Ad Altedo c’è un’azienda diventata un gioiello tecnologico impegnato nell’ambito della progettazione, produzione e assemblaggio di schede ed apparecchiature elettroniche. Una realtà che nasce da una passione indomita. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Monica Tomesani, figlia della fondatrice Franca Ferroni e di Giannino Tomesani e che oggi presidia l’area vendite di Ela Sistemi
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Questa è una storia che non ti aspetti, proprio perché controcorrente rispetto ai luoghi comuni di un tempo. Una storia che va in direzione opposta e contraria alle consuetudini di quella fase storica. Ma è anche una storia che trasuda passione, coraggio, voglia di fare. Nel vero senso della parola.
Storia dell’azienda. Questa è la storia di Franca Ferroni che nel 1968 consegue il diploma di perito elettronico all’Istituto Aldini Valeriani Cà Selvatica, avviando così la sua carriera nel settore. Attenzione: Franca è una delle prime sei donne diplomate in elettronica, unica a continuare in questo ambito, proprio in quella direzione opposta e contraria. Franca non ha mai voluto fare il classico lavoro che negli anni ‘60 era destinato alle donne e ha sempre pensato di fare qualcosa di diverso, qualcosa che la appassionasse e non la relegasse al mero ruolo che il tempo – quel tempo! – le avrebbe assegnato. All’epoca la meccanica era a stretto appannaggio dell’uomo. Intanto l’elettronica si stava affacciando sempre di più sul mercato. Intuendo che sarebbe potuta diventare un caposaldo dell’industria, Franca Ferroni sceglie di cimentarsi nel settore proprio a partire dalla scuola. Non solo per montare, ma per capire cosa c’è dietro ogni oggetto, manufatto, tecnologia. A quel tempo, il confronto a casa di Franca con mamma e papà è acceso e l’impresa è ardua, ma alla fine il compromesso ha la meglio e passa la linea decisa da Franca: “Mamma e papà, se volete una figlia diplomata, io scelgo elettronica”. Franca dopo la scuola inizia subito a lavorare. Correva l’anno 1975 e intanto rimane incinta di Monica Tomesani, la sua prima figlia. Il datore di lavoro non la prende bene – altri tempi, potremmo dire – e vista la pancia crescere la lascia a casa. Da lì l’idea. Continuare a fare. Ma a fare per davvero. Tutto parte dalla costruzione di un tavolino e nel tempo si va molto oltre. Questo è l’esordio di Ela Sistemi. Ma prima di arrivare a questo nome e a questo assetto societario, di acqua sotto i ponti ne passa tanta. A raccontarlo è proprio Monica Tomesani, figlia della fondatrice Franca Ferroni e di Giannino Tomesani e che oggi presidia l’area vendite. «L’azienda nasce nel 1975 con il nome di Alfa Or, che significava “primi negli orologi”. All’epoca l’azienda produceva orologi d’arredamento. Poi con l’avvento delle radiosveglie giapponesi il mercato si chiude. Così si iniziano a produrre temporizzatori per l’industria meccanica e il nome di fatto impronunciabile viene modificato in Alfaoerre per esteso. Successivamente si cambia nome in Elettronica Alfaoerre (sigla Ela) che diventerà poi il nome della attuale azienda. Mamma lavora e dà il meglio di sé, ma quanta difficoltà nel conciliare casa e lavoro. Fare la mamma lavorando anche dodici ore al giorno. Intanto però il successo ottenuto con la progettazione di un sistema per il controllo delle ventole viene copiato da aziende di importanza nazionale cento volte più potenti. E allora si cambia», ricorda Monica. E si va ancora in direzione opposta e contraria alle consuetudini. Sempre controvento.
Identikit dell’azienda.Oggi Ela Sistemi è un gioiello tecnologico che opera nell’ambito della progettazione, produzione e assemblaggio di schede ed apparecchiature elettroniche. L’azienda è specializzata in illuminazione e segnaletica aeroportuale, automotive, macchine per il movimento terra, telecomunicazioni, macchine automatiche, elettroutensili e strumenti elettromedicali. Si lavora su prodotti più complessi e tecnologicamente più avanzati. D’altronde i componenti negli anni si sono rimpiccioliti perché la tecnologia è aumentata e l’uomo si accompagna alla macchina. L’headquarter è ad Altedo in un capannone di proprietà di millecinquecento metri quadri con novecento di produzione. Si tratta di un’eccellenza nel settore meccatronico, azienda con radici profonde nella tradizione dell’assemblaggio e costruzione di apparecchiature elettroniche per fornire prodotti meccatronici di alta qualità, mantenendo un’attenzione all’innovazione tecnologica e alle esigenze del mercato. I clienti sono multinazionali con sedi italiane. Il fatturato è migliorato sensibilmente con l’inserimento delle macchine automatiche, aprendo la strada a nuovi settori. «Le apparecchiature elettroniche sono schede elettroniche singole oppure assemblati, quindi assieme di più parti, che possono avere anche parti meccaniche o cablaggi, ad esempio. Noi siamo in grado di progettare il prodotto dall’idea del cliente fino all’imballaggio ed alla spedizione in loco del prodotto finito, anche in località diverse dalla sede del cliente. Proponiamo un servizio completo, cioè fornitura di apparecchiature partendo dalla distinta base fino all’imballo, comprendendo PCB, materiali, assemblaggio, collaudo e controlli. Gestiamo il prodotto finito dalla A alla Z, affiancando il cliente dalla progettazione alla prototipazione e campionatura e fino alla produzione in serie. Oggi preferiamo avere un numero più ristretto di clienti selezionati, ma dare un servizio dedicato e sartorialmente cucito su ogni cliente», dice Monica Tomesani. Intanto si stanno sondando nuovi settori e nuovi mercati. E si valuta persino il raddoppio dello stabilimento, se le cose dovesse andare avanti in questo modo. Ecco, si va in direzione opposta e contraria. Sempre verso l’eccellenza.
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