Il Nostro Team
Comunicazioni tecniche
Eventi
Fare News
Imprese Associate
{{ fifthTitle }}

FARE INSIEME - Ep. 152 - Tellure Rôta, quella ruota made in Emilia che non si ferma mai

«Il nostro elemento distintivo? Produrre solo ruote e supporti con mente e cuore in Emilia, terra di eccellenza meccanica»

23/10/2023

Vai al podcast.
 

A Formigine, nel modenese, nasce negli anni ‘50 un’azienda che diventa pioniera nei prodotti realizzati, nei servizi offerti, nel modo di intendere il lavoro e la relazione con i pubblici. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Elena Lancellotti, presidente di Tellure Rôta

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Questa è la storia di una ruota che macina migliaia di chilometri in giro per il mondo. Una ruota speciale che non si ferma mai. Una ruota nata in quella terra d’Emilia che racchiude un concentrato di eccellenze per quel mix fatto di tecnologie evolute, ricerca continua, persone di valore. E poi c’è l’ecosistema che dà forza ad un modo di fare impresa e in fondo – come spesso diciamo noi – fare comunità. Una ruota, dicevamo prima. Un prodotto semplice, ma se quella impiegata non è giusta per portata, scorrevolezza, condizioni climatiche, utilizzo… Quella ruota non gira e crea diversi problemi. Ecco allora l’intuizione geniale: inventare la ruota giusta per l’impiego giusto.

Storia di un’idea vincente
. Ecco, quella che stiamo per raccontare è certamente una ruota dal successo travolgente. Siamo a Formigine, trentacinquemila anime nella provincia modenese che si allunga verso nord. Qui nel lontano 1953 nasce Tellure Rôta. Si tratta della prima azienda italiana e tra quelle leader in Europa per la produzione e la vendita di ruote e supporti per uso industriale, civile e domestico. Serve più di 2.000 clienti in 70 Paesi grazie alla professionalità di 170 dipendenti qualificati. La quota di export è del 60%. Un prodotto che sembra assai semplice, ma che in fondo è assai complesso. La produzione è a un chilometro dalla Ferrari. Insomma, sono quasi dirimpettai. E tutto questo non è casuale. Tutto parte quando Roberto Lancellotti abbandona la carriera militare e gli studi di ingegneria per intraprendere un percorso lavorativo. Diventa socio di Enrico Rota in un’azienda artigiana chiamata appunto R.O.T.A. Costruzioni Meccaniche, impegnata nella produzione di radiatori per auto e pezzi di ricambio per la Fiat Trattori. Poi nel 1953 l’azienda diventa una società per azioni attraverso l’acquisizione e la sottoscrizione di un aumento di capitale della società di capitali Tellure, cambiando nome in Tellure Rota Spa dall’unione di Tellure e Rota. La storia narra che nel 1955 Lancellotti, mentre si trovava in dogana, vede un cassone proveniente dalla Germania contenente ruote per carrelli in ghisa rivestite in gomma, estremamente pesanti. Da qui l’idea di progettare delle ruote più leggere in lamiera stampata. Detto, fatto. Poco dopo inizia la produzione delle ruote della Serie 59 con mozzi in lamiera stampata, bullonate con anelli a gola incatenata in gomma piena forniti dalla Pirelli. Successivamente, su richiesta di un cliente, viene lanciata la Serie 58, simile alla precedente ma con gomma elastica marchiata Sigma. A poco a poco si amplia la gamma di ruote in gomma. Nel 1961 Lancellotti e sua moglie acquisiscono le quote del socio e depositano il marchio Tellure Rôta. L’azienda si specializza sempre di più nella produzione di ruote e supporti, inserendo anche le ruote in poliuretano ed attivando un laboratorio chimico per i test di collaudo delle mescole di poliuretano. Siamo negli anni ‘80 ed è forte la necessità di automatizzare le linee di montaggio attraverso progetti studiati internamente per aumentare la produttività e la costanza della qualità del prodotto. Per aumentare la consapevolezza del marchio e fidelizzare i distributori, Tellure Rôta diventa sponsor di importanti eventi sportivi. Pionieri per definizione: nel 1990 l’azienda inserisce il primo CRM, nel 2003 predispone il primo bilancio di sostenibilità per trasparenza nei confronti dei propri dipendenti, arrivato oggi alla ventesima edizione. Nel 2006 per contrastare le importazioni dalla Cina, cerca di migliorare il servizio al cliente ed implementa nell’area produttiva la Lean Manufacturing. Nel 2015 progetta un impianto automatico per il poliuretano ed amplia le unità produttive con l’acquisizione di due stabilimenti attigui che consentono di operare oggi su una superficie di quindicimila metri quadrati.

Identikit dell’azienda
. Dalla storia al prodotto. «Si tratta di cinquemila articoli a catalogo che hanno molta variabilità perché moltissimi sono gli usi: passiamo da un diametro 30 millimetri fino ad un diametro 400 millimetri, con portate che variano da 10 kg a 4500 chilogrammi a ruote, con materiali diversissimi del battistrada dal polipropilene alla gomma al nylon al poliuretano. Oltre alle ruote la progettazione riguarda i supporti che sono fondamentali per collegare il carrello e l’attrezzatura alla ruota e che consentono perciò la movimentazione e la manovrabilità: sono in lamiera di acciaio stampata o in acciaio forgiato», afferma Elena Lancellotti, presidente di Tellure Rôta, seconda generazione alla guida dell’impresa di famiglia.

Dal presente al futuro.
Intanto il tempo passa e cambiano le soluzioni di mobilità tra funzionalità, sicurezza, efficienza energetica, riciclabilità e sostenibilità. «Si va sempre più nella moderna logistica e con le norme di sicurezza diventa fondamentale utilizzare ruote che riducano lo sforzo e migliorino la manovrabilità. Perciò siamo passati da poliuretani di basso spessore e duri a quelli di alto spessore e più elastici, da anelli in gomma ad anelli in gomma riciclata», precisa Lancellotti. Intanto Italia batte Germania. Un match che ci vede vincitori perché questa azienda emiliana gioca la partita in modo differente, offrendo flessibilità, personalizzazione, ascolto. «Adottiamo i più moderni software per i processi di ideazione, progettazione e organizzazione, ma a fare la differenza sono le persone», dice Lancellotti. Già nel 1962 Tellure Rota disponeva di un laboratorio con un impianto pilota per collaudare le mescole di poliuretano, oggi il nostro TR Lab Test & Research è accreditato dal 2011 alla Rete della Alta tecnologia della Regione Emilia-Romagna. «Il nostro elemento distintivo? Produrre solo ruote e supporti con mente e cuore in Emilia, terra di eccellenza meccanica. Io lavoro in azienda dal 2000, quando avevo 44 anni e ricordo soprattutto all’esordio il timore delle scelte, la paura di sbagliare. Ma sono stata fortunata perché sono sempre stata affiancata da mio padre e da mia sorella Emanuela, che ancora oggi costituisce una colonna importantissima dell’azienda. I momenti più appaganti? Quando vedo i collaboratori felici», conclude Lancellotti. Prima le persone, poi le tecnologie. Che bella lezione!

Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/

Leggi le altre interviste

 

Podcast

Altri Articoli di Fare news