

Una mattinata non solo di numeri, ma
soprattutto di obiettivi, valori e progetti, quella che si è tenuta oggi
all’Auditorium di Tper, nella sede centrale dell'azienda in via di Saliceto, a
Bologna. È stata l’occasione per la presentazione del bilancio integrato 2024
di Tper; inoltre, la tavola rotonda dal titolo “Strategie e visioni per una
mobilità sostenibile e responsabile” ha messo a confronto alcuni dei
principali portatori d’interesse delle attività del Gruppo della mobilità che
fa capo a Tper. Riflettori, quindi, non solo su dati
economici, finanziari e patrimoniali - seppur basilari per una realtà
industriale che attraverso una solidità conseguita e consolidata nel tempo e
alla sua redditività ha avviato con decisione una stagione di investimenti
importanti che sono un ponte per il futuro - ma anche un focus sulla
sostenibilità in tutte le sue sfaccettature.
La rendicontazione
integrata del gruppo Tper, giunta al suo quarto anno d’effettuazione, infatti,
non è solo un adempimento normativo, ma rappresenta l’impegno a operare in modo
trasparente, misurabile e coerente con gli obiettivi e gli standard internazionali
di sostenibilità integrando nella rendicontazione economica le dimensioni
ambientale, sociale e di governance, da quest’anno in modo pienamente
conformato alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Il bilancio delle
attività di Tper, dunque, è un rendiconto ampio e trasparente del contributo
sostenibile in ogni direzione e alla creazione di valore condiviso per persone
e territori, secondo una responsabilità sociale d’impresa che Tper sente come
propria in un periodo storico complesso e ricco di sfide, sia per i soggetti
imprenditoriali che per cittadini e famiglie.
Sotto la conduzione di Sara Zambotti -
antropologa, giornalista, autrice e conduttrice del programma radiofonico
Caterpillar di Rai Radio2 - hanno introdotto la giornata le Istituzioni locali
del territorio - Comune, Città Metropolitana e Regione Emilia-Romagna - e il
segretario generale dell’Unione Internazionale dei Trasporti Pubblici, Mohamed
Mezghani, in collegamento da Bruxelles, che ha posto l’accento sulla sfida
che il trasporto, pubblico e condiviso, a livello globale ha raccolto da tempo
per dare un contributo al decongestionamento delle città, alla coesione dei
territori, e al miglioramento della qualità ambientale. Parole di apprezzamento
sono poi state rivolte all'esperienza locale di Tper e sulle buone prassi che
vengono messe a fattor comune all'interno dell'associazione.
Gli interventi istituzionali - del Sindaco
del Comune e della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore,
dell’assessore alla nuova mobilità del Comune di Bologna, Michele
Campaniello, e dell’assessore al bilancio e pianificazione strategica
della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi - hanno sottolineato il
ruolo che un'azienda a capitale pubblico può e sta giocando nelle politiche
attive per la mobilità, soprattutto in un momento in cui è importante lavorare
di concerto per fare sistema, in tempi di sfide complesse e di risorse
nazionali in fase di contrazione per il settore. Dopo l’illustrazione dei risultati di Tper è
seguita, poi, in una tavola rotonda, una serie di interventi molto qualificati
da parte di realtà locali e nazionali che rappresentano lo sviluppo sostenibile
in ogni sua forma, le connessioni con la sfera sociale e con l’impatto
ambientale e di welfare che il trasporto pubblico comporta.
Si è parlato del perché è davvero importante
continuare ad investire su mobilità pubblica e condivisa non solo per far
quadrare i dati ma per migliorare concretamente la qualità della vita, con il
professor Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica
della ASL di Bologna, che ha messo in evidenza le connessioni tra la qualità
dell’aria e la salute, sottolineando l’importanza delle buone pratiche della
mobilità per le ricadute positive in ambito sanitario. Tra economia e
sostenibilità, l'intervento di Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS,
che ha guardato avanti delineando sfide e obiettivi per un mondo sempre più a
misura d’uomo, evidenziando al tempo stesso anche gli aspetti profittevoli
dell’orientamento alla sostenibilità. Spazio anche agli utenti e al mondo del consumerismo
con Angela Lelli, presidente del Comitato Consultivo Utenti del TPL di
Bologna, che ha raccontato le molte azioni intraprese in questi anni assieme
all'azienda per rendere sempre più trasparente e aperto il rapporto con
l'utenza, soprattutto quella più fragile, da ultima la novità della
conciliazione paritetica che partirà ad inizio 2026 per dare uno strumento in
più nella risoluzione e nella gestione di eventuali controversie.
È
intervenuta, poi, Daniela Bernacchi, executive director del Global
Compact Network Italia, che ha testimoniato l'importanza per le aziende private
di raccogliere - come ha fatto Tper - la sfida tracciata dalle Nazioni Unite
all'interno del Global compact attraverso gli obbiettivi cristallizzati negli
SDG. Ad allargare il tema, poi, Raimondo Orsini, direttore della
Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha parlato di intermodalità
ricordando l'esperienza Tper di integrazione tra trasporto pubblico e sharing
per rendere la mobilità sempre più flessibile e customizzata sui bisogni
dell'utenza ed ha posto l’accento su un’emergenza attuale: la “povertà dei
trasporti”, una forma di vulnerabilità che si verifica quando persone e
comunità non hanno accesso a soluzioni di mobilità adeguate, sicure e
accessibili, e questo limita la partecipazione alla vita sociale, lavorativa ed
educativa. Compito di tutti è, quindi, agevolare una mobilità equa.
L’urgenza di accelerare la transizione ecologica, propria
di questi anni su scala globale, si è intrecciata con la necessita di
rafforzare le infrastrutture strategiche, tra cui il trasporto delle persone,
sempre più configurabile come un elemento chiave per la qualità della vita. Al
centro del dibattito, infatti, è stato posto il concetto di una mobilità
strategica per l’ecosistema-città e per la vivibilità dei territori, comprese
le aree interne e periferiche. Non si è di fronte solo alla necessità di una
transizione energetica, tecnologica e digitale, ma anche coerente con le
tendenze demografiche in atto nella popolazione su cui si dovranno orientare i
servizi di pubblica utilità.
Si
tratta, quindi, di temi prioritari anche per le Istituzioni, che devono rendere
conto ai cittadini di obiettivi sociali ed ecologici ed è quindi fondamentale
che gli obiettivi siano condivisi tra i diversi attori coinvolti nella
pianificazione strategica e nello sviluppo dei sistemi di mobilità.
Nel
suo intervento che ha messo a sistema gli spunti offerti nel corso della
mattinata e ha riassunto, al tempo stesso, l’impegno di Tper, la presidente
e amministratrice delegata Giuseppina Gualtieri ha posto l’accento proprio
sulla necessità di uno sforzo comune e coordinato con amministrazioni locali,
istituzioni e stakeholder: “Per perseguire la sostenibilità a tutto campo
è fondamentale ‘crederci insieme’, ognuno nell’ambito dei rispettivi ruoli con
azioni coerenti e conseguenti, per giungere ad obiettivi condivisi perseguendo
il reperimento delle risorse adeguate e mettendo in campo le migliori scelte
gestionali. Da parte sua, un’azienda della mobilità sana e solida può influire
positivamente sull’ambiente
puntando su flotte, tecnologie e sistemi ecosostenibili; sul piano sociale,
garantendo accessibilità e sicurezza a tutti gli utenti e operando all’interno
con politiche di investimento e valorizzazione del capitale umano; in tema di
governance, amministrando le risorse con rigore gestionale e coinvolgendo
attivamente e in modo proficuo tutti i portatori d’interesse”.
Come illustrato dal direttore
di Tper, Paolo Paolillo, l’azienda ha operato nel tempo una gestione
delle risorse previdente e responsabile e un consolidamento economico,
finanziario e patrimoniale che hanno consentito di proseguire la realizzazione
di investimenti e di presentare una situazione contabile ampiamente positiva,
con i risultati economici presentati la scorsa primavera.
