Tra Bologna e Modena nel 1971 nasce un’azienda diventata negli anni leader di mercato nella bulloneria, nella viteria e in tutti quei prodotti per il fissaggio metallico. Oggi Bulloneria Emiliana conta quattro sedi e clienti in tutto il mondo per 10 milioni di euro di fatturato. ma sono le persone a fare la differenza. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Gian Marco Dalpane, CEO di Bulloneria Emiliana
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Se ci pensate
un bullone è un oggetto piccolo, anzi piccolissimo, talvolta miniaturizzato. Ma
potente, assai potente. Perché grazie a ogni singolo bullone si costruiscono
ponti, strade, industrie, macchine, case, intere città. Bullone dopo bullone,
giorno dopo giorno. Ecco, la storia che sto per raccontarvi parte da qualcosa
di molto piccolo, destinato però a diventare molto grande. Proprio
come un bullone. E parte dall’idea che ogni giorno, sommato ad un altro giorno,
può portare vere e proprie rivoluzioni.
Un’idea, un’impresa. In fondo è quello che è successo nella vita di Luigi
Dalpane e di sua moglie Marisa Mazzetti. All’inizio della sua carriera Luigi
faceva il fattorino di bottega. Ma aveva testa e cuore. E poi al suo fianco sin
dagli esordi c’era sua moglie. Pensate che da un’idea nata quasi per caso
entrambi e sempre insieme riescono a costruire un colosso. Bulloneria Emiliana
nasce nel lontano 1971 e negli anni diventa leader di mercato nella bulloneria,
nella viteria e in tutti quei prodotti per il fissaggio metallico. Tutto parte
da un piccolo spazio che era poco più di un garage, chiedendo le forniture ad
alcuni produttori e amici che agli esordi concedevano di vendere i propri
prodotti senza grosse coperture finanziarie. «L’intuizione iniziale è nata da mio
babbo e dalla mia mamma che hanno fortemente voluto inserirsi in un settore che
ritenevano strategico: le viti vanno ovunque. All’epoca babbo lavorava in
bottega, mentre mamma era capace di occuparsi della contabilità. Non avevano
fatto studi, ma hanno sfruttato questa idea ed è nata l’azienda». Così racconta Gian Marco Dalpane, oggi alla guida di Bulloneria Emiliana
come seconda generazione. Lui che questa realtà l’ha respirata sin da bambino.
Pensate che il giorno stesso, subito dopo essersi diplomato a scuola come ragioniere,
anziché andare in centro a festeggiare, il papà gli chiede di passare un attimo
in azienda che ha bisogno di lui. Ecco, da quell’attimo in poi Gian Marco
dall’azienda non ne è più uscito. Lo ricorda col sorriso. «Mio papà ha fatto il rappresentante, poi si sono messi in proprio non nella
loro città, ossia a Bologna, ma a Modena. L’hanno fatto per due motivi: papà lì
aveva già tanti contatti e poi era più facile partire a livello logistico», dice Dalpane. Oggi, dopo oltre cinquant’anni di attività, si contano quattro
sedi: la prima è a San Cesario, tra Bologna e Modena. Poi ci sono due depositi
a Orio Sopra, nella bergamasca, e Imola. E poi ancora una società controllata a
Trofarello, nel torinese.
Identikit dell’azienda. Lo abbiamo già detto:
l’headquarter è a San Cesario. Area di transito, area di commercio, area di
snodo vicino all’asse della via Emilia. Lo spazio è di oltre ottomila metri
quadrati, di cui quattromila coperti. Ma c’è di più. L’azienda dispone di
oltre cinquemila posti pallet, magazzini verticali per lo stoccaggio.
E ancora di furgoni per le consegne, muletti, transpallet, bilance e contapezzi
elettronici. E poi inscatolatrici e imbustatrici automatiche, lettori palmari,
radiofrequenza. Bulloneria Emiliana ha una squadra di 30 persone per 10
milioni di euro di fatturato all’anno. «Il nostro è un prodotto dal costo
estremamente basso, occorre disporre di tutti gli strumenti possibili per
rendere il processo aziendale più preciso e veloce, in modo da avere ottime
performance nei controlli e nella preparazione della merce, il che poi si
traduce in maggior competitività da offrire ai nostri clienti», precisa Dalpane. Azienda hi-tech. Si preserva il passato, ma si guarda al
futuro. Per primi in Italia l’azienda ha imparato a gestire tutti i movimenti
di magazzino tramite i palmari con la radiofrequenza e tutti i lotti in
entrata: in questo modo è possibile rintracciare la provenienza e l’origine dei
prodotti anche a molti anni di distanza. Inoltre, sempre tra i primi, hanno
certificato il sistema qualità già nel 1997. «È rimasto immutato l’amore per
questo lavoro e la serietà con la quale lo affrontiamo. Ci siamo innovati in
tutti i servizi resi alla clientela, completando il nostro processo di lavoro
con strumenti utili al mantenimento della rintracciabilità dei lotti, ai
riordini delle giacenze o ai servizi logistici», dice Dalpane.
Azienda globale. Bulloneria Emiliana ha ottimi rapporti di collaborazione
con svariate decine di produttori sparsi in tutto il mondo, dalla Cina alla
Turchia, da Taiwan all’ Europa tutta. Perché, spiega Dalpane, il nostro mercato
è “glocal” occorre acquistare su base globale per poter essere competitivi
localmente come nel resto del mondo.
Ma
cosa occorre per essere un'azienda di successo? Dalpane non ha dubbi. «Non
può esistere nessuna azienda senza le persone che ci lavorano. Proprio per
questo motivo cerchiamo di incentivare tutti i colleghi con un sistema di welfare
che comprende benefit di vari livelli. Inoltre abbiamo siglato un’assicurazione
integrativa privata perché un collega che lavora bene e sereno è il miglior
biglietto da visita per l’azienda». Ancora una volta le organizzazioni di
successo guardano alle proprie persone, il bene più prezioso.
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