A San Giovanni in Persiceto, nell’hinterland bolognese, c’è un’azienda che ha compiuto quarantacinque anni di vita e che è leader nei cablaggi elettrici e negli assemblaggi elettromeccanici. Persone e tecnologie sono all’avanguardia e strettamente connesse. Ma a fare la differenza è anche lo spazio di lavoro. Così nasce Stefal 4.0. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Gabriele Gianni, Direttore Generale di Stefal
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
C’era
una volta è l’incipit di ogni buona storia di impresa che si
rispetti. C’è ancora oggi spetta invece soltanto a quelle realtà
imprenditoriali che sanno costruire giorno dopo giorno il loro posizionamento,
il loro business, la loro vicinanza ai clienti e alle comunità. Nella storia
che stiamo per raccontarvi quel c’era una volta è sì importante, ma si
rinnova costantemente nel tempo. Quindi partiamo dal presente nel raccontare
Stefal, realtà bolognese d’eccellenza che si occupa da quarantacinque anni di servizi
di progettazione, realizzazione e distribuzione di cablaggi elettrici e
assemblaggi elettromeccanici. Siamo a San Giovanni in Persiceto, meno di
trentamila anime nella città metropolitana di Bologna, distante una ventina di
chilometri dalle Due Torri e da undici anni parte di quell’Unione dei comuni
Terre d’acqua che aggrega molte realtà dell’hinterland. Qui c’è l’headquarter
di Stefal, dove lavorano 70 professionisti su una superficie complessiva di quasi
cinquemila metri quadrati. Il fatturato dell’azienda si aggira sui 22 milioni
di euro nel 2022, ossia il 30% in più rispetto all’anno precedente. Di fatto l’azienda
produce cablaggi elettrici tramite un accordo di collaborazione con un’azienda
situata in Tunisia: qui lavorano 300 persone. Si tratta di un’alleanza di lungo
corso perché questa partnership ha già compiuto vent’anni,
Persone,
tecnologie, futuro. «L’affidabilità per noi è un requisito essenziale.
Affianchiamo il cliente in ogni fase del processo produttivo grazie al
personale esperto e preparato a rispondere a ogni esigenza. Il nostro ufficio
tecnico è in grado di progettare e sviluppare qualsiasi genere di cablaggio, in
collaborazione con il cliente o in completa autonomia, nel massimo rispetto
delle normative in vigore nei diversi settori», racconta Gabriele Gianni,
Direttore Generale di Stefal, da venticinque anni in azienda. Ma torniamo all’headquarter,
che per Stefal oggi si incarna nella nuova sede: il primo immobile innovativo già
realizzato ci porta direttamente nel futuro. Qui i reparti sono stati
completamente rinnovati. «Di fatto si differenzia in modo sostanziale da tutti
i nostri competitor. Volevamo creare l’effetto “wow” che ci rendesse molto
attrattivi e concreti. Qui tutte le postazioni di lavoro sono interconnesse tra
loro, guidate da ergonomia e sostenibilità come fattori primari», dice
Gianni. La prima parte del progetto è stata nominata Stefal 4.0. Ma non ci si
ferma qui: oltre al nuovo immobile ci sono ben ventiduemila metri quadrati di
terreno adiacenti ed entro il 2026 verrà costruita l’area tecnica con nuove
attrezzature di ultimissima generazione. Un nuovo modo di costruire cablaggi
elettrici.
Identikit dell’azienda. Ma facciamo un passo
indietro. Tutto nasce nel 1978 da un’idea di Germano Guidotti. A prendere le
redini dell’azienda, dopo Guidotti, c’è la seconda generazione. Oggi Stefal è
guidata dalla figlia Rossella in qualità di CEO e dal figlio Pier Alberto che è
responsabile dell’area informatica. Ma si guarda, come sempre, anche al futuro.
Così da qualche anno è al lavoro anche la terza generazione con il nipote del
fondatore Giacomo Gianni, a capo dell’area commerciale. «Il segreto del
successo in quasi cinquant’anni di storia? Non ho dubbi: la continuità all’interno
dell’azienda che passa attraverso un progetto familiare impegnato a trasferire
ogni giorno la passione verso un progetto che si trasforma nel tempo mantenendo
visione e coerenza», spiega Gianni. Stefal
dispone di un ufficio tecnico specializzato, un reparto taglio dotato di
macchine di ultima generazione e completamente interconnesse. C’è poi la
divisione di R&D. Guardare avanti, anche alle sfide ambientali. «Il nostro
elemento distintivo è essere sempre avanti un passo rispetto ai nostri
competitor per innovazione e per tutto ciò che riguarda una lettura futura dei
bisogni dei clienti nel medio lungo periodo. Oggi abbiamo firmato un accordo
con una società di consulenza per certificarci ISO 45000 entro maggio 2024.
Contestualmente abbiamo iniziato il nostro percorso verso la certificazione di
sostenibilità passando attraverso i parametri ESG, progetto che abbiamo appena
iniziato e prevediamo di completare entro dicembre 2024», racconta Gianni. Migliorarsi
e mai fermarsi. Questo è il mantra dell’azienda. Così sono stati installati
impianti di raffrescamento in tutti gli ambienti di produzione in modo da
migliorare lo spazio di lavoro, alimentati da 150 KW di pannelli solari su
tutti gli immobili. Migliorarsi e guardarsi intorno, con lucidità e visione. Ne
è convinto Gianni. «Per essere una realtà di successo nel mercato oggi è
necessario essere sempre attenti alle richieste dei clienti, ai cambiamenti dei
mercati, alla geopolitica, agli investimenti, alle opportunità. Non possiamo
fermarci mai».
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste