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FARE INSIEME - Ep. 244 - Ferri, quell’eccellenza che dall’800 arriva ai giorni nostri, dal ferrarese ai mercati mondiali

«Ogni mercato è unico e come tale deve essere gestito»

31/3/2025

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Identikit dell’azienda che progetta, produce e commercializza attrezzature dedicate alla manutenzione del verde pubblico che vanno da trinciatrici, bracci decespugliatori, trinciatrici forestali, testate trincianti idrauliche e forestali e portattrezzi radio-comandati. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Sandro e Gisella Ferri, quinta generazione a capo dell’impresa

di Giampaolo Colletti

@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Se avessimo modo di entrare in una macchina del tempo, per raccontare questa storia dovremmo girare le lancette molto all’indietro. A occhio e croce di quasi due secoli. Perché l’identikit che stiamo per tratteggiare affonda le radici nel tempo. Una storia secolare per un’impresa molto contemporanea. Ecco Ferri, realtà ferrarese che porta la sua veneranda età con grande eleganza.

Storia dell’azienda.
Tra poco racconteremo l’azienda di oggi. Ma restiamo ancora a quella di ieri. Ferri è stata fondata nel 1844, quando – tanto per storicizzare il periodo – è stato inventato il telegrafo e il territorio di Ferrara, totalmente agricolo, era sotto lo Stato Pontificio. In quegli anni Giovanni Ferri decide di iniziare, esattamente dove si è ancora adesso, l’attività di fabbro. Di generazione in generazione, la professione si è evoluta per soddisfare le diverse necessità del mondo agricolo, così come cambiavano le esigenze di maggior comfort nella sicurezza del lavoro. Nei primi anni del Novecento la famiglia Ferri si trova a riparare i primi trattori a vapore e anche le locomotive, mentre nel secondo Dopoguerra contribuisce a migliorare le condizioni di lavoro degli agricoltori del luogo, riconvertendo i camion militari in trattrici o comunque in mezzi utili all’agricoltura emiliana che si stava evolvendo, dopo le bonifiche in qualcosa di più moderno e meccanizzato. Sul finire degli anni ‘50 del secolo scorso Ulisse Ferri ha l’intuizione di credere sempre più nella meccanizzazione agricola in grado di migliorare le capacità produttive, ma anche di alleviare le fatiche degli agricoltori del tempo, inventando o migliorando in pochi anni attrezzature agricole che ancora oggi lavorano nei campi dell’Emilia-Romagna.

Identikit dell’azienda.
Dal passato al presente, da ieri a oggi. Ferri progetta, produce e commercializza attrezzature dedicate alla manutenzione del verde pubblico che vanno da trinciatrici, bracci decespugliatori, trinciatrici forestali, testate trincianti idrauliche e forestali e portattrezzi radio-comandati.«Negli anni abbiamo fatto evolvere la nostra gamma per cercare di rispondere nel migliore dei modi alle esigenze che ci venivano e ci vengono espresse dai nostri clienti, come molto recentemente lo sviluppo di un innovativo braccio decespugliatore movimentato elettricamente e non più tramite l’impianto idraulico». Così affermano Sandro e Gisella Ferri, quinta generazione a capo dell’impresa. In realtà la sesta è già in azienda da ormai più di 5 anni e sta acquisendo le giuste nozioni per un passaggio generazionale da farsi in forma graduale, viste le impegnative congiunture economiche attuali. C’è un aspetto identificativo dei prodotti Ferri, ed è la qualità. «Partendo dalla progettazione interna sinonimo di coerenza e affidabilità, passando agli acquisti, dove ci vantiamo di avere dei fornitori da oltre quarant’anni, alle fasi costruttive fino ad arrivare alla qualità dei ricambi. Ecco, siamo in grado di assicurare la fornitura di ricambi per nostre attrezzature prodotte più di trentacinque anni fa, quando per legge ci viene chiesto di assicurarne la fornitura per dieci», dicono Sandro e Gisella Ferri.

Giro del mondo.
Dicevamo all’inizio di Ferrara. L’azienda si trova – e da ben 180 anni – a Tàmara,poco più di mille anime nel comune di Copparo, a sette chilometri da Ferrara. Le maestranze, composte principalmente da persone del territorio, sono circa 100 e in media in azienda da quasi dieci anni. Si è in Italia, ma si guarda al mondo intero. Il mercato italiano rappresenta il 28% del proprio fatturato, mentre il restante 72% costituisce la fetta di export. Una fortissima propensione all’export, ma anche alla capacità e alla volontà di mantenere stabili i rapporti commerciali con i propri partner, siano italiani o stranieri. C’è poi una propria filiale commerciale nel più grande mercato agricolo europeo rappresentato dalla Francia. La Ferri opera in diversi comparti: quello agricolo, ma anche nei settori della manutenzione del verde stradale, della forestazione e nel settore delle macchine industriali fornendo testate trincianti alle più importanti aziende mondiali costruttrici di escavatori. Dal ferrarese al mondo, dicevamo prima. Perché si va dal Cile al Kazakistan e anche oltre. Il segreto per essere glocal, ossia vicini alle comunità e al tempo stesso globali? Sandro e Gisella non hanno dubbi.«Ci piace pensare che ogni mercato è unico e come tale deve essere gestito, prestando la massima attenzione alle esigenze e alle richieste che ci vengono trasmesse». Tutta la produzione è realizzata nello stabilimento di Tàmara, dove le macchine vengono progettate, costruite, testate e commercializzate. Qui si contrassegna ogni singolo pezzo con un numero di serie. Una vera e propria firma.«Un buon esempio è il rotore, vero cuore dei nostri prodotti, in fase di lavoro gira a quasi 3.000 giri al minuto! Ogni singolo rotore viene equilibrato e porta l’iscrizione a conferma delle fasi produttive superate», dicono Sandro e Gisella. Metterci la firma, oltre che il cuore. È questo il segreto delle aziende di successo.

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