Da Bologna agli Stati Uniti. Sotto le Due Torri
c’è una startup che crea soluzioni basate su
algoritmi di machine learning per il mobile advertising. Mapendo profila la
pubblicità sugli smartphone connessi in oltre 100 Paesi nel mondo utilizzando
algoritmi proprietari di intelligenza artificiale. Per FARE INSIEME STARTUP
Giampaolo Colletti intervista Lorenzo Viscanti, CEO di Mapendo
FARE INSIEME STARTUP è lo spinoff del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune delle realtà presenti nel portfolio di Primo Ventures, società che gestisce fondi specializzati nel settore digitale e della new space economy. Con Primo Ventures Confindustria Emilia ha avviato una partnership. Obiettivo: offrire alle imprese associate nuove occasioni di crescita grazie alla presentazione delle startup più innovative sul mercato. Qui raccontiamo alcune loro storie.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
«Vedo il momento in cui saremo per i robot cosa
sono i cani per gli umani e io faccio il tifo per le macchine». Lo disse più di
trent’anni fa Claude Shannon, ingegnere e matematico statunitense, definito il
padre della teoria dell'informazione. Questo lontano parente di Thomas Edison
nato a Petoskey, piccola cittadina del Michigan, non sarebbe arrivato a vedere
le magnifiche sorti e progressive dell’intelligenza artificiale degli ultimi
anni, venendo a mancare poco dopo il Duemila. Eppure questa frase è tornata a
girare da qualche tempo nella comunità di startupper e innovatori della Silicon
Valley. Le cose però non stanno proprio così. Oggi il più chiacchierato
argomento di tecnologia – ossia l’intelligenza artificiale raccontata anche in
TV e sui quotidiani generalisti – presenta molte opportunità.
Identikit dell’azienda. Un bicchiere mezzo pieno, riempito dalle
competenze di tante startup. Tra queste ce ne è una che sta facendo parlare
assai di sé. Nasce in quella Bologna diventata polo d’attrazione di innovatori
globetrotter. Benvenuti a Mapendo, startup che crea soluzioni basate
su algoritmi di machine learning per il mobile advertising. Così l’intelligenza
artificiale, per tutti convenzionalmente AI, non ha solo trasformato il mondo
tecnologico. Ha avuto anche un impatto sul marketing. Di più. Ha riscritto
linguaggi, relazioni, processi. Di fatto Mapendo è specializzata nella gestione
di campagne di acquisizione utenti per applicazioni mobile su iOS e Android. Analizza
l’attività degli utenti sugli smartphone e con le informazioni ricavate
ottimizza la pubblicità delle società clienti su questi dispositivi. Ogni
giorno Mapendo profila la pubblicità sugli smartphone connessi in oltre 100 Paesi
nel mondo utilizzando algoritmi proprietari di AI. Obiettivo: aumentare le
vendite di e-commerce attraverso la pubblicità e raggiungere oltre 500 milioni
di persone al mese, offrendo la massima sicurezza alle app promosse attraverso
la piattaforma. Un’idea che è nata come evoluzione di tante altre idee
disseminate negli anni da Lorenzo Viscanti, CEO di Mapendo, e dal suo socio
Marco Marchini. «Questa nostra
impresa eredita quello che facevamo in precedenza, scrivere software per il
settore della pubblicità online. Ci siamo messi a studiare un po’ e abbiamo
visto che la pubblicità mobile stava esplodendo e così nasce il primo
prototipo, che prende spunto da ciò che vedevamo negli Stati Uniti», racconta Viscanti, che è riuscito
a convincere clienti importanti come Spotify e Amazon a lavorare con loro. Una
storia incredibile, la sua. Imprenditore sin da ragazzino. Perché Lorenzo è
cresciuto a Bologna vedendo la nonna tirare la pasta e facendo i conti della
sua azienda. E da lì ha capito che un bel giorno avrebbe aperto la sua impresa.
Darsi da fare, ma per davvero. Dopo una e-mail inviata alla bibbia della
tecnologia TechCrunch, ha preso un volo di solo andata per Parigi. E qui ha
partecipato alla nascita della startup di social media marketing Wikio. Poi il
rientro in Italia per lanciare Mikamai, società di consulenza tech nel mondo
della moda. E ancora l’idea di lasciare questa avventura per costruirne
un’altra su misura. Mapendo, appunto.
Persone e tecnologie. “Aiutiamo le app ad
acquisire utenti di alta qualità con l'intelligenza artificiale”. E ancora.
“Alimentato da machine learning, gestito da un team di specialisti della
pubblicità”. Così si legge nel sito di questa impresa che aiuta le app ad
acquisire utenti di alta qualità grazie all’intelligenza artificiale. Si tratta
di una realtà hi-tech del mobile advertising. «In un mercato, come quello americano, che vede ormai
disintermediate le agenzie di marketing e i centri media, le aziende si
integrano direttamente con piattaforme tecnologiche come la nostra dove
comprano pubblicità. In pratica le aziende con l’aiuto della nostra piattaforma
gestiscono internamente quello che prima era fatto dalle agenzie», precisa Viscanti. Tecnologia e
persone, strettamente connessi. Perché se la cosa più complessa nel mondo della
pubblicità online è gestire il grande carico di lavoro e un’analisi in tempo
reale e ad aggiornamento continuo, la scrittura di codice proprietario fa la
differenza. In ballo ci sono varie piattaforme: Python per l’analisi dati. Redis
per il salvataggio e l’analisi degli stessi dati che richiede velocità estrema.
MySQL invece per i dati elaborati in near-real time. E ancora Grafana per le
dashboard che permettono di visualizzare l’andamento dei sistemi in tempo
reale. Bologna chiama America. Perché il 90% dell’attività viene svolto negli
Stati Uniti, pur continuando ad avere in Italia il team che sviluppa la tecnologia
e si occupa di data analysis. «Siamo
un modello di come si può creare in Italia tecnologia che viene poi addirittura
venduta nei mercati americani», dice con orgoglio Viscanti. Studio tanto, ma anche la cabala
c’è di mezzo in questa straordinaria storia di innovazione. Perché il nome,
proprio partendo dalla storia di successo della precedente azienda, doveva
iniziare con la lettera M ed essere rigorosamente di 7 caratteri. Da qui si è
arrivati a Mapendo. In fondo è così da sempre. La fortuna aiuta gli audaci.
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