È bolognese la tecnologia di difesa contro gli attacchi informatici dei sistemi industriali che si moltiplicano in Italia e nel mondo. Così un team che nasce in università parte dalle soluzioni di Internet delle Cose per rendere più sicura la vita tecnologica dei sistemi produttivi delle imprese. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Aldo Campi, CEO di Stoorm5, e Maurizio Lenzi, Angel partner e consigliere delegato Business & Alliance
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Oggi
le guerre contemporanee si combattono anche nei terreni digitali, abitati da
virus e malware. E loro sono i buoni, schierati tecnologicamente contro
i cattivi. Così prende forma Stoorm5, azienda informatica bolognese impegnata
a fornire prodotti e servizi legati all’Industria 4.0. Il cuore tecnologico di
questa impresa hi-tech è guidata da una squadra di accademici emiliani. Perché
tutto parte proprio da ricercatori universitari e oggi la squadra conta una
decina di collaboratori. La startup innovativa nasce a Bologna in quell’area
dell’ingegneria delle telecomunicazioni e dell’informatica che oggi si schiera
sempre di più a difesa della rete. Nel 2017 entra come business angel Maurizio
Lenzi, espressione di un percorso significativo nella storia imprenditoriale e
confindustriale emiliana. Si parla di tecnologia, certamente, si parla di Software
Defined Networking, e di un brevetto di invenzione che porta la sicurezza
informatica dove c’è grasso e rumore, ma dove si fanno i soldi, ovvero nei
reparti di produzione delle aziende. Ma in filigrana si capisce presto che in
gioco c’è la sopravvivenza delle aziende che producono grazie anche
all’adozione di tecnologie evolute. E che quindi risultano esposte ai rischi.
La
forza dell’IoT. Ma c’è un elemento che distingue questa
impresa, dedicata esclusivamente all’Internet of Things – quindi legata
all’Internet delle Cose – Stoorm5 si sviluppa grazie alla sua
piattaforma IoT che permette di ridurre enormemente costi e tempo per la
digitalizzazione dei sistemi produttivi sia moderni che obsoleti o datati. Sulla
base della piattaforma Stoorm5 sono già state realizzate diverse applicazioni:
si va dal monitoraggio dei sistemi produttivi, a quello di dispositivi in
ambito ospedaliero e gestione di sistemi di allarme e mission critical. «Abbiamo
compreso fin da subito la portata rivoluzionaria dell’Internet of Things: la
tecnologia stava iniziando ad affacciarsi sul mercato promettendo di mettere in
comunicazione gli oggetti con architetture differenti. Tutto ciò lo abbiamo visto
arrivare all’orizzonte da una posizione privilegiata legata alla ricerca», afferma
Aldo Campi, CEO di Stoorm5. Oltre alla piattaforma IoT, Stoorm5 ha voluto
ancora una volta precorrere i tempi creando un sistema di sicurezza di fabbrica
made in Bologna, ma già commercializzato a livello europeo: nasce così Edge SDN,
rete di telecomunicazione che mette in sicurezza l’intero sistema produttivo
della azienda. «Con un approccio alla sicurezza basata sulla rete di
telecomunicazione, che si rispecchia in un brevetto concesso a livello europeo,
è possibile difendere i sistemi di fabbrica misurando il livello di sicurezza
raggiunto e certificando il suo mantenimento. È possibile mettere in sicurezza
qualsiasi rete, anche con connettività 5G, tutto funziona con l’infrastruttura esistente
senza la necessità di fare costosi investimenti», precisa Campi.
La visione di insieme. Una sicurezza
complessiva, pervasiva, predittiva. Una sicurezza digitale che va oltre la
semplice difesa della rete, ma abbraccia le macchine e le attrezzature
produttive di un’impresa. Ed è questa l’innovazione che fa la differenza. «La
continuità del business spesso è data per scontata perché si sono raggiunti
ottimi livelli dei componenti che costituiscono i macchinari di produzione,
ignorando che è sufficiente un cyber attacco in un’area della fabbrica per
bloccare la produzione per giorni e dover pagare un riscatto importante per il
ritorno alla normalità. C’era un assente negli stabilimenti industriali, ossia
la sicurezza informatica. Le proposte di Stoorm5 servono per aiutare la
digitalizzazione e protezione dei sistemi di produzione di realtà produttive grandi
e piccole, locali e internazionali», afferma Maurizio Lenzi, Angel partner e consigliere
delegato Business & Alliance. Ma c’è di più. I piani di espansione della azienda mirano nel
futuro a creare una rete di distributori per un prodotto che ha un cuore italiano,
made in Bologna.
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
Leggi le altre interviste