Più di un secolo fa in una piccola bottega nel centro storico di Modena,
a due passi dal Duomo, nasce quello che poi nel tempo sarebbe diventato un
colosso dell’alimentare. Storia di Gruppo Fini, un’eccellenza che guarda al
futuro preservando il suo passato. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti
intervista Luigi
Famulari, Direttore Marketing e Commerciale Italia del Gruppo Fini
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
I capolavori sono fatti
di dettagli. E quei dettagli talvolta sono piccoli. Talmente piccoli da poter essere annodati intorno
al mignolo. E poi sono buonissimi. Quei capolavori sono i
tortellini preparati in un retrobottega nel centro storico di Modena da una rezdòra che tirava la sfoglia e li preparava a
regola d’arte. Tortellini da due grammi, i tipici emiliani,
ancora oggi il formato più piccolo. Siamo nel 1912 e quella donna si chiamava Giuditta. Insieme a suo marito Telesforo
Fini al banco aveva aperto una piccola bottega nel cuore di Modena. Siamo
in corso Canalchiaro, a due passi dal Duomo. Una bottega diventata ben presto un punto di riferimento per
tutti gli amanti del buon cibo. Di più. Un luogo dove si gustavano tutte le
cose buone di Modena e dintorni: zamponi, cotechini, salsicce, formaggi. E poi
l’immancabile pasta fresca. Ecco, da questa storia nasce un’impresa che fa letteralmente
la storia. Oggi Gruppo Fini è una grande
realtà del settore alimentare italiano e riunisce sotto un unico cappello Fini
e Le Conserve della Nonna, con una proprietà 100% italiana. I numeri fanno
impressione e raccontano una ricetta di grande successo: si esporta in oltre 30
Paesi nel mondo, ma si resta fedeli alla filosofia del fondatore: accurata
selezione delle materie prime, in larga parte provenienti dal territorio
emiliano, lavorazioni semplici e rispettose degli ingredienti, per portare in
tavola, attraverso i suoi prodotti, tutto il gusto dell’autentico saper fare
emiliano.
Identikit dell’azienda.
Ma facciamo un passo indietro. Anzi, più d’uno. Negli anni ‘30 la
bottega riscuote un così grande successo che ben presto non basta più ad
accogliere i numerosissimi clienti. Così Telesforo decide di avviare nel
retrobottega il Ristorante Fini. È negli anni ’60 che il ristorante – oggi si
definirebbe concept – raggiunge il suo apice. Fanno visita tra queste
pareti tante celebrità: Ingrid Bergman, la regina Soraya, Sophia Loren, Anna
Magnani, Roberto Rossellini, oltre a innumerevoli Capi di Stato e di governo. E
nel 1969, a coronamento di questo inarrestabile successo, il ristorante viene
insignito con la stella Michelin. Nel frattempo l’attività passa al
figlio di Telesforo, Giorgio Fini, che traghetta l’azienda nel Dopoguerra
diventando ben presto uno dei più importanti alfieri della modenesità
nel mondo insieme ad Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti. In fondo Giorgio Fini intuisce
le grandi potenzialità delle buone cose di Modena e decide di far
crescere l’azienda fino a farla diventare una piccola industria alimentare,
situata giusto a fianco alla villa di famiglia. Casa e bottega, si potrebbe
dire. Ma in fondo questa storia ha sempre unito una passione di famiglia. Sotto
la guida di Giorgio Fini, l'azienda si espande velocemente in tutta Italia, con
punti vendita nei principali aeroporti, nei grandi magazzini e sulle
autostrade, arrivando presto ad esportare le sue prelibatezze negli Stati Uniti
e in tutto il mondo. Poi nel 1973 a Ravarino, in provincia di Modena, nasce Le
Conserve della Nonna. Un’idea da record: è stata una delle prime aziende a
produrre la passata di pomodoro in bottiglia di vetro trasparente. Negli anni
‘80 affianca la produzione dei sughi e a seguire di confetture, sottoli,
legumi, fino ad arrivare alle attuali 150 referenze che coprono ben otto
categorie merceologiche. «Tante referenze ma un’unica filosofia produttiva:
proporre prodotti buoni, sani e genuini come fatti in casa grazie alla
selezione delle materie prime, principalmente italiane, se non addirittura
regionali, raccolte a pochi chilometri dallo stabilimento e lavorate non appena
raccolte in stagione con metodi di produzione tradizionali e liste ingredienti
“corte e pulite”, proprio come un buon prodotto fatto in casa», racconta Luigi
Famulari, Direttore Marketing e Commerciale Italia del Gruppo Fini. Oggi l’azienda
è un’eccellenza del settore alimentare italiano
che riunisce sotto un unico ombrello tre marche storiche: Fini, Le Conserve
della Nonna e Mastri Pastai Bettini. L’headquarter con l’area produttiva è a Ravarino con 150 dipendenti e 60 milioni di
fatturato annuo. «Il segreto del
successo e della longevità del marchio Fini sta nell’essere rimasto fedele alla
filosofia del suo fondatore Telesforo. Ancora oggi la mission è quella di
portare nella vita di tutti i giorni il gusto dell’autentico saper fare emiliano
attraverso l’accurata selezione delle materie prime, in larga parte di stagione
e provenienti dal territorio emiliano, e lavorazioni semplici e rispettose
degli ingredienti», dice
Famulari.
Caratteristiche. Qualità
e tradizione. Due ingredienti che da centodieci anni sono alla base del
successo di Fini che ha sempre puntato su qualità, tradizione e valore dei
prodotti tipici del territorio. La maggior parte delle materie prime utilizzate
provengono dalle aree agricole della regione e vicine allo stabilimento
produttivo di Ravarino. «Inoltre
utilizziamo ingredienti e materie prime di alta qualità che valorizzano il made
in Italy come farine e uova da galline allevate a terra di provenienza 100% italiana
per la sfoglia, carne 100% italiana nei ripieni base carne sempre 100%
italiane, nonché l’utilizzo di diversi ingredienti DOP/IGP come il Parmigiano
Reggiano DOP, il Gorgonzola DOP e il Pecorino Romano DOP. E lo stesso vale per
Le Conserve della Nonna dove ad esempio pomodoro, ciliegie, amarene, prugne
sono tutte di provenienza emiliana»,
dice Famulari. Le sfide per il futuro? Continuare a crescere restando
ambasciatori della tradizione gastronomica emiliana. Tra passato e futuro si
scrivono le più belle pagine imprenditoriali.
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