All’inizio degli anni Duemila nasce a Molinella, nell’area metropolitana bolognese, una società fatta da enologi, tecnici specializzati nella produzione del vino. Così Alea Evolution lavora sui mercati internazionali e nel 2022 ha ha sfiorato i 4 milioni di euro, registrando una crescita del +10%. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Stefano Gulinelli, CEO di Alea Evolution.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
“Il
vino è per l’anima ciò che l’acqua è per il corpo. Il vino,
specialmente in Italia, è la poesia della terra”. Lo ha scritto Mario Soldati, protagonista della letteratura italiana del secolo scorso e innamorato di
quel frutto della terra racchiuso in un buon calice di vino. Oggi però attorno
alla cultura enologica si ibridano tradizione e innovazione, saperi e
tecnologie evolute. Ed è questa la chiave per comprendere una storia
imprenditoriale nata in Emilia e che oggi scala i mercati del mondo. Tutto
parte dall’idea di due enologi, Enrico Bortolini e Gianpaolo Gulinelli, che da più di due decenni si sono mossi nel
mondo dei coadiuvanti tecnologici e delle biotecnologie applicate al buon vino e al buon cibo e che hanno deciso con l’inizio degli anni Duemila di darsi
da fare. Nasce così nel 2009 Alea
Evolution, società impegnata
a proporre
coadiuvanti, additivi e biotecnologie per uso alimentare
ed enologico. Siamo
a Molinella, paesone di poco più di quindicimila anime situato
nell'estremità nord-orientale della città metropolitana di Bologna. Quel nome,
Molinella, nasce proprio dalla presenza di tantissimi mulini ad acqua,
anticamente diffusi ed oggi perlopiù scomparsi. Ma qui non parliamo di acqua,
bensì di vino. E di tanta ricerca. Perché in Alea Evolution – realtà che oggi
conta una ventina di persone nel team tra dipendenti e agenti che compongono la rete vendita – tutto ruota attorno alla
ricerca.
Il lavoro con i clienti. La società lavora sui mercati
internazionali e tra i clienti conta aziende vitivinicole e produttori di vino per un fatturato
che nel 2022 ha sfiorato i 4
milioni di euro con una crescita del 10% negli ultimi tre anni. «La
nostra realtà è fatta da enologi, tecnici
specializzati nella produzione del vino con esperienza
pluriennale e competenze tecnico-professionali elevate. Tutto parte dalla voglia di offrire ogni giorno ai clienti idee e soluzioni legate alle
problematiche che possono incontrarsi lungo la filiera produttiva», racconta Stefano Gulinelli, enologo, impegnato nel settore enologico da tempo per presidiare tutti gli aspetti della filiera produttiva. Oggi si occupa
principalmente di produzione di coadiuvanti alimentari ed è CEO di Alea Evolution. «L’attenzione al cliente e la
ricerca costante della qualità sono i valori su cui si basa la nostra società e che ci hanno spinto a
trasformare la nostra passione in una filosofia di lavoro che perseguiamo ogni
giorno. Il nostro obiettivo principale è diventare un partner
chiave di tutti coloro che sono alla continua ricerca di nuove tecnologie e
idee per ottimizzare e migliorare i processi di produzione e
raggiungere nuovi standard qualitativi, senza perdere di vista le
caratteristiche organolettiche del prodotto, che sono alla
base della tradizione e della cultura del nostro Paese»,
precisa Gulinelli.
L’ossessione per la
ricerca. La ricerca, si diceva
prima. Tanta, trasversale, appassionata, in continua evoluzione. «Tutti coloro che
producono vino in modo professionale sono alla ricerca di soluzioni che gli
permettano di ottimizzare i processi produttivi, sia dal punto di vista
qualitativo che economico, massimizzando i risultati. La ricerca evolve quotidianamente in base alle nuove problematiche
che il mercato deve affrontare. L’uva ed il vino sono prodotti che subiscono
continui cambiamenti imputabili all’annata, alla stagione ed altre numerose
variabili. L’analisi incessante di questi parametri e la continua verifica in
laboratorio dell’efficacia e della reattività dei principi attivi sulle singole
problematiche e sui singoli vini dei nostri clienti
ci permette di proporre sempre nuove soluzioni altamente performanti», dice Gulinelli. L’ufficio qualità
è centrale. Si compone di tecnici
specializzati nel mondo enologico e di altri professionisti del settore
alimentare. Professionalità e
passione. Ancora una volta la
necessaria competenza viene declinata con il desiderio di fare la differenza. «Perché in contrapposizione ad un mercato che predilige il
prodotto standardizzato ed uniforme, noi siamo in grado di puntare anche sul
prodotto unico, creato su misura per i nostri clienti», conclude Gulinelli. Il
mercato principale è
l’Italia, ma negli ultimi anni
Alea sta registrando un crescente interesse da parte di
mercati enologici europei e mondiali, ai quali ci si relaziona sempre nello stesso modo: comprendere le esigenze del
mercato e del cliente. E poi studiare soluzioni specifiche, ritagliate su misura,
come un sarto impegnato a cucire un vestito. Così l’azienda diventa ancora più vicina ai clienti, compagna
di viaggio, quasi amica del cuore. D’altronde il vino aiuta. Lo sosteneva anche
Molière: “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona
bottiglia, un buon libro, un buon amico”.
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste