Nel ferrarese una professionista si reinventa e crea una società con una rete di quaranta professionisti. Una storia di crescita a piccoli passi, fatica e visione. Su tutto un credo chiaro: dare valore umano alle risorse aziendali. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Marisa Ferrara, fondatrice di MF Consultant
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Un
prima e un dopo. Perché nulla è stabile, nel lavoro come nella vita. Ed è
giusto così. Un prima e un dopo, con la voglia di fare la differenza come
spartiacque. È la linea sottile che separa la stabilità dall’intraprendenza. Per
Marisa Ferrara quel momento tra il prima e il dopo arriva poco più di dieci
anni fa, esattamente nel marzo 2015. Una scelta netta che segna il confine tra
una carriera già avviata e un percorso pionieristico da startupper in un ambito
ancora inesplorato ma studiato e cercato. «Ero sposata da un anno, avevo una
posizione HR a tempo indeterminato. Ho deciso di ripartire e di rimettermi in
gioco. Mi ha spinto il desiderio di poter dare alle aziende clienti quello che
non ho mai avuto quando ero dall’altra parte della scrivania». Così racconta
Marisa Ferrara, una vita già tracciata nelle gerarchie di un colosso del fast
fashion e uno scenario ancora tutto da scrivere. Da Milano a Ferrara, da
dipendente a pioniera in un settore che in Emilia era ancora poco esplorato.
Nasce così MF Consultant prima come freelance, poi come ditta individuale e oggi
società con una rete di quaranta professionisti. Una storia di crescita a
piccoli passi, fatica e visione. «Ho iniziato questa avventura con le unghie e
con i denti. All’epoca la formazione veniva vista come un costo e non come un
investimento. La fatica è stata di far passare il messaggio del valore umano e
dell’unicità delle persone», dice Ferrara, classe 1982, originaria della
provincia di Caserta, psicologa con master nelle risorse umane. «È fatta. Una
decisione sofferta ma necessaria. Una porta che si apre, non una che si chiude.
Una domanda - mi metto in gioco? - e una risposta non scontata: sì. È facile
presentarsi col titolo dell’azienda che ti fa da scudo, ma quando ti presenti
come tuo nome e cognome diventa più complesso», racconta Ferrara. Ci sono stati
i momenti di paura, “lacrime, sorrisi, fiato tirato”. Ma anche gli appoggi
fondamentali: il marito, le prime aziende che hanno creduto in lei.
L’evoluzione. Il
percorso, anno dopo anno, si è consolidato: temporary management, head hunting,
executive search, coaching e mentoring. Servizi che oggi MF Consultant
offre a livello nazionale e internazionale. Ma soprattutto un credo chiaro:
dare valore umano alle risorse aziendali. Gli inizi, racconta Marisa, sono
stati una questione di identità. «Non hai più un job title a proteggerti, ma
devi metterti in gioco come persona e come professionista, costruirti una
reputazione, conoscere il tuo talento, affrontare i tuoi limiti e trasformarli
in aree di miglioramento. Questo è quello che ancora oggi cerco di trasmettere
ai miei colleghi ogni giorno». La soddisfazione arriva nei dettagli: «Ogni
telefonata o contatto che ci arriva tramite passaparola spontaneo da aziende o
professionisti che hanno usufruito dei nostri servizi e ci consigliano. Questo
ci restituisce una pacca sulla spalla e ci motiva a continuare a lavorare
tenendo l’asticella dell’esigenza molto alta». Eppure non mancano le
difficoltà. «Il momento più difficile lo viviamo ogni volta che incontriamo
aziende che pensano che i propri dipendenti cambiano lavoro solo per soldi.
Diventano miopi sul fatto che i dipendenti spesso scappano dai propri manager.
Cambiano perché non si identificano, non li stimano, non si sentono ispirati e
soprattutto non si sentono ascoltati», dice Ferrara. Il mercato, nel frattempo,
è cambiato. Le piccole imprese hanno compreso che non basta più un referente
amministrativo: serve un dipartimento HR, anche in outsourcing, capace di lavorare
su engagement, piani di carriera, welfare. È rimasta costante la richiesta di
motivazione. Le aziende cercano personale motivato e i professionisti cercano
aziende motivate.
Tra macchine e persone. E mentre l’intelligenza
artificiale entra nei processi, Marisa resta ferma su un punto: «Nonostante i
grandi progressi dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, il successo
di un’organizzazione continua a dipendere in larga parte dalle persone. La
tecnologia rimane uno strumento: è l’essere umano che la progetta, la governa,
la interpreta. Il capitale umano porta con sé competenze trasversali,
creatività, empatia, intelligenza emotiva e soprattutto valori etici. Tutte
qualità che l’AI non può replicare». Oggi MF Consultant è una squadra
variegata: giurisprudenza, psicologia, marketing, economia, master in HR,
certificazioni di business coach. «Ogni componente della squadra è unico!
Caratteri totalmente diversi, approcci e visioni diverse. Un unico obiettivo
comune: rimettere la persona al centro. Questa è la nostra forza. La filosofia
di MF Consultant non è mai stata quella di aspettarsi qualcosa dal futuro, ma
siamo noi a chiederci continuamente cosa possiamo offrire. Oggi stiamo
lavorando ad un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi: risalta le
eccellenze ma non lascia indietro nessuno. Si tratta del Metodo VURA, marchio
registrato e metodo brevettato. Parte dal presupposto di valorizzare l’unicità
del singolo per rafforzare il senso dell’insieme e creare infine la comunità
aziendale», dice con orgoglio Ferrara. Dieci anni dopo quella scelta
coraggiosa, lo spartiacque è ormai alle spalle. Quella vita a tempo
indeterminato sembra lontana. La semina, come dice Marisa, è attesa come
valore. Oggi i frutti sono qui: un’impresa che ha messo al centro le persone.
Un’impresa che ha scelto il coraggio.
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