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FARE INSIEME CHARITY – Ep. 7 – Fondazione Futuro ETS, per ridare la speranza a chi ne ha più bisogno

«Le persone, con il nostro aiuto, sono entrate in vari settori dal metalmeccanico ai servizi»

28/11/2024

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Nel 2015 dalla volontà del presidente Pierluigi Bancale è nata Associazione Futuro Onlus, dal 2022 convertita in Fondazione Futuro ETS. La mission della Fondazione è quella di offrire un aiuto concreto a persone emarginate o a rischio di esclusione, attraverso strumenti, sociali ed educativi, utili alla loro autorealizzazione mediante il lavoro per reintegrarle appieno. Per FARE INSIEME Charity, Lucrezia Lanzani intervista Pierluigi Bancale, presidente di Fondazione Futuro ETS

FARE INSIEME CHARITY è lo spin-off del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune onlus e società no profit, realtà fortemente presenti nei territori di Bologna, Ferrara e Modena e che svolgono un lavoro straordinariamente importante e cruciale per l’intera comunità

di Lucrezia Lanzani*

“Futuro: che sarà o verrà in seguito; che, rispetto al presente, deve ancora avvenire, opposto al passato”. È l’anno 2015, Pierluigi Bancale e sua moglie stanno guardando un’intervista in televisione, ad un ex operaio di una macelleria industriale nel milanese. Un uomo che ha perso il lavoro all’età di 52 anni e visto sprofondare così la sua vita: non riuscendo più a pagare il mutuo perde la sua casa, va a vivere dai suoceri con la moglie e i figli, dorme in macchina perché in casa non c’è posto, il matrimonio finisce e la sua vita va a rotoli, tanto che è costretto a iniziare a fare affidamento sulla Caritas per ricevere i pasti. «Venendo da studi in una scuola religiosa anglosassone, ho pensato al concetto di ‘give back’: ad un certo punto della vita, grato per ciò che ho saputo realizzare come imprenditore, ho pensato a restituire qualcosa che la vita mi ha dato a chi può averne bisogno. Così abbiamo creato Associazione Futuro Onlus come ente benefit della mia azienda Generali Via Emilia Est, già INA Assitalia, di Modena da sempre associata a Confindustria, trasformata nel 2023 in Fondazione, per garantire un futuro a se stessa oltre che ai propri beneficiari», esordisce il presidente Pierluigi Bancale.

Fondazione Futuro ETS (Ente del Terzo Settore) nasce da subito con un’unica dipendente, la Solution Manager Diletta Naldoni, ancora oggi presente, affiancata poi da due collaboratrici, la psicologa Paola Ventura e la progettista ed esperta del mondo del non profit Simona Maiocchi. La mission individuata è difficile, perché riguarda disoccupati gravi over 50 rimasti senza lavoro e poco qualificati per rientrare nelle aziende, sempre più prossime a “invecchiare” con i dipendenti, che presto, a causa della longevità, includeranno tre generazioni diverse.

«Aiutiamo persone di un target basso, che appartengono ad un mondo del lavoro per lo più superato, che però fanno emergere il desiderio di rientrare, nonostante abbiano quasi perso le speranze. La collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro e le aziende associate è un motore straordinario per i nostri progetti: spesso ci concede gli spazi o i contatti per organizzare i nostri corsi, grazie ai quali, dal 2021 ad oggi, abbiamo aiutato una novantina delle 298 persone che si sono rivolte a noi, ad ottenere contratti prevalentemente a termine, per alcuni diventati a tempo indeterminato», puntualizza Bancale. I corsi fanno parte del progetto “Il Talento Riscoperto” (cominciato nel 2021), sono due all’anno, della durata di sei mesi; i beneficiari hanno modo di ascoltare consigli di imprenditori o di HR manager e seguire lezioni di alfabetizzazione digitale, oltre ad avere supporto, ascolto e consigli dalla nostra psicologa. I temi affrontati variano molto: da scrivere una lettera di presentazione o il proprio curriculum, a capire come affrontare un colloquio; svolgere attività di gruppo per capire l’importanza delle proprie skills e curare il rapporto con le aziende, che spesso sono guidate da imprenditori associati a Confindustria Emilia Area Centro e interessati al tema.

Prima di questo, Fondazione Futuro ha partecipato ad altri progetti, come “Il Talento Nascosto”, in collaborazione con i sindacati e con Porta Aperta; “Tre Step”, insieme all’Istituto Charitas di Modena, iniziativa nata per accompagnare le persone disabili gravi attraverso i tre step, tre passi per comunicare con il mondo esterno; oppure il progetto con  Porta Aperta, “Un Villaggio per Crescere”, per fornire libri necessari a educare bambini e famiglie disagiate, aiutandole a comprendere che esiste anche una parte ludica della vita. «Negli anni abbiamo partecipato a quelle che chiamiamo “operazioni sorriso”. Una volta, ad esempio, abbiamo aiutato una famiglia romana di un’insegnante over 50, con un marito disoccupato di 60 anni e una figlia trentenne con una disabilità cognitiva. Non avevano luce da sei mesi e acqua calda da un anno e mezzo: abbiamo fatto loro una donazione per fargli passare un buon Natale. Oppure, abbiamo contribuito ad una raccolta fondi per costruire un montascale nel condominio di una famiglia con un figlio disabile che vive al secondo piano. Abbiamo anche aiutato un lavoratore a pagare un anno di assicurazione per l’auto che gli serviva per andare al lavoro. Ma non era abbastanza, mancava qualcosa di concreto, abbiamo capito di poter fare di più, da qui i vari progetti di Futuro», racconta il presidente della Fondazione.

Ad oggi, Fondazione Futuro ETS riesce a lavorare bene nonostante i costi e viene alimentata principalmente dai fondatori. «Le donazioni crescono ogni anno, ma la strada è ancora lunga. Continuiamo ad organizzare serate per autofinanziarci, l’ultima nel 2023, contestuale all’alluvione in Romagna. Abbiamo deciso di  dirottare i fondi a noi destinati ad una struttura di accoglienza allagata nella provincia di Forlì. Da poco abbiamo anche tenuto un evento sul bilancio di sostenibilità nella sede di Modena di Confindustria Emilia Area Centro, per far conoscere la Fondazione e suggerire di inserire nei bilanci di sostenibilità il sostegno ad uno o più dei nostri progetti», aggiunge ancora Bancale.

Fondazione Futuro sta, inoltre, partecipando ad un bando della Regione Lazio per aprire una sede a Roma, e soddisfare la grande richiesta del territorio. «Le persone, con il nostro aiuto, sono entrate in vari settori dal metalmeccanico ai servizi. Desideriamo dare un futuro a chi ne ha più bisogno e in questo gli imprenditori ci aiutano molto, perché fare impresa implica sempre più spesso sentire una responsabilità sociale. D’altronde senza il profit non può esserci il non profit», conclude il presidente di Fondazione Futuro Pierluigi Bancale.

*Lucrezia Lanzani è una studentessa del Liceo Steam Emilia, ha diciassette anni e da sempre è interessata a tematiche sociali. Da tre anni presta attività di volontariato in diverse realtà della sua comunità.

Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/

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