Dieci anni fa a San Giovanni in Persiceto, nel bolognese, nasce Energy Intelligence. Si tratta di una società che applica le tecnologie alla transizione energetica. Oggi conta una trentina di dipendenti e quasi duecento clienti per un fatturato consolidato di 4,5 milioni di euro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Rodolfo Vignocchi, presidente di Energy Intelligence
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri
Ci sono anni che segnano
più di altri le nostre vite. Anni che entrano nella nostra testa e nel nostro
cuore alimentando desideri, paure, azioni. Anni che lasciano il segno e che
fanno da spartiacque ad altri anni che scorrono via defilati, pigri, quasi
anonimi. L’anno dal quale partiamo per raccontare questa storia è il 1973. Un
anno che segna una presa di coscienza e che accende ricordi che si legano a
momenti difficili da affrontare. Siamo nel periodo del terrorismo, in quegli
anni di piombo che tutti noi tristemente conosciamo. E siamo anche nell’anno
che segna la prima crisi energetica globale. C’è lo scoppio della guerra tra
Israele, Siria ed Egitto che interrompe drasticamente le esportazioni di
petrolio. In tutto il mondo il prezzo del combustibile schizza alle stelle. No
gas, no benzina, si legge nelle pompe in giro per il mondo, svelando i
limiti di una crescita economica occidentale basata sull’abbondanza. Il
petrolio come arma e quella sete di carburante alla quale rispondere in modo
diverso. Serviva in passato e serve oggi una risposta sistemica: ne è convinto
Rodolfo Vignocchi, ingegnere modenese classe 1953. Nella sua carriera ha
guidato alcune delle più affermate aziende di servizi dell'area tra Bologna e
Modena. E questo accade ancora oggi. Lui oggi di anni ne ha settanta, ma la sua
creatura vede al lavoro una squadra di professionisti con un’età media di 31
anni. Siamo a San Giovanni in Persiceto, nel bolognese, e stiamo parlando di
Energy Intelligence, che oggi conta una trentina di dipendenti e quasi duecento
clienti per un fatturato consolidato di 4,5 milioni di euro nel 2023.
Identikit dell’azienda. Si tratta di una realtà giovane perché da pochi mesi
ha compiuto i dieci anni d’età. Giovane e visionaria, ma con un’esperienza che
affonda le radici negli anni per i suoi fondatori. Infatti dopo aver venduto
l’azienda nel 2007, Rodolfo
Vignocchi, Giorgio Bonzagni e Paolo Stanzani (a proposito di Stanzani, un
mito nella storia dell’automobile
sportiva, progettista in Lamborghini di auto che hanno segnato un’epoca come la
Miura e la Countach) hanno deciso di investire nel settore della sostenibilità e
delle nuove energie con un progetto di ricerca: un laboratorio di
sperimentazione a Fiorano. Obiettivo: esplorare il fotovoltaico. Il laboratorio consisteva in un impianto fotovoltaico a
terra apparentemente come gli altri, ma in realtà costituito da dodici diversi
impianti con installate tutte le principali tecnologie dell’epoca. «Avevamo necessità di
raccogliere e interpretare i dati in tempo reale dal laboratorio. Sul mercato
non abbiamo trovato niente che facesse al caso nostro. Allora abbiamo assunto
un ingegnere informatico, Luca Bonzagni, per costruirci in casa il sistema. Nasce da lì una
piattaforma in cloud per raccogliere dati sui flussi energetici e confrontare
le performance delle diverse tecnologie. E quell’ingegnere informatico, che
oggi oltre che informatico è diventato gioco forza anche energetico, è il
nostro Amministratore Delegato», racconta Vignocchi. Da lì
in poi ha avuto inizio la commercializzazione della piattaforma, la
realizzazione di una control room e di un centro assistenza per seguire a
distanza il funzionamento degli impianti fornendo ai loro proprietari servizi
di controllo, diagnostica e manutenzione. Coniugare la competenza digitale con
quella energetica. «La ricerca è stata una costante del nostro percorso.
Nel tempo abbiamo ampliato la gamma dei servizi e le competenze interne e ci
siamo focalizzati sul tema della transizione energetica delle imprese.
Controllo dei flussi energetici sia di produzione da fotovoltaico che di
consumo», precisa Vignocchi. Così, da una collaborazione con le
Università di Modena e di Bologna è nato Rev-Up, prodotto che in tempo reale
ricostruisce la storia di un qualunque impianto fotovoltaico facendo, grazie ai
motori di Intelligenza Artificiale, una diagnosi delle performance. Il
sistema è anche in grado di proporre, sempre in tempo reale, un investimento in
ammodernamento e di ampliamento dell’impianto con relativo Business Plan e tempo di pay-back.
Capitale tecnologico e umano. Contaminare le competenze.
Questo è il mantra della società, che vede a bordo ingegneri energetici e
ingegneri informatici. «L’avventura è nata da un progetto di ricerca che ci
ha permesso di confrontarci con università e centri di ricerca accumulando
grande esperienza ad alto livello. La cosa che ci ha stupito è che il primo a
credere al valore della nostra proposta non è stato un proprietario di impianti
fotovoltaici, ma una grande banca che di impianti ne aveva finanziati moltissimi
in tutta Italia e aveva intuito che per rientrare dai loro finanziamenti
avevano la necessità che gli impianti funzionassero bene», ricorda
Vignocchi. La società ha un forte legame col territorio, dato che
il target sono le imprese industriali e l’Emilia-Romagna è la regione d’Europa
più a sud con grande concentrazione di attività industriale. E quindi grandi
consumi energetici, disponibilità di tetti industriali e ottimo irraggiamento
solare. È a
questo ecosistema industriale che si
rivolge Energy Intelligence proponendosi come partner per accompagnare a 360° il percorso
della Transizione Energetica. A breve poi partirà un altro progetto di ricerca,
stavolta in collaborazione con Birex, Competence Center di Bologna su Industria
4.0. Obiettivo: progettare il database del futuro in grado di sostenere con
elevate performance la grande mole di
dati dei prossimi anni quando partiranno anche le Comunità Energetiche. Si guarda avanti, con entusiasmo, competenza, passione.
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