Nel bolognese settant’anni fa nasce un’azienda che diventa un punto di
riferimento nell’innovazione all’interno della sala operatoria. Oggi è distributrice
sul mercato italiano di strumenti e apparecchiature elettromedicali di
importantissimi e primari brand. E guarda sempre al futuro. Per FARE
INSIEME Giampaolo Colletti intervista Salvatore Bocchetti, CEO di Zaccanti
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
“Finché
si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo”. Lo sosteneva nella
prima metà del secolo scorso Cesare Pavese. Ecco, la storia che sto per
raccontarvi parla di passioni irrefrenabili. Quelle che ci fanno battere il
cuore. Quelle che non si spengono tanto facilmente. Quelle che aggregano
persone e che nel tempo fanno la differenza. Siamo a Bologna, terra animata da
tante passioni. Terra che negli anni ’50 – e quindi nel secondo Dopoguerra –
aveva un senso di riscatto, di voglia di fare. Proprio sotto le Due Torri nasce
l’azienda di Silvio Franco Zaccanti. Tutto parte nel 1954 dalla passione per la
medicina. Che poi manco era laureato in medicina Zaccanti. Quindi non era
medico, ma diventa un riferimento per i medici. Imprenditore appassionato. Di
più, visionario. Nella seconda generazione subentra Carlo Zaccanti, precursore
della mini-invasività: è lui l’artefice di quella prima tecnologia che ancora oggi
è un’eccellenza. Era considerato un folle, Carlo Zaccanti. Pensate che all'epoca
si parlava di mini-invasività solo da un punto di vista scientifico. Lui però,
da visionario, era riuscito ad anticipare i tempi e a portare quella tecnologia
in Italia. All’epoca pensate che entrava in sala operatoria e formava i medici su
quelle apparecchiature hi-tech che arrivavano dalla Germania. Con lui nasce
l’idea del primo ospedale per la costituzione delle cellule staminali. Prende
vita a San Marino. Doveva partecipare all’inaugurazione nel 2007, Carlo Zaccanti. Ma poi arriva la tragedia
con la sua morte improvvisa. Tutto si ferma. Per poi ripartire.
Identikit
dell’azienda. Zaccanti da ben settant’anni è
distributrice sul mercato italiano di strumenti e apparecchiature elettromedicali
di importantissimi e primari brand. L’headquarter è a Bologna, con
una seconda sede operativa a Milano. Si cresce e a doppia cifra. Il 2023 ha segnato
un +22%, rispetto all’anno precedente. «Facciamo il nostro lavoro
con passione, impegnandoci ogni giorno per ottenere il meglio. Forniamo soluzioni
disegnate su misura, realizzate a partire dalle necessità del
chirurgo. Ci impegniamo ad ascoltare i bisogni di ogni cliente per comprenderne
a fondo le esigenze: solo osservando il loro modo di lavorare e di gestire
lo spazio siamo in grado di soddisfare anche le richieste più complesse. Il
nostro obiettivo è creare una sinergia che non si esaurisca con la
vendita, ma che inizi proprio con l’acquisto delle apparecchiature. Siamo
sempre al fianco dei medici e delle strutture ospedaliere, per controllare
lo stato d’uso dei macchinari e aggiornare gli utilizzatori finali sulle
tecniche più all’avanguardia». Così afferma Salvatore Bocchetti, CEO di Zaccanti. 48
anni, in tasca una laurea in economia conseguita all’università di Bologna,
alla guida oggi di questa realtà che commercializza apparecchiature
elettromedicali. Una multinazionale tascabile, come la definisce questo
manager. Si presidia così una nicchia di mercato piccola e strategica come la
chirurgia. «Rappresentiamo
un marchio importante nel mondo della
chirurgia mini invasiva, paragonabile alla Ferrari. Raccogliere
l’eredità di Carlo è stato difficile e impegnativo. Nel corso degli ultimi quindici
anni sotto la mia gestione la società ha acquisito figure altamente
specializzate e ha consolidato e ampliato le collaborazioni con aziende leader
nel settore di riferimento, proseguendo nell’attività di ricerca di nuove
tecnologie. Siamo diventati un riferimento anche per la sanità privata
nazionale, crediamo e investiamo in progetti culturali, di divulgazione
scientifica e di formazione», dice Bocchetti.
Elementi distintivi. L’innovazione è inevitabile.
Insomma, è parte di questa storia. La percorre, la anticipa, la segna
indelebilmente. Negli anni il viaggio ha fatto sosta in tutte le tappe più
significative della chirurgia, da quella open a quella mininvasiva di cui Zaccanti
è stata pioniera. Nel 1992 entra in
azienda la seconda generazione che porta in Italia gli strumenti della chirurgia
mininvasiva che il Nord-Europa già produceva. Poi nel 2007 si realizza
all’Istituto Gozzadini di Bologna la prima sala full HD d’Europa, ancora in uso
e intitolata a Carlo Zaccanti, scomparso a pochi giorni dalla sua
inaugurazione. «Da allora ad oggi la sicurezza e il benessere del paziente e
degli operatori sono sempre stati i nostri focus, ispirando la realizzazione
dei nostri lavori, per i quali abbiamo ottenuto riconoscimenti dai vari utilizzatori
che continuano a rivolgersi a noi e dagli ambienti accademici, che utilizzano
le nostre installazioni anche per scopi didattici. Il nostro obiettivo è
migliorare la qualità della vita dei pazienti e lo perseguiamo proponendo solo strumentazioni
d’avanguardia»,
precisa Bocchetti. Guardare al domani con determinazione, competenza, passione.
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