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FARE INSIEME - Ep. 205 - SIPLA-PROSGM, l’alleanza vincente nelle forniture integrate di automazione conto terzi

«Bisogna farsi trovare pronti a nuove sfide, capaci di trasformarle in opportunità»

4/7/2024

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In Emilia a fine degli anni ’90 due aziende decidono di unire le proprie forze per affrontare la complessità dei mercati e provare a scalare i propri business. Questa è la storia di SIPLA-PROSGM, che oggi registra un fatturato complessivo di 35 milioni di euro e dà lavoro a circa 300 persone. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Daniele Nanetti e Stefano Morotti di SIPLA-PROSGM

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

“Perché è così difficile rendersi conto che la vita è un gioco a somma diversa da zero? Che si può vincere insieme, non appena si smette di essere ossessionati dall’idea di dover battere qualcuno per non esserne battuti?”. Insomma, altro che fuoriclasse solitari, oggi si vince solo in squadra. Quanta verità in queste parole. Le scriveva il filosofo austriaco Paul Watzlawick nel lontano 1984. È il punto di partenza per raccontare questa nuova storia imprenditoriale emiliana. E non ci allontaniamo nemmeno tanto da quel 1984. Perché di lì a poco due aziende in Emilia avrebbero messo in atto proprio questa strategia vincente. Ecco, questa è la storia di SIPLA-PROSGM. Tutto nasce dall’intuizione di Ezio Nanetti, uno dei soci fondatori di SIPLA. Già dagli anni ‘90 aveva capito che per emergere e distinguersi rispetto ai competitor occorreva porsi sul mercato in maniera diversa. Ossia in modo più strutturato, più integrato. «Avevamo capito che per crescere occorreva trasformarsi da fornitori a partner dei propri clienti. Se non l’avessimo fatto saremmo rimasti dei gregari interscambiabili in qualsiasi momento. La svolta è arrivata quando abbiamo conosciuto un gruppo di giovani tecnici e ingegneri. Volevano mettersi in proprio e sviluppare la loro creatività. Noi invece avevamo bisogno di progettualità. Così ci siamo uniti», ricorda Daniele Nanetti. All’epoca SIPLA, nata nel 1977, contava circa quindici addetti e si occupava di lavorazioni meccaniche di precisione, in particolare tornitura e fresatura. E poi si dedicava al montaggio meccanico. Nel frattempo, nel 1999, quel gruppo di giovani tecnici stava avviando la propria attività di progettazione di macchine automatiche con specializzazione in ambito packaging con il nome di PROSGM. Ecco, in quel preciso istante le due storie si sono unite. Una decisione vincente e visionaria quella di camminare insieme.

Identikit delle aziende.
Alleanze trasversali e visione di insieme. Qui ci si occupa di progettazione, produzione, collaudo e installazione a supporto dei costruttori di macchine automatiche per packaging e automazioni industriali. «Da lì è partita la nostra idea di un fornitore integrato al servizio dei costruttori di automazioni. Negli anni il gruppo ha continuato a crescere sia per vie interne sia stringendo alleanze strategiche con altri partner per ampliare la gamma della propria offerta. La nascita di PROMEK in Serbia nel 2010 e gli accordi con PME nel 2022 ne sono la testimonianza», raccontano Daniele Nanetti e Stefano Morotti. Siamo in Valsamoggia, in quella provincia bolognese che si estende verso nord, quasi a lambire quella modenese. Ma la forza di questa realtà è la sua presenza dislocata in più punti: Anzola dell’Emilia, Ozzano, Modena, Pesaro e Velika Plana, in Serbia. Il fatturato complessivo del gruppo si aggira intorno ai 35 milioni di euro, in crescita rispetto al 2022 del +20%. Ad oggi trovano impiego nelle aziende del gruppo circa 300 persone.

Persone e comunità.
Ma oggi per essere un'azienda di successo cosa conta di più? Nanetti e Morotti non hanno dubbi. «Tutto conta: un’azienda in fondo è una comunità. Perché una comunità viva e cresca in maniera sana, è necessario che sia composta da capitale umano di valore con una forte cultura dello stare insieme. La tecnologia è alla base del nostro settore merceologico, ma comunque a governarla e sfruttarne le potenzialità sono sempre le persone», precisano i due imprenditori. E poi c’è quell’idea di essere nell’Emilia Valley con quei nuovi distretti sempre più connessi a mercati globali. «Qui si respira la cultura del lavoro, la capillarità delle imprese sul territorio, il fatto di poter trovare tutto nel raggio di pochi chilometri sia come servizi, sia come competenze. Questo però non deve far perdere di vista la realtà dei fatti: oggi il mondo è piccolo e veloce, bisogna essere aperti e non cadere nell’errore di pensare di essere sempre e comunque i migliori», dicono Nanetti e Morotti. Insomma, serve una lucida visione. Anche perché il futuro è segnato da un aumento delle complessità. «Il livello competitivo che i nostri clienti incontrano sul mercato è sempre maggiore e di conseguenza ricadrà anche su di noi. Bisogna farsi trovare pronti a nuove sfide, capaci di trasformarle in opportunità: per migliorare l’efficienza, aumentare la capacità produttiva e migliorare l’ambiente di lavoro abbiamo già programmato il cambio di sede, che avverrà entro un anno, sempre rigorosamente sul nostro territorio», concludono Nanetti e Morotti. Ancora una volta la risposta sta in quell’idea di squadra che permette di affrontare il mercato, vincendo insieme.

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