Negli ultimi anni il gruppo Tper è stato
capace di realizzare investimenti sempre crescenti per traguardare
l’innovazione. Sono di 79 milioni di euro quelli del 2024, al 100%
classificabili ESG, che rientrano nel più complessivo piano di investimenti
settennale 2024-2030 che è in corso e quota un valore complessivo di oltre 430
milioni in direzione dell’ecosostenibilità e dell’ammodernamento delle
flotte - con l’acquisto di oltre 500 bus a basso o nullo impatto
ambientale e di 6 rotabili ferroviari - dell’efficientamento
energetico, dell’infrastrutturazione a supporto della mobilità green e di una
digitalizzazione orientata all’utente, con lo sviluppo di soluzioni per la
mobilità smart, condivisa e interconnessa, tra cui lo sharing full electric.
Il piano risponde agli obiettivi di
decarbonizzazione del trasporto pubblico dei PUMS di Bologna e Ferrara e agli
atti di indirizzo regionali, ed è in linea con gli obiettivi di sviluppo
sostenibile e di coesione del Patto per il Lavoro e per il Clima che la Regione
Emilia-Romagna ha sottoscritto con tutte le parti sociali e che costantemente
viene aggiornato.
L’attività di investimento di Tper è
realizzata tramite fondi pubblici dedicati e importanti quote di
autofinanziamento aziendale, grazie alla solidità economica raggiunta e alla
fiducia acquisita sul piano finanziario e del mercato internazionale dei capitali.
Nel 2024, Tper ha emesso un bond del valore di 100 milioni di euro quotato alla
Borsa di Dublino, senza richiesta di garanzie ai soci.
Il 2024 ha segnato un
passo avanti nella transizione green di Tper, con risultati che testimoniano
l’impegno ambientale: riduzione delle emissioni (-8,7% di CO₂ diretta
per ogni euro di fatturato e -17,40% di particolati emessi in atmosfera) e
miglioramento dell’efficienza energetica (-5% in rapporto ai km di
servizio).
Tutto quanto è stato realizzato porta la
firma dell’intera compagine che opera ad ogni livello, ragione per cui la
valorizzazione del capitale umano è un fondamento del gruppo Tper, alle cui
dipendenze lavorano 2.406 persone, il 98% delle quali con contratti a tempo
indeterminato, in ottica di stabilizzazione delle professionalità. Di
recente si è ulteriormente ampliato il sistema di welfare e la partecipazione
premiale ai risultati e gli ultimi anni sono stati anche un banco di prova
sfidante sul piano assunzionale, poiché la carenza del personale di guida è esplosa come fenomeno
emergenziale in tutta Europa.
Tper negli ultimi anni ha compiuto un lavoro a
largo raggio che ha consentito, non solo di
far fronte al naturale turnover e alle esigenze di servizio, ma anche di
incrementare la pianta organica degli operatori d’esercizio in vista delle
future sfide di sviluppo della mobilità filoviaria e tranviaria.
In questo momento, grazie a un ritmo di circa 20 nuove assunzioni ogni mese,
si è raggiunto il livello più alto di conducenti effettivi mai registrato
negli anni: 1.537 tra Bologna (1.333) e Ferrara (204), oltre 100 unità in
più rispetto al 2021. Tra
le azioni per favorire l’occupazione, ha contribuito anche una politica mirata
di housing, con alloggi per neoassunti a prezzi calmierati per fronteggiare
l’emergenza abitativa.
La centralità dell’aspetto sociale, inoltre,
è parte importante della mission di Tper: il suo impatto positivo in
termini occupazionali non si limita a quello diretto del personale impiegato
nelle attività, ma si allarga a coprire un valore esteso attraverso benefici
indiretti nella filiera dei fornitori. Oltre alle 2.406 persone impiegate, le
attività che ruotano attorno al core business di Tper generano un
ecosistema economico che garantisce ulteriori 741 posti di lavoro nella
catena del valore, contribuendo alla stabilità sociale e al rafforzamento
del capitale umano del territorio.