Nel
bolognese ha sede un gruppo diventato leader mondiale per i pressofusi in
alluminio e per le soluzioni legate agli impianti di riscaldamento. Una storia
di successo che parte da un’intuizione geniale e si rafforza nei decenni con
ricerca e brevetti. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Valerio
Gruppioni, presidente di Sira Industrie
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Quanti
chilometri macinati su e giù per quel verdissimo spicchio di appennino
bolognese che richiama un po’ la vita, con quelle salite e discese continue,
con quelle accelerate e quelle soste inevitabili, con quelle scoperte di
paesaggi mozzafiato che si alternano nelle varie stagioni. Ecco, tutti quei
chilometri sono stati percorsi da Gaetano Gruppioni intorno agli anni ‘50.
All’epoca Gaetano faceva il commerciale e girava in lungo e in largo col
furgoncino, ma di lì a poco tempo avrebbe costruito una fonderia che sarebbe
diventata poi nei decenni un gioiello imprenditoriale emiliano. Però per
raccontarvi questa storia procediamo con ordine e necessariamente per tappe.
Siamo a Pianoro e nella sua frazione, Rastignano, paese di quindicimila anime a
sud-est di Bologna in quell’Appennino che si innalza percorrendo la strada
della Futa. Siamo in una terra di confine lungo due vallate che si estendono
tra lo specchio d’acqua del torrente Zena e il Savena. Qui la natura è assai
varia: da Bologna, lungo la prima parte della valle del Savena, si riescono a
scorgere calanchi e costoni di roccia arenaria. Ed è qui che decide di fare
impresa Gaetano, con la sua fonderia. Ma non gioca in solitaria. Perché tutto
parte da un gruppo di giovani imprenditori che decidono insieme di commerciare
metalli.
Il brevetto
che fa la storia. 1958. È questo l’anno dell’avviamento della prima fonderia
Sira per la produzione di leghe di
alluminio, bronzo ed ottone. La svolta dell’azienda avviene con il
rivoluzionario brevetto mondiale del radiatore in alluminio, messo a punto e
registrato nel 1961. È chiamato BIMETAL dei radiatori e porta alla creazione
della divisione riscaldamento. Un’innovazione straordinaria per la casa, quello
del radiatore in alluminio. Questa tecnologia, completamente progettata e
sviluppata in azienda e poi evolutasi nel corso degli anni, ha aperto su tutti
i mercati un rapido processo di sostituzione dei vecchi e tradizionali
radiatori in ghisa, all’epoca utilizzati per l’impiantistica edilizia. Ecco, il
brevetto si è rivelato un’innovazione straordinaria, una vera e propria pietra
miliare nel campo del riscaldamento abitativo. In fondo però la tecnologia è
abbastanza semplice, seppure rivoluzionaria: si tratta di creare un elemento
radiante in alluminio pressofuso. È un ottimo conduttore di calore, molto più
performante e sicuro della ghisa e permette anche notevole risparmio energetico
rispetto a questa ultima. Al suo interno viene immesso un tubo in acciaio
dentro cui scorre il fluido scaldante. Il tubo non ha saldature e quindi
perdite o necessità di spurgo d’aria dal sistema perché l’acqua non tocca mai
l’alluminio. Ma c’è di più. La messa in opera è molto più veloce del sistema
con radiatori in ghisa e le rese caloriche molto maggiori dell’acciaio o
dell’alluminio estruso.
Identikit
dell’azienda. Torniamo all’azienda, alle sue visioni, alle sue ambizioni. Anche
perché – come spesso accade nella vita e sul lavoro – da cosa nasce cosa. E in
questa storia gli incontri lasciano un segno indelebile. «Papà sviluppa
un’azienda di pressofusione nata per affiancare le allora fiorenti e innovative
produzioni di motori per motociclette. Qui si inserisce quella storica
collaborazione, nata da una profonda amicizia, con Vittorio Minarelli
dell’omonima casa produttrice di motori per motociclette. Di lì in avanti, le
acquisizioni e le prime manovre di internazionalizzazione che hanno
contraddistinto fin da subito la mia era di conduzione del gruppo. Il legame
col territorio è fortissimo sin dall’inizio: siamo votati all’internazionalizzazione,
ma non abbiamo mai pensato alla delocalizzazione. Le radici sono importanti
anche per il peso specifico del distretto in cui le attività si sono svolte per
anni, in cui sono nate». Così racconta Valerio Gruppioni, che del gruppo è
presidente. Radici ancorate al territorio, ma testa e cuore che volano ovunque
nel mondo. L’headquarter oggi è a Bologna, ma si opera in tre continenti:
Europa, Asia, Africa. Si opera in tre aree di business: nel settore dei
radiatori per il riscaldamento al 20% e in quello della pressofusione per
l’industria manifatturiera per l’80%, soprattutto nell’ambito dell’automotive.
«La nostra espansione sta nella capacità di trasformare aziende esistenti
dall’elevato potenziale in strutture industriali efficienti ed efficaci nel
mercato. Possiamo dire che la nostra competenza maggiore stia proprio nella
modellazione e trasformazione del core business sui metalli, estendendola a
livello più concettuale», precisa Gruppioni. L’ultima acquisizione riguarda
Sitcar e quindi i veicoli di mobilità, a creare la terza divisione del gruppo.
Dall’Emilia al resto del mondo. Ieri come oggi. «Abbiamo cavalcato l’onda dei
mercati emergenti impiantando nuovi stabilimenti e ancora cerchiamo di
modellare soluzioni industriali attuali e future in logica di alleanze».
Guardare lontano, nel tempo e nello spazio. Ma guardare insieme.
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste