Da un paesino del ferrarese al mondo intero. Perché ad Argenta nasce un’azienda che approda negli anni sui mercati mondiali partendo dalla lavorazione di prodotti plastici. Si tratta di Rossi Stamp, che vanta oltre mezzo secolo di attività nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di filiere e calibratori. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Giuliano Rossi, CEO di Rossi Stamp
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
“Se avete un’idea, possiamo trasformarla in realtà”. È il manifesto identitario dell’azienda che stiamo per raccontare e che ha sin dal suo nome la firma del fondatore. Una storia che nasce in Emilia oltre mezzo secolo fa e che col tempo approda ovunque nel mondo, esportando oggi più del 90% nei mercati internazionali, soprattutto Stati Uniti, Australia, Svezia, Turchia, Polonia, Ucraina, Svizzera, Germania, Regno Unito. Un’azienda che sviluppa e produce attrezzature complesse e linee complete per estrusione – tenete a mente questo termine, ve lo spieghiamo a breve – e ancora macchine personalizzate, automatiche e speciali. Siamo ad Argenta, ventimila anime nel ferrarese, in quell’Unione dei comuni Valli e Delizie. Qui si sviluppano, si progettano, si producono e si vendono stampi, calibratori e ancora macchine per estrusione di profili plastici. Una produzione di attrezzature di alta tecnologia dove è richiesta precisione assoluta. “Dove le idee prendono forma”, si legge nella mission dell’azienda. E tra pochissimo scopriremo il perché.
Identikit dell’azienda. Ma facciamo un passo indietro. È Giuliano Rossi, ferrarese classe 1943, a fondare Rossi Stamp. Una realtà che trasuda passione sin dalla sua fondazione. Perché già durante l’infanzia segnata dal Secondo Dopoguerra fatto di povertà e voglia matta di riscatto, negli anni della scuola il piccolo Giuliano si appassiona al fare. Fare e disfare. Insomma, smontare e costruire. È la materia che lo affascina. La materia che cambia forma e quindi sostanza, che diventa altro. «I professori mi facevano fare marchi e stampi, una passione nata attorno ai miei sedici anni. All’epoca avevo creato persino un cambio per un’automobile a 5 marce», ricorda con orgoglio Rossi. Per lui tutto inizia in un garage – proprio come quelle storie a stelle e strisce che abbiamo imparato a conoscere – per poi arrivare a vendere nel mondo.Prima abbiamo parlato di estrusione per descrivere questo produttore specializzato nella realizzazione di attrezzature e macchinari. Ma cosa significa esattamente? Ce lo spiega lo stesso Giuliano Rossi. «L’estrusione è un processo di produzione industriale di deformazione plastica che consente di produrre pezzi a sezione costante, ad esempio tubi, barre, profilati, lastre. Noi realizziamo stampi in acciaio per produrre profili in plastica applicati in vari settori: edile, automobilistico, elettrico, medicale, profili tecnici, rinforzati. Alcuni esempi sono i profili per gli infissi, per le canaline elettriche, per le guarnizioni», spiega Rossi.
Soluzioni d’eccellenza. Capitale umano e capitale tecnologico, insieme. La tecnologia evolve, come anche la sensibilità. «Oggi cerchiamo di utilizzare anche il materiale riciclato come la plastica riciclata, quella proveniente dalla spazzatura, ovviamente lavorata nel modo adeguato per essere estrusa, e anche i tessuti. Perché anche dal tessuto di scarto è possibile creare la materia prima per produrre un profilo da usare per costruire una fioriera o un tavolo o panchine o giochi negli spazi per i bambini», dice Rossi. Ecco allora gli esperti di manifattura di filiere e calibratori per l’estrusione di profili con l’utilizzo di variegate materie plastiche. L’azienda detiene anche diversi brevetti. Per esempio c’è quello EP 1220748 per la realizzazione di profili estrusi rinforzati con la fibra di vetro. «È stato sviluppato nel Regno Unito in collaborazione con 7 Paesi europei. Tale brevetto, poi depositato, consisteva nell’utilizzo della fibra di vetro in continuo per rinforzare i profili al posto del metallo. La fibra di vetro rinforza un profilo fino al 500%, oltre ad avere proprietà antiritiro fondamentale per i profili in plastica. Inoltre non fa la ruggine a differenza del metallo e si può riciclare. È elastica e ha memoria: se sottoposta ad un carico, flette ma poi ritorna, ossia non si spezza», dice Rossi. Oggi Rossi Stamp conta 20 dipendenti, tra cui molti tecnici specializzati, collaudatori e altri tecnici in grado di fornire assistenza in ogni parte del mondo. Il fatturato è di circa 3 milioni di euro. Ma tempi duri si intravedono all’orizzonte perché non tutti rispettano le regole del gioco. «Mentre per i macchinari più standard il mercato asiatico ormai ci ha invaso, per le attrezzature personalizzate e più complesse c’è la Rossi Stamp», dice Rossi. Eppure dalle sue parole trapela una necessità, che diventa sempre più urgenza. Un monito per legislatori, regolatori e rappresentanza: “bisogna tutelare le Pmi locali italiane dall’import asiatico, altrimenti si resta presto schiacciati, cosa che sta già avvenendo. Mentre prima portavamo a casa 9 ordini su 10 offerte, oggi con fatica ne portiamo a casa 1 o 2, in quanto la differenza dei costi tra le nostre attrezzature e quelle asiatiche è del 90%”, conclude Rossi.
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