Nel modenese nasce una realtà che è impegnata nel fornire soluzioni di processo e di prodotto alle aziende. Un centro di ricerca fondato nel 2017 dall’azienda vicentina Ecor International. Oggi lavorano qui 75 persone con un fatturato di 9 milioni di euro. Una ricerca internazionale e trasversale, incentrata su alleanze vincenti. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Fabrizio Casadei, CEO de Il Sentiero International Campus
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
E
se?
Due parole semplici e un punto interrogativo che però aprono mille scenari
possibili per coloro che sognano in grande. E che poi quei sogni con
determinazione, costanza e passione riescono a realizzarli per davvero. E
se? Sembra semplice, eppure è così difficile. Ma ci sono storie che partono
proprio dalla possibilità di farcela. E che ce la fanno per davvero. Quella che
stiamo per raccontare è la storia di una realtà che ha deciso di puntare sulla
ricerca, sull’innovazione, sulle competenze delle persone che la animano. Ma
per spiegare bene la genesi de Il Sentiero International Campus dobbiamo fare
un passo indietro.
Questo centro di ricerca viene fondato nel 2017 dall’azienda vicentina Ecor
International. Per questa realtà tutto parte nel 1976 con l’avvio di un
magazzino per il commercio dell’acciaio inossidabile. In quasi cinquant’anni di
attività l’idea diventa un’impresa consolidata vero e proprio punto di
riferimento per la produzione di componenti ad elevata criticità funzionale in
acciaio, alluminio, titanio e leghe speciali. L’intuizione geniale è di Sergio
Lucietto. Per lui tutto parte da quella sana ossessione nell’investire sulla
tecnologia e sulla ricerca. Questo percorso ha portato l’azienda specializzata
nella saldatura ad affiancare alla manifattura le competenze tecniche e
scientifiche degli ingegneri specializzati in ingegneria dell’affidabilità,
ingegneria delle superfici, progettazione e prototipazione, stampa 3d,
tecnologie di giunzione e analisi chimiche, fisiche e meccaniche dei materiali.
Un gioco di squadra che si rivelerà vincente.
Identikit
dell’impresa. Il Sentiero International Campus offre
soluzioni e servizi di tecnologie di giunzione, progettazione e prototipazione
rapida, ingegneria dell’affidabilità, ingegneria delle superfici e manifattura
additiva. Ha a disposizione le più avanzate tecnologie e strumentazioni. Si va
dai microscopi alle stampanti 3D, dagli scratch tester al tribocorrosimetro,
strumento che misura sinergicamente il grado di corrosione e di usura di un
componente. Sembra fantascienza, invece è ricerca. Ed è futuro. Questo centro nel
2018 aveva 39 collaboratori e oggi sono quasi raddoppiati: lavorano qui 75 persone
con un fatturato passato da 3,6 milioni a 9 milioni. Il centro di ricerca
industriale italiano ha sede a Schio, Lamezia Terme e a Magreta, frazione di
meno di cinquemila anime nel comune modenese di Formigine. Paesino piccolo, ma
assai ambizioso: fa parte del Distretto Ceramico Modenese ed è nella zona di
produzione dell'aceto balsamico di Modena e del Parmigiano Reggiano DOP. Ma qui
si fa anche tanta ricerca industriale. Le specializzazioni presenti in questa
sede riguardano la metallurgia, l’ingegneria delle superfici e la manifattura additiva
della stampa 3D. «Disponiamo
di tecnologie avanzate di produzione, per ottenere uno scaling up rapido delle
soluzioni prototipali sviluppate in house, ci siamo dotati di impianti di
taglia industriale dedicati anche alla ricerca e tutti rientranti nel mondo
dell’Industria 4.0».
Così racconta Fabrizio Casadei, CEO de Il Sentiero International Campus e Direttore Generale di Ecor. Questo manager romano di
54 anni, ingegnere meccanico con una laurea conseguita all’Università La
Sapienza di Roma e un PHD in Inghilterra sulle ingegnerie delle superfici, ha
lavorato per quindici anni in un centro di ricerca industriale partecipato da
alcune multinazionali. «La
terra d’Emilia mi ha sempre affascinato. E poi da sempre i principali clienti
di Ecor sono emiliani, anche se siamo veneti. Qui registriamo sempre tanta
voglia di fare e un’apertura mentale straordinaria», dice Casadei. Tra gli
impianti di rivestimento c’è il PVD/PECVD che permette di depositare film
sottili metallici e ceramici con uno spessore da centinaia di nanometri a
decine di micron. Ma qui c’è anche un impianto unico in Europa e strutture di additive
manufacturing, quindi legate alla stampa 3D per polveri metalliche, polimeri e
materiali compositi.
Gioco di squadra.
Quello che contraddistingue questa eccellenza nella ricerca è il gioco di
squadra. Perché qui ci si occupa della redazione e gestione di progetti di
R&D: dallo schema funzionale all’industrializzazione dei sistemi di processo
e di prodotto. Qui si fa studio, prototipazione, progettazione e produzione di
impianti ed apparecchiature speciali, con particolare riferimento ai
sottosistemi di processo nel campo delle macchine automatiche per processing e
packaging. La nuova sede del centro di
ricerca industriale di tipo avanzato si trova a Castelvetro, sulle colline
modenesi, in un’area di trentasettemila metri quadri. Castelvetro nel tempo ospiterà
oltre cinquanta professionisti tra ingegneri, fisici e chimici che potranno
dedicarsi alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative, creando anche
nuove opportunità di lavoro per molti ricercatori. Le attività riguardano lo
studio e lo sviluppo di nuovi materiali e di sistemi meccanici ad alta
efficienza e basso costo. Il futuro è una bellissima pagina da scrivere
insieme.
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste