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FARE INSIEME - Ep. 184 - Salami, quell’intuizione geniale nell’oleodinamica che ha permesso di scalare i mercati

«Servono capitale umano, tecnologie evolute, senso di comunità e cultura valoriale»

25/03/2024

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A Modena nel dopoguerra nasce un’azienda diventata nel tempo un colosso impegnato a produrre e commercializzare soluzioni oleodinamiche: si tratta di pompe e motori ad ingranaggi in alluminio e in ghisa, di divisori di flusso e di valvole direzionali componibili e monoblocco. Si guarda al mondo, ma il legame col territorio è centrale. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Angelo Pucci e Guido Leo di Salami

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

“La cosa importante è non smettere mai di domandare. La curiosità ha il suo motivo di esistere”. Lo ripeteva come un mantra quel genio di tutti i tempi Albert Einstein. Ecco, nella storia che stiamo per raccontare la curiosità è centrale. Perché è quella chiave che permette di aprire porte impensabili riuscendo a fare un’impresa che da Modena conquista il mondo intero. Ma procediamo con ordine. Tutto inizia da un giovane e brillante tecnico. Infatti nel primo dopoguerra Giuseppe Salami, spinto da quella curiosità che lo contraddistingue, inizia ad analizzare i mezzi bellici lasciati dagli americani. Di più. Studia i componenti e i circuiti legati ai sistemi idraulici dei cingoli e delle torrette. L’intuizione di Giuseppe Salami è di declinare quella tecnologia nella sintesi di prodotti per applicazioni ad uso civile, delle quali l’Italia necessita per la ricostruzione. Detto, fatto. Tra le prime soluzioni c’è senza dubbio una pompa ad ingranaggi che permette di alzare e di abbassare l’aratro di un trattore agricolo. In questo modo viene automatizzata una manovra che l’operatore fino a quel momento era costretto a compiere manualmente, scendendo dal mezzo prima di ricominciare ad arare una nuova sezione di campo. La sua passione per la conoscenza lo spinge a cimentarsi anche nello sviluppo delle valvole direzionali che hanno come sbocco, oltre ai trattori agricoli, anche le prime macchine movimento-terra. Ecco spiegata la forza indomabile della curiosità, che alimenta l’imprenditorialità.

Identikit dell’azienda.
Così Salami viene fondata nel 1956. Si tratta di un’azienda di Oleodinamica che ha l’headquarter a Modena e che dà lavoro a più di 100 persone, operando sui mercati mondiali con un approccio molto orientato all’export. Lo abbiamo detto prima. Dall’Emilia al mondo intero. Il 90% del fatturato – circa 30 milioni di euro a livello di gruppo – viene infatti sviluppato all’estero e la rete clienti si divide grosso modo in un 40% di costruttori e 60% di rivenditori. Ma se tutto nasce dalla curiosità è grazie all’abilità che l’azienda si evolve. «Nel corso degli anni abbiamo allargato i settori applicativi cui destinare i nostri prodotti. Oggi forniamo una vasta scala di soluzioni per applicazioni mobili che spaziano dalla agricoltura, al movimento-terra, al forestale, al marino, ai servizi pubblici, alla logistica e altri ancora. Negli ultimi anni abbiamo registrato una crescita importante grazie sia alle favorevoli condizioni di mercato che alle nostre politiche commerciali», afferma Angelo Pucci, Managing Director di Salami. Abilità dicevamo prima. Che fa rima anche con agilità. «Il nostro vero elemento distintivo rispetto alla concorrenza è la notevole elasticità nell’approccio, nella proposta e nelle soluzioni che possiamo offrire ai clienti. In Italia fra l’altro siamo l’unica azienda puramente oleodinamica che propone due linee di prodotto, pompe ad ingranaggi esterni e valvole direzionali. In questo modo possiamo offrire una sinergia di applicazioni che, pur con esigenze progettuali e produttive diverse, ci permette di soddisfare una ampia gamma di richieste», racconta Guido Leo, coordinatore dell’engineering di Salami nonché nipote di Giuseppe Salami stesso. Tutto nasce da Modena. E in questa storia – come in tutte quelle che stiamo raccontando per delineare i contorni dell’imprenditorialità emiliana, ossia quel fare impresa che significa fare comunità – il legame col territorio rimane molto forte.

L’azienda plurale.
L’azienda partecipa attivamente a numerose iniziative e associazioni locali. Tra queste c’è l’ITS Maker, ovvero la scuola biennale di specializzazione tecnica post diploma di cui Salami è socia fondatrice. C’è poi il Club dell’Alternanza di Confindustria Emilia, che vede l’azienda fortemente connessa con l’Istituto Tecnico Corni. E poi ancora il costante dialogo con l’Università di Modena e Reggio Emilia. «Crediamo fortemente nella formazione tecnica dei nostri ragazzi come base necessaria per lo sviluppo nostro e del nostro Paese», precisa Pucci. Sulla ricetta di successo non ha dubbi. «Servono capitale umano, tecnologie evolute, senso di comunità e cultura valoriale. E poi ancora la passione che spesso caratterizza chi opera in settori come il nostro e che ci distingue da chi nel mondo produttivo persegue unicamente obiettivi economico-finanziari che, seppur fondamentali, per noi non possono essere l’unico drive delle nostre politiche. E ancora, avere una catena di fornitura stabile negli anni e fidelizzata come la nostra che ci ha consentito spesso di superare insieme momenti complessi lavorando in partnership», precisa Pucci. Ecco la forza delle alleanze, che si riflettono sul territorio. Perché se i mercati sono sempre più globali, l’identità locale diventa strategica.

Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/

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