A Milano nel 2020 nasce una startup editoriale per ripensare l’informazione per i più giovani. Nasce così Factanza, che oggi conta una community di un milione di utenti under 35 distribuiti tra Instagram, TikTok, Telegram, Linkedin e YouTube. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Bianca Arrighini, CEO e co-founder di Factanza
FARE INSIEME STARTUP è lo spinoff del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune delle realtà presenti nel portfolio di Primo Ventures, società che gestisce fondi specializzati nel settore digitale e della new space economy. Con Primo Ventures Confindustria Emilia ha avviato una partnership. Obiettivo: offrire alle imprese associate nuove occasioni di crescita grazie alla presentazione delle startup più innovative sul mercato. Qui raccontiamo alcune loro storie.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Ci sono imprese
che nascono da intuizioni apparentemente banali, ma che si rivelano vincenti
nel cogliere le evoluzioni dei mercati, delle relazioni, dei consumi. La storia
che stiamo per raccontare declina al meglio un’idea geniale – la si potrebbe
definire “wow” – che sta riscrivendo la comprensione dell’informazione per i
più giovani attraverso i social. Ma per spiegarla al meglio facciamo un passo
indietro. Nel tempo e nello spazio. The whole picture è il quadro
intero. Cioè la visione di insieme. È il claim lanciato dall’autorevole testata
inglese del Guardian già negli anni Ottanta. Ma mentre questa visione di
insieme nel lontano 1984, anno di adozione del messaggio, era declinata
esclusivamente grazie al ruolo giornalistico, oggi tutto viene ripensato in un amalgama
indistinto che vede una centralità nell’utente finale.
Valori e canali. Dal mondo social del Guardian alle sfide editoriali di casa nostra. In
Italia da qualche anno è nata una startup
editoriale che sta facendo scuola. Tutto parte nel 2019 all’interno dell’Università
Bocconi. Bianca Arrighini e Livia Viganò – entrambe nate nel 1997 e all’epoca
studentesse di economia in Bocconi – si rendono conto che nessuno si informava
leggendo il giornale di carta. «Al terzo anno di università decidiamo che si poteva ragionare di portare l’informazione
ai ragazzi puntando sui loro canali e sul loro linguaggio, che poi è anche il
nostro. Così scegliamo il social fotografico Instagram in maniera molto
naturale perché sia noi che i nostri coetanei passavamo molto tempo lì – quasi
fino a dieci ore – e all’epoca era usato molto poco per l’informazione», racconta Bianca
Arrighini, CEO e co-founder di Factanza. Ecco, questo è il nome della nuova
media company da migliaia di follower che vuole rendere l’informazione e l’attualità
più smart e accessibile ai più giovani. Un claim che è un manifesto valoriale: l’informazione
che crea (in)dipendenza. Perché l’obiettivo è spiegare il mondo in pochi
secondi. Factanza nasce così per rivoluzionare il mondo dell’informazione,
adattandolo al modo di comunicare delle nuove generazioni. Si occupa di
divulgare tutti i giorni sui propri canali social le informazioni fondamentali
per essere aggiornati sull’attualità in pochi minuti, con formati creati per
catturare l’attenzione e rendere gli utenti più consapevoli di cosa succede nel
mondo. Conta una community di 1 milione di utenti under 35, distribuiti tra
Instagram, TikTok, Telegram, Linkedin e YouTube. Il suo business model si basa
sul branded content: contenuti sponsorizzati sui profili di Factanza da aziende
che vogliono comunicare i propri valori e iniziative a un pubblico altrimenti
difficile da raggiungere. L’obiettivo? Diventare
il nuovo punto di riferimento per l’informazione di qualità sui social per Zoomer
e Millennial, riempiendo un vuoto di mercato fornendo informazioni e notizie di
stampo educativo che aiutino le nuove generazioni a comprendere ciò che accade
nel mondo.
Identikit
dell’azienda. Oggi l’headquarter è a Milano, nell’iconica Porta
Venezia crocevia di culture. Il team è composto da quattordici persone. C’è la parte
di redazione, quella di grafica e poi quella commerciale. «Oggi è complesso trovare le
figure giuste perché è molto diverso scrivere un articolo tradizionale per una fruizione
social, ossia spiegare in maniera semplice ma non semplicistica fatti
complessi. Ricerchiamo profili che ci convincano da un punto di vista attitudinale:
ossia ragazze e ragazzi che siano curiosi, proattivi, problem solver», dice Arrighini. Intanto
il progetto editoriale è stato sostenuto da Primo dPixel nel 2021 con 30mila
euro dedicati all’accelerazione e il fatturato dell’anno è stimato in 1 milione
di euro. La missione è sempre quella dell’esordio: portare l’informazione accessibile
alle nuove generazioni con una linea editoriale ben precisa, ampliando prodotti
e servizi. Si racconta la contemporaneità, compresi i temi di frontiera. «Ci siamo occupati di salute
mentale o di meritocrazia. Siamo una generazione più povera in un mondo più
difficile, e lo documentiamo in quello che facciamo», conclude Arrighini.
Guardare il presente, interrogandosi sul futuro. Che sfida incredibile!
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste