventi e dalla vendita di articoli solidali. Tra gli obiettivi a medio termine, la fondazione mira a raccogliere 2 milioni di euro entro il 2025, per ristrutturare la seconda ala del PASS, dedicata a Dylan, un ragazzo di Verona appassionato di basket che, prima di venire a mancare lo scorso anno, condivideva il suo percorso di vita su YouTube. Per questo sarà costruita una nuova area con un campo da basket, che potrà essere utilizzato dai pazienti. Tra i progetti in partenza c’è poi “Adotta uno spazio”, che consente alle imprese di sostenere la manutenzione degli spazi del Polo Accoglienza, e il progetto “Tiny”, che riguarda la terapia intensiva neonatale. Tra i servizi ormai consolidati c’è invece “Risoamica”, il percorso di educazione alla risonanza magnetica che aiuta i bambini ad affrontare l’ansia che questo esame diagnostico comporta, senza dover ricorrere alla sedazione e dunque al ricovero. Un’altra novità, infine, è il progetto “Switch”, dedicato all’alfabetizzazione digitale e destinato alle scuole primarie e medie e quinte elementari di San Lazzaro di Savena, per sensibilizzare i ragazzi sulla sicurezza in rete e sulle opportunità e i pericoli che la navigazione comporta.
Bimbo Tu, con il Polo Accoglienza e Servizi Solidali non è solo un punto di riferimento per chi cerca accoglienza, ma è anche un ente che consente di sensibilizzare la comunità su determinati disagi, per poter permettere ai pazienti e alle loro famiglie di guardare al futuro con ottimismo e alleggerire il peso da sostenere..
*Lucrezia Lanzani è una studentessa del Liceo Steam Emilia, ha diciassette anni e da sempre è interessata a tematiche sociali. Da tre anni presta attività di volontariato in diverse realtà della sua comunità.
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