Tutto nasce cinquant’anni fa nel ferrarese dall’osservazione di un barattolo con un buco. Oggi Bonfiglioli Engineering è leader mondiale nelle soluzioni di controllo qualità per tutti i requisiti di imballaggio nella farmaceutica, nell’alimentare, nel chimico e nella cura della persona. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Andrea Cavanna, Direttore Generale di Bonfiglioli Engineering
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco. Ma cosa dire dei barattoli? Ecco, quelli il buco proprio non dovrebbero averlo. Eppure è proprio un buco in un barattolo – anzi, secondo alcuni più d’uno – a far nascere un’intuizione geniale a Giuseppe Bonfiglioli. Un’idea che permetterà cinquant’anni fa di dare vita ad un’azienda ancora oggi sulla cresta dell’onda. Per Giuseppe tutto parte da un amico che produceva barattoli metallici che a volte uscivano malfatti. Proprio con un buco. Ma la domanda è questa: come si fa a individuare un buco, anche di piccola dimensione, in una scatola? La soluzione sta nella pressurizzazione: se la pressione scende c’è un buco. Questione di pragmatismo emiliano. Così Giuseppe si guarda in giro nell’industria del packaging e prova ad applicare alcune tecniche. Detto, fatto. Bonfiglioli Engineering nasce tra maggio e giugno del 1974 per occuparsi di controllo qualità nel packaging. Poi negli anni ‘90 l’ingresso nel mercato farmaceutico. Siamo a Ferrara, precisamente a Vigarano Pieve, poco più di ottomila anime a dieci chilometri dal centro città. Lì cresce l’azienda. Tutto prende il via da un piccolo capannone, che poi col tempo si amplia fino a inglobare quello a fianco e infine pochi anni fa si arriva al trasferimento nel nuovo headquarter proprio a Ferrara. Oggi l’azienda ha una proprietà americana e pur parlando le lingue del mondo è molto radicata nella comunità. Il fondatore l’ha venduta nel 2012 e si è completato il ricambio da azienda padronale a multinazionale con gestione manageriale. A guidarla da nove anni come direttore generale c’è Andrea Cavanna.
Identikit dell’azienda. Ferrara, dicevamo. Ma attenzione. Da qui in realtà ci si allarga in America, a Singapore, in India. Le persone sono 80 con il 90% della produzione esportata fuori dai confini nazionali per un fatturato di circa 22 milioni di euro, in crescita costante da anni. Il principale mercato è quello farmaceutico e tutto ruota attorno alla tensione verso il cliente e innovazione. «Le esigenze dei nostri clienti sono in continuo mutamento. Essere vicini ai clienti ed innovare per supportare le loro esigenze in continua evoluzione sono il mix che ci rende un’eccellenza. Dei primi anni è rimasta fondamentalmente invariata la vision che è quella di essere partner dei clienti per garantire l’efficienza e la sicurezza del packaging in qualsiasi applicazione con alti standard qualitativi. Ci siamo innovati su moltissimi aspetti, dal genere di mercato alla presenza internazionale, fino alle tecnologie d’ispezione del packaging», racconta Andrea Cavanna. Oggi Bonfiglioli Engineering è leader mondiale nelle soluzioni di controllo qualità per tutti i requisiti di imballaggio. «Tecnologia e servizio al cliente, ecco ciò che conta. La combinazione di questi due fattori permette di fornire ai clienti le soluzioni necessarie al loro successo, che diventa il nostro. Dai prodotti farmaceutici ai prodotti chimici e alla cura della persona con soluzioni di ispezione degli imballaggi per molti settori e tipologie di contenitori», continua Cavanna.
Essere partner di fiducia. La qualità è centrale, ma qui non siamo in presenza soltanto di un produttore di macchine, bensì di un partner di fiducia per test e analisi di integrità degli imballaggi tramite studi di fattibilità, competenza tecnica, pacchetti di convalida, movimentazione dei prodotti e soluzioni personalizzate. «Customizzazione spinta: è questo l’elemento distintivo – molto italiano – delle nostre soluzioni, che vengono cucite sulle esigenze dei clienti. E questo è anche il modo in cui sono cambiate: cambiano le esigenze dei nostri clienti, e noi cerchiamo di anticipare questi cambiamenti», dice Cavanna. Oggi il legame con la comunità ferrarese è fortissimo. L’azienda collabora con l’università, con le scuole professionali e con realtà del terzo settore. «Per noi ha ancora senso parlare di identità territoriale nella misura in cui questa costituisce una spinta verso l’internazionalizzazione. Quindi locale e globale si intrecciano fortemente», conclude Cavanna. E intanto si guarda al futuro. La concorrenza da Oriente è realtà e al contempo i mercati danno sempre nuove opportunità da intrecciare con quelle legate allo sviluppo tecnologico. Per Cavanna il bicchiere è mezzo pieno, sempre. «Abbiamo cinquant’anni e siamo pronti a vincere le sfide dei prossimi cinquanta».
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