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FARE INSIEME - Ep. 185 - Sidel, quell’azienda visionaria che anticipa le rivoluzioni del mondo del lavoro

«Siamo un’azienda di persone. Il nostro prodotto è immateriale, diamo ai clienti la nostra competenza»

04/04/2024

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Nei primi anni ’90 a Bologna nasce una società che riesce a rispondere ai nuovi bisogni legati alla legislazione sui luoghi di lavoro. Un capitale umano al servizio delle imprese. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Andrea Montaguti, CEO di Sidel SpA

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

«Il cambiamento inizia quando qualcuno vede il passo successivo». Lo afferma William Drayton, imprenditore americano classe 1943, uno dei venticinque migliori leader al mondo secondo quelle classifiche che piacciono tanto oltreoceano. Ma William Drayton è anche l’artefice del concetto di imprenditore sociale, apparso per la prima volta nel 1972. Ecco, quella che stiamo per raccontarvi è la storia di chi ci ha visto lungo. Cioè di chi è riuscito a essere così lungimirante da saper cogliere le evoluzioni del mercato del lavoro, prima che queste avvenissero per davvero.

Dall’idea all’impresa. Siamo all’alba degli anni ’90, quelli che segnano uno spartiacque nella legislazione della sicurezza dei luoghi di lavoro, tra Maastricht e il Decreto Legislativo 626. A Bologna c’è un ingegnere meccanico nato nel 1947 appassionato di nuove sfide e che in quegli anni ’90 ha un’idea semplice, ma geniale: sviluppare un’azienda per occuparsi di sicurezza e igiene del lavoro. Si tratta di Ivan Montaguti, che aprirà poi nel tempo la sua nuova società con due giovani ingegneri cresciuti professionalmente con lui iniziando a occuparsi di impiantistica, logistica, lay-out produttivi. Montaguti si rivolge al mondo manifatturiero, ma guarda anche ai comparti industriali. Figura eclettica, Ivan Montaguti. Negli anni è stato anche docente dell’Aldini Valeriani, la mitica scuola emiliana che ha sfornato negli anni generazioni di imprenditori. Torniamo agli anni ’70. Il primissimo studio professionale è a porta San Mamolo, una delle porte della terza cinta muraria di Bologna. Poi nel 1991 nasce Sidel. Dall’idea all’impresa. Tutto parte dal gioco di squadra perché si tratta di una società di professionisti che approcciano il nascente mondo della sicurezza sul lavoro. «Dello spirito di allora sono rimasti il saper lavorare insieme e la voglia di studiare e approfondire per dare ai clienti che si affidano a noi nuove risposte per nuovi problemi», racconta Andrea Montaguti, CEO di Sidel SpA, quarantanovenne entrato in azienda sei anni fa, in tasca una laurea in ingegneria gestionale conseguita all’università di Bologna e la voglia di consolidare e sviluppare la creatura di suo padre Ivan. Negli anni l’azienda è cresciuta e ha specializzato il proprio business nel settore delle certificazioni e delle ispezioni di terza parte svolte sotto accreditamento. Siamo a Villanova di Castenaso, intenso crocevia commerciale affacciato sulla vicina uscita autostradale. Qui l’azienda lavora con le industrie, con la Pubblica Amministrazione, con il variegato mondo agricolo. C’è poi una seconda sede operativa a Bologna e più sedi periferiche sparse in lungo e in largo in Italia. C’è Udine. C’è Cittadella, in provincia di Padova. C’è Torino e ancora c’è Bari, per citare soltanto le principali. La squadra è composta da 31 dipendenti e un centinaio di collaboratori per un fatturato di 6 milioni di euro e negli ultimi 5 anni una crescita costante fino al 10%.

Identikit dell’azienda. Oggi Sidel focalizza il proprio business su un aspetto particolare del mondo della sicurezza: quello della valutazione di conformità. «Nel nostro business il costante aggiornamento delle competenze dei nostri tecnici ispettori rimane l’elemento cardine. A fianco a questo vi è però anche la capacità di servire i clienti principali su tutto il territorio italiano, mantenendo costante la qualità del servizio», precisa Montaguti. Qui il capitale tecnologico, che tante volte abbiamo raccontato, lascia il posto al capitale umano, che è prezioso e immateriale. «Siamo un’azienda di persone. Il nostro prodotto è immateriale, diamo ai clienti la nostra competenza. Le persone sono il bene più importante e i processi di oggi sono standardizzati, ma gli standard vanno migliorati continuamente e i servizi ampliati. E poi i mercati sono sempre più ampi, ma anche sempre più instabili in quanto minacciati da assetti geopolitici che cambiano repentinamente. Quello che conta è la nostra identità e quello che ci protegge dalle tempeste la possibilità di fare rete con clienti, fornitori e anche con i concorrenti per garantire stabilità ai nostri business e ai lavoratori», dice Montaguti. Per il futuro si guarda all’Europa. «Ci aspettiamo nuove opportunità dall’apparato normativo di supporto al Green Deal che prevede investimenti importanti nell’ambito della decarbonizzazione e dell’economia circolare nell’ambito del settore pubblico, del settore industriale e in quello delle costruzioni», conclude Montaguti. Ecco allora la ricetta vincente: andare incontro al futuro, con lucido entusiasmo.

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