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FARE INSIEME - Ep. 75 - Kerakoll e quella formula vincente per essere visionari, pionieri, globali

«Vi racconto la nostra idea di casa del futuro»

15/09/2022

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Da piccola azienda di adesivi, nata a Sassuolo, in provincia di Modena, nel lontano 1968 grazie all’intuizione geniale di Romano Sghedoni, a colosso internazionale. Storia di Kerakoll, incentrata su innovazione e sostenibilità. Perché solo pensando all’ambiente abitativo e al suo impatto sull’ambiente e sulle persone si possono disegnare nuove pagine di futuro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Romano, Fabio e Andrea Sghedoni

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

«Lei vuol sapere l’inizio della nostra storia? È un bel curiosone, eh». Scherza al telefono Romano Sghedoni, fondatore e attuale Presidente di Kerakoll, impresa emiliana che nei decenni si è trasformata in un colosso internazionale dal cuore verde. In realtà la sua storia è assai nota e racconta un percorso intrapreso ostinatamente in direzione contraria. In fondo così è stato per questo giovane con tanti sogni nel cassetto. A soli diciannove anni decide di seguire il fratello nella sua mesticheria ambulante. Invece di avere il negozio fisso, lui va dai clienti: falegnamerie, officine meccaniche, attività aperte dagli imbianchini, tutte legate all’acquisto delle vernici. «Io sono andato con lui per imparare a vendere questi prodotti. Questo lavoro l’ho fatto per dieci anni, ma me lo sentivo un po’ stretto. Non che io fossi esaltato, ma volevo fare di più, anche se non sapevo bene cosa. Poi un bel giorno, in un bar di Sassuolo, un mio amico mi dice che aveva visto degli speciali barattoli sullo scaffale di un ferramenta a Bologna. Barattoli di colla per piastrelle. Quando l’ho sentito mi sono illuminato», afferma Romano Sghedoni, 84 anni e presidente di Kerakoll Group. Ecco, l’intuizione geniale sta tutta lì, racchiusa in quell’idea di intraprendere un approccio straordinario, quando i più si accontentano dell’ordinario. Così mentre tutti fanno piastrelle, lui decide di fare qualcosa di diverso. Vuole fare le colle. Col prodotto acquistato a Bologna, va nel suo garage e sperimenta. «Il giorno stesso dell’acquisto faccio questa prova, dopo una settimana provo a togliere le piastrelle incollate, ma non ci riesco. Capisco subito che può nascere il prodotto del futuro, ossia un sistema innovativo per applicare le piastrelle al muro», ricorda Romano Sghedoni. Così proprio in quel 1968 segnato dalle animate piazze studentesche, nel suo laboratorio casalingo a Sassuolo, questo under 30 fonda Kerakoll, diventata oggi leader mondiale nel campo dei materiali e soluzioni per l’edilizia sostenibile e con un primato tecnologico riconosciuto a livello internazionale. I primi adesivi monocomponenti per ceramica, progettati e realizzati direttamente nel garage di casa, sono frutto del suo entusiasmo per le costruzioni, della sua passione per la chimica, del grande amore per l’ingegneria. «Ricordo ancora i tanti che non ci credevano. Una decina d’anni dopo ho inventato un prodotto che ha rappresentato la fortuna dell'azienda». Si tratta di H40, la colla per piastrelle in polvere, una vera novità nata nel 1978. È il primo adesivo in grado di risolvere il problema dell’incollaggio sicuro in tutti gli ambienti domestici e commerciali delle piastrelle in monocottura e grès porcellanato. «Con H40 per la prima volta i clienti mi telefonavano e mi supplicavano di inviare loro quei prodotti. Una risposta straordinaria del mercato», conclude Romano Sghedoni. È del 1970 il primo stabilimento a Sassuolo. Poi con gli anni ’80 arriva una crescita senza sosta e il secondo stabilimento.  

