Un’impresa che è una scommessa. Tutto parte da un’idea rivoluzionaria nell’ambito calzaturiero, ma quello che colpisce in questa storia è la capacità di reinventarsi, di connettere mercati, di guardare lontano. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Andrea Goldoni, CEO di GAIT-TECH
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Quanto contano le idee? Tutto e niente. Perché le idee – quando sono vincenti e quindi scalabili – vanno coltivate, vanno affinate, vanno persino cambiate. E ancora: vanno condivise, ossia declinate con la squadra. Le idee, ossia le buone idee, non hanno età. Ecco, la storia che stiamo per raccontare parla di tutto questo e sfata alcuni luoghi comuni. Perché ci racconta un’idea concreta accesa durante una seconda vita, in quell’età di mezzo dove erroneamente si può pensare di non potersi ripensare o reinventare al lavoro. Sbagliato. Perché tutto è possibile.
Identikit dell’azienda. Partiamo dalle persone, che poi sono l’essenza delle imprese. La storia di GAIT-TECH è racchiusa in quattro fondatori. «Il primo ricordo va alla persona che ci ha lasciato l’estate scorsa in un incidente stradale e che mi ha convinto a cambiare settore alla mia età e a buttarmi in questa sfida: si tratta di Simone Marchesini, che era un tecnico ortopedico molto affermato e che passava dalla ricostruzione degli arti inferiori lavorando compositi speciali a plantari per gli sportivi. Una bella persona con la quale abbiamo iniziato a sognare in grande. Ricostruendo la storia uno spunto importante arriva da un altro fondatore, Stefano Caiumi, terapista e riabilitatore posturale dalle mille competenze in materia che ha trasmesso a noi la sua visione per l’appoggio del piede nella scarpa con il tacco. Io sono il meno bravo, ma forse il più folle da provarci davvero, coinvolgendo anche un caro amico come l’avvocato d’impresa Marcello Benetti che ci ha aiutato sin dalla costituzione, brevettazione, contrattualistica e rapporto con i soci investitori», racconta Andrea Goldoni, CEO di GAIT-TECH. Insomma, leggendo state intuendo di cosa si parla. Ma procediamo con ordine per raccontare questa startup nata nel 2020 e che oggi si confronta e sta testando i suoi prodotti con gruppi mondiali che fanno scarpe da secoli. L’azienda porta in dote un nuovo concetto di comfort e benessere sulle scarpe. Fino ad oggi si è sopportato il fastidio a favore dell’estetica. Da oggi si può migliorare sensibilmente la portabilità con un brevetto che si concentra sull’appoggio del piede e delle sue strutture ossee più coinvolte. Questa è biomeccanica, con un occhio attento anche alla sostenibilità ambientale per l’utilizzo di materiali cellulosici certificati FSC e Zero Waste e l’adozione di un materiale speciale ricavato dal guscio delle noci macinato. Siamo a Carpi, poco più di settantamila abitanti nel modenese, nel comune più popoloso della provincia. «Qui sono nati tre dei fondatori di questa azienda e qui sono stati coinvolti gli imprenditori locali che poi hanno deciso di sostenere l’attività e che ringrazierò sempre. Anche io sono nato qui e – anche se mi occupavo di macchine agricole – i miei contatti sono in questa comunità ed è stato anche stimolante ripresentarsi con una veste così diversa», dice Goldoni. Più territori interconnessi. «A partire dal fulcro della moda a Milano dove Diego Dolcini, noto designer, ci ha dato ascolto e fiducia facilitando i primi contatti con gli addetti e partecipando attivamente all’industrializzazione», continua Goldoni. C’è il distretto toscano, con l’area di produzione a Calcinaia, nella provincia di Pisa, dove si colloca il Solettificio Il Veliero, vera e propria eccellenza nel settore e che ha creduto da subito nel progetto. C’è l’area del Brenta tra Padova e Venezia dove si colloca la produzione calzaturiera insieme ai distretti toscani e marchigiani. E poi c’è il mercato mondiale.
Idee wow. Le idee, dicevamo prima. Qui tutto parte da due brevetti che definiscono la superficie di appoggio ideale del piede verticalizzato sui tacchi. GAIT-TECH determina una svolta nella concezione del soletto ridistribuendo le pressioni a livello dell’avampiede, rimodulando il carico al di sotto delle teste metatarsali in maniera più fisiologicamente corretta, queste sono le strutture ossee più coinvolte ed è qui che il peso si concentra. Tutto questo aiuta chi le indossa a ridurre i dolori e l’insorgere di patologie tipiche date dall’utilizzo di questo tipo di scarpe, migliorando sensibilmente l’equilibrio e la stabilità e di conseguenza la portabilità ed il comfort; a tutto vantaggio di una migliore postura e reclutamento neuro-muscolare. Un’idea wow che scala interesse in ogni angolo del mondo. «Il brevetto nasce da un concetto ortopedico applicato con la biomeccanica al piede verticalizzato nella scarpa a tacco alto, più si sale e più è efficace ma non disdegna affatto i tacchi più bassi o le scarpe uomo eleganti. Abbiamo anche una certificazione medica redatta dal dottor Roberto Bevoni, chirurgo ortopedico del piede e dirigente del Rizzoli di Bologna, che una volta contattato ha deciso di investire anche lui nel progetto. È prevista anche una pubblicazione scientifica che stiamo pianificando perché nessuno aveva mai pensato una soluzione del genere, ossia permettere di trasferire il carico sulle teste metatarsali più idonee a portarlo, in quanto indossando i tacchi alti quasi il 90% del peso va sull’avampiede e su queste strutture ossee», dice Goldoni. Gait-Tech® nasce dalla ricerca biomeccanica, applicando i principi che tengono conto dell’anatomia, della fisiologia del piede e del benessere dell’individuo nel suo complesso. Tra i tanti riconoscimenti la menzione tra i dispositivi biomeccanici più rilevanti per sostenibilità e salute al CES di Las Vegas. «Il migliore dei riconoscimenti sta arrivando dai primi clienti B2B che adotteranno i nostri soletti, nomi di primissimo livello e distribuzione mondiale, non possiamo ancora dirlo ma il primo sarà già un grande colpo e mancano pochi mesi al debutto. Abbiamo anche realizzato una nostra mini capsule di scarpe in vendita on-line per mostrare e fare provare la prima applicazione in serie della nostra innovazione firmata Diego Dolcini per GAIT-TECH», conclude Goldoni. Nessuno se l’aspettava. Follia, ma tanta lucida tensione nel fare le cose per bene. Come solo i migliori sanno fare.
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