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FARE INSIEME - Ep. 220 - Parisini Pelletterie, quell’artigianato in serie che unisce più generazioni

«La nostra vocazione è per la produzione»

19/11/2024

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Nel cuore di Bologna più di un secolo fa nasce un’azienda diventata col tempo un’istituzione nella pelletteria. Oggi dà lavoro a 28 persone per un mercato internazionale e un fatturato di 9 milioni di euro. A contare è l’artigianato di qualità. Fare le cose con le mani, con la testa, con il cuore. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Susanna Parisini, co-titolare di Parisini Pelletterie

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Da cosa nasce cosa. Ecco, la storia che stiamo per raccontare può essere racchiusa tutta in questa frase che declina l’intuizione geniale iniziale, l’estro creativo che si fa impresa, la dedizione costante nel tempo, i sacrifici infiniti. Da cosa nasce cosa in una passione di famiglia che lega generazioni, fino ad oggi ben quattro. È questa la storia di nonno Otello, che nasce nel 1889 e che inizia la sua carriera come apprendista sellaio, perfezionandosi nella lavorazione dei finimenti per cavalli. I primi documenti dell’azienda risalgono al 1922. In quell’anno a Bologna già esisteva il piccolo laboratorio, aperto con la fine della Prima Guerra Mondiale. Nasce così Parisini Pelletterie. Gli anni scorrono veloci, diventano decenni, persino secoli. Il rapido mutare dei tempi lo porta ad affiancare alla produzione di valigie e borsoni da viaggio in cuoio, anche borse professionali e cinture. Nonno Otello continua a pensare, ma soprattutto continua a fare. Con la testa, con le mani, con il cuore. Parisini Pelletterie racchiude i segreti della tradizione della pellettiera italiana e rispetta ancora la filosofia di nonno Otello. Una tradizione rimasta immutata nel tempo. Quella di realizzare accessori in pelle eseguiti con la massima cura e con inconfondibile eleganza e qualità. «Il nonno ha vissuto tanto, è mancato a 95 anni. Tanto rispetto per chi ha iniziato con tanti sacrifici. Pensare che tutto ha inizio con lui che all’epoca lavorava con i finimenti dei cavalli per le carrozze. Da lì poi inizia a lavorare la pelle per le valigie e non si ferma più». A parlare è Susanna Parisini, co-titolare di Parisini Pelletterie insieme alla sorella Alessandra. Dopo il nonno a prendere poi le redini dell’azienda di famiglia ci ha pensato il loro papà. Carlo nasce nel 1926 e fa crescere l’azienda fino a farla diventare un’istituzione.

Identikit dell’azienda.
Siamo a Bologna, città di cultura e tradizioni manifatturiere, crocevia ideale tra le città della moda del Nord e Centro Italia. E siamo nella zona industriale di Bologna, quell’area Roveri collocata nel quartiere San Donato-San Vitale e demarcata a sud da via Enrico Mattei, a nord dal circuito ferroviario di prova di Bologna San Donato, a est dal comune di Castenaso e a ovest da via Larga. Anche l’indirizzo non è casuale: via dell’Incisore. Oggi qui ci lavorano 28 persone per un mercato globale con brand internazionali e un fatturato di 9 milioni di euro. «Attualmente, in seguito alla richiesta crescente degli ultimi anni, la produzione è dedicata completamente alle cinture. Il nostro Dna è incentrato sulla continuità essendo attivi da oltre un secolo. La nostra vocazione è per la produzione, ossia la capacità di gestire l’intero ciclo produttivo all’interno dell’azienda. La cosa rilevante per me è l’attenersi ai comportamenti etici che creano un ambiente di lavoro positivo. E poi la sensibilità verso le tematiche ambientali», dice Parisini.

Tra passato e futuro.
Per questa azienda a parlare è la storia. Ma badate bene: nulla è statico, tutto è dinamico. Cambia col tempo, si adegua alle sensibilità, alle mode, alle necessità dei clienti. Preservando però l’identità. Quella sì che resta coerente nel tempo, negli anni, nei decenni, nei secoli. «Nella nostra lunga tradizione possiamo definire innovazione aver periodicamente inserito nelle linee di lavorazione i macchinari più evoluti ma la componente manuale è rimasta fondamentale. Il prodotto di alta qualità necessita sempre di lavorazioni eseguite da mani esperte e veloci. Tra tradizione e innovazione tecnologica si è creato un equilibrio che ha permesso di generare linee di produzione dove l’automazione si fonde ad una sapiente manualità. Il nostro, per i numeri significativi che siamo in grado di produrre, lo possiamo definire un vero artigianato in serie», racconta Parisini. E veniamo alle proposte. Qui si declina un made in Italy ricco di contenuti sia per l’accurata manifattura che per le varietà di lavorazioni e personalizzazioni. Le realizzazioni, sia per uomo che per donna, spaziano dal classico-formale al casual, impiegando materie prime di varie tipologie quali vitelli pieno fiore, cuoio vegetale, tessuto e tela abbinati alla pelle. Le fibbie utilizzate possono essere scelte tra differenti materiali: ottone, acciaio e zama, tutti con caratteristiche che ne consentono la libera circolazione sui mercati. Una particolare attenzione viene posta nella selezione di tutti i componenti della cintura. Nella scelta dei pellami, degli accessori metallici e dei prodotti per le lavorazioni, tutto deve rispettare l’ambiente. «Da tempo sono i brand famosi che impongono lo stile. Noi abbiamo una buona capacità ad interpretare i desideri dei clienti e da custodi della tradizione artigiana conosciamo le lavorazioni che nei corsi e ricorsi della moda, rimangono sempre attuali», dice Parisini. Per il futuro? Susanna ha una sola importante raccomandazione: che venga riconosciuto sempre il vero valore della manifattura e dei relativi protagonisti. Ossia le persone capaci di lavorare con le mani in modo impeccabile e veloce e gli imprenditori che ne riconoscano appieno le doti.

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