I pilastri del successo.
Kerakoll già nel nome racchiude la propensione all’innovazione perché nasce in un mix di parole del greco keramikos e kolla. «Siamo partiti piccolini nel 1968 e oggi siamo in 12 Paesi, prevalentemente in Europa, e in due realtà internazionali: Brasile e India. Già da trent’anni abbiamo intrapreso il processo di internazionalizzazione, uno dei quattro pilastri insieme a innovazione, sostenibilità e organizzazione e persone, che significa mettere l’uomo al centro. Questa attitudine a innovare non ci ha mai abbandonato», racconta Fabio Sghedoni, Vice-presidente di Kerakoll Group. Da qui nasce il nuovo sistema di carico dei prodotti, che ottimizza spazi e tempi. O ancora lo sviluppo di Genius Lab Building Platform, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, che rende tutto più performante. «Cerchiamo di cogliere nuove opportunità che altri mondi fuori dall’edilizia possono portarci», precisa Fabio Sghedoni. Per capire come una piccola azienda di adesivi sia diventata una realtà internazionale, bisogna comprenderne la cultura. Perché è la visione, che si alimenta del capitale umano, a fare la differenza. Oggi Kerakoll conta duemila collaboratori in tutto il mondo con 17 stabilimenti produttivi e ha chiuso il 2021 con un fatturato in forte crescita di oltre 600 milioni di euro. «Gli incentivi governativi rappresentano un’opportunità, ma si innestano su una struttura già forte. Cioè agiscono come un volano, ma in una solida base industriale. Per le persone oggi c’è una forte attenzione alla casa come spazio di potenziale benessere», dice Fabio Sghedoni.  

Innovazione dal cuore verde.
Ma attenzione. Questa rivoluzione sostenibile non è un passaggio estemporaneo. È frutto di passi fatti con la testa, oltre che con il cuore. Così con gli anni 2000 si scommette sulla sostenibilità, molto prima di altri e in modo più strutturato: gli investimenti stanziati nella green technology passano dal 15% al 50% delle risorse totali di R&D. Kerakoll avvia un piano di riconversione industriale passando da azienda chimica a ecosostenibile. Obiettivo: abbattere nei primi cinque anni il 60% dei solventi impiegati, sviluppo di nuovi prodotti ecologici, a base d’acqua e a basse emissioni. Poi nel 2008 iniziano i lavori di costruzione del Kerakoll GreenLab: si tratta del centro tecnologico tra i più avanzati al mondo per lo studio e lo sviluppo di nuovi materiali per l’edilizia sostenibile. Arrivano i primi riconoscimenti e traguardi. Nel 2011 la Societé Générale de Sourveillance, il più importante organismo mondiale di controllo di sistemi e certificazioni, dà l’attestato che certifica il GreenBuilding Rating come metodo di misurazione affidabile, completo ed essenziale a garanzia della sostenibilità ambientale. Nel 2013 viene inaugurato il Kerakoll GreenLab, avveniristico centro ricerche che raggruppa 9 laboratori specializzati per lo sviluppo di prodotti ecosostenibili, oltre 140 ricercatori bioedili e 1.500 strumentazioni. Una struttura di 7.000 metri quadrati di superficie nata grazie ad un investimento di 15 milioni di euro. Nel 2013 era il primo edificio per il terziario in Italia progettato e costruito integralmente con soluzioni ecosostenibili, sintesi perfetta tra tecnologie hi-tech e sostenibilità dei materiali. Kerakoll oggi è tra le prime società benefit del comparto dell’edilizia. «Siamo diventati società benefit anche per questo: vogliamo rimarcare un impegno, che ci appartiene da anni per il pianeta e per le persone», precisa Fabio Sghedoni. Il futuro passa dal capitale umano. Otto anni fa Kerakoll ha dato il via ad un piano di assunzioni riservato a giovani neolaureati di talento ad alto potenziale. Un modo per assumere e formare per cinque anni giovani talenti da avviare alla carriera internazionale. L’attenzione all’ambiente e alle nuove risorse lo racconta anche l’ingresso della terza generazione al lavoro in azienda. Si tratta di Andrea Sghedoni, giovane top manager da due anni in Kerakoll e con le idee chiare. «Continueremo a scommettere su questa visione che lega innovazione e sostenibilità. È la via maestra per disegnare nuove pagine di futuro».

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