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FARE INSIEME - Ep. 246 - Motori Bonora, le tante vite di un’azienda che ha messo in moto una comunità

«Puntiamo su soluzioni personalizzate sotto il profilo meccanico ed elettrico»

7/4/2025

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Da Cento, nel ferrarese, nasce nel secondo Dopoguerra un’azienda destinata a lasciare il segno, guidata dal carisma del suo fondatore. Oggi Motori Bonora registra 11 milioni di euro di fatturato per  40 persone in azienda col 30% del volume prodotto che guarda al mercato europeo con Germania, Spagna, Olanda. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Diego Bonora, CEO di Motori Bonora

di Giampaolo Colletti

@gpcolletti

Quante vita contiene una vita? Beh, dipende a quale vita facciamo riferimento. Ecco, quella che stiamo per raccontare ne porta con sé tante e le più variegate. È una vita imprenditoriale fatta di mille intuizioni, passioni sfrenate, tanta dedizione e coraggio da vendere. Perché per raccontare la storia di Motori Bonora non si può che partire da colui che ha acceso quella fiammella, l’ha alimentata nel tempo, fino a rinforzarla verso mercati internazionali impensabili da raggiungere all’inizio.

Storia dell’azienda.
Quante vite ha vissuto Giorgio Bonora, imprenditore centese classe 1925, uno dei protagonisti di quel miracolo economico di Cento del secondo Dopoguerra. Suo papà Ferruccio fa il macellaio e sua mamma Ada Roncarati la casalinga. Dopo le scuole primarie si iscrive all’Istituto Professionale Fratelli Taddia, fucina di tecnici illuminati. Ma non è un tipo tranquillo, Giorgio. Durante la scuola si cimenta nella riparazione di motori elettrici, formando anche gli alunni più giovani. Prima in un’aula messa a disposizione dalla stessa scuola e poi in un capannone dedicato inizia la produzione artigianale di motori elettrici. E poi li vende, percorrendo centinaia di migliaia di chilometri con una vecchia Topolino, carica di motori e di... speranze. Nel 1945 – anno spartiacque tra un prima e un dopo – fonda la Motori Bonora. Pochi anni dopo, assieme ai fratelli Adrasto e Angiolino, dà vita a una fonderia di ghisa di seconda fusione. Poi, non pago di tutto ciò, negli anni seguenti consolida la sua esperienza imprenditoriale divenendo titolare della Biliardi Orsi, storica azienda centese produttrice di biliardi fondata dai Fratelli Orsi. E ancora, in società con l’amico Giulio Bargellini, fa nascere la Politec, attiva nella produzione di leghe plastiche e tuttora in attività. È nel 1952 che Motori Bonora si proietta verso una produzione industriale, a seguito dell’acquisto di un terreno nella zona ex segheria Gambetta, ora via Righi, all’epoca di proprietà dell’Ospedale di Cento. Qui avvia la costruzione di un moderno stabilimento per la produzione di motori. Tutte le lavorazioni sono fatte all’interno dell’azienda, nei vari reparti produttivi: fonderia, pressofusione, tranciatura, avvolgeria, lavorazioni meccaniche, verniciatura. Da cosa nasce cosa e l’azienda arriva a impiegare nel 1970 fino a 110 addetti e ad occupare in via Righi una superficie coperta di quasi novemila metri quadrati. Che tempi e che numeri! Nel 1992 Giorgio Bonora viene a mancare e l’azienda passa nelle redini del figlio Diego, che opera una radicale riorganizzazione produttiva per recuperare competitività ed incrementare la presenza sui mercati, anche quelli esteri. Col 1998 si va in via Reno Vecchio, dove tuttora risiede e negli anni 2000 si fa sempre più pressante la concorrenza dalla Cina. Per mantenere la vocazione di costruttore, l’azienda decide di cambiare strategia, orientandosi verso mercati di nicchia.

Identikit dell’azienda
. Da ieri a oggi. Si guarda all’Industria 4.0, mantenendo le proprie radici a Cento e rinnovando il proprio impegno sul territorio. Insomma, oggi l’azienda è ancora specializzata nella produzione di motori elettrici asincroni, controllata e gestita direttamente dalla famiglia Bonora con la seconda generazione. Alcuni numeri: 11 milioni di euro di fatturato per 40 persone in azienda. Oggi circa il 30% del volume prodotto è destinato direttamente all’esportazione, soprattutto sul mercato europeo con Germania, Spagna, Olanda. Motori Bonora annovera tra i propri clienti aziende altamente esportatrici, di conseguenza la gran parte della produzione è comunque destinata - anche indirettamente – ai mercati esteri. Al centro c’è la personalizzazione, che diventa una leva distintiva. Infatti la focalizzazione su prodotti customizzati, spesso progettati appositamente in base alle specifiche esigenze della clientela, ha spinto l’azienda a dedicare importanti risorse all’area R&D ed all’ufficio tecnico. «Spesso in contrasto con la tendenza di mercato, abbiamo sempre di più puntato su un prodotto made in Italy. Oggi la quasi totalità dei fornitori sono italiani. Nell’ambito di una strategia industriale, perseguita nel pieno rispetto dell’ambiente, nel 2010 abbiamo realizzato un impianto fotovoltaico che consente la produzione autonoma di buona parte dell’energia necessaria per l’attività», afferma Diego Bonora, CEO di Motori Bonora. Attenzione, il contesto è complesso, l’economia è fluttuante e i mercati sono incerti sul da farsi. In questa fase si naviga a vista. Però in Motori Bonora provano a ritarare le bussole per orientarsi verso nuove proposte. «Noi siamo legati alle macchine e ai suoi costruttori e siamo in una fase discendente, registrando le incertezze di mercato. Poi abbiamo vissuto un grosso cambiamento con l’arrivo dei cinesi e con i loro prodotti di importazione. Siamo arrivati di fatto ad un mercato saturato. Ecco perché abbiamo deciso di puntare su soluzioni personalizzate sotto il profilo meccanico ed elettrico», precisa Bonora. Di necessità virtù, si potrebbe dire. La sfida per le organizzazioni che sanno guardare al futuro è duplice: preservare la propria identità e reinventarsi costantemente.
 
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