Identikit di uno dei principali operatori di trasporto passeggeri in Italia. Si tratta di Tper, nata undici anni fa e che oggi rappresenta un gruppo leader nella mobilità integrata con quasi 2.500 dipendenti, 324 linee di bus e 126 milioni di persone trasportate per un fatturato di poco superiore ai 290 milioni di euro. Mobilità connessa e sostenibile. Così si scrivono nuove pagine di futuro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Giuseppina Gualtieri, Presidente e Amministratore Delegato di Tper
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Le più belle storie di impresa nascono dal
gioco di squadra. Perché uno più uno spesso fa molto di più di due.
In fondo anche la storia che stiamo per raccontare declina al meglio questa
pluralità perché nasce dalla fusione di due aziende legate alla mobilità
territoriale. Benvenuti in Tper, gruppo emiliano della mobilità integrata che conta quasi 2.500 dipendenti. L’azienda gestisce il trasporto pubblico locale
su gomma nei bacini provinciali di Bologna e Ferrara e insieme con Trenitalia
il servizio passeggeri in ambito ferroviario regionale. Si tratta di 324 linee di bus per 126 milioni di persone
trasportate e 133mila abbonati annuali al trasporto pubblico. Una quota record
della fidelizzazione con un aumento del +25,7% rispetto all’anno precedente. Intanto Tper ha registrato ricavi operativi per poco
più di 290 milioni di euro nel 2022, in aumento di 2,1 milioni di euro rispetto
all’anno precedente. Ma c’è di più. Questa azienda a capitale
pubblico ha acquisito anche
la gestione dei servizi che eroga. Tutto nasce undici anni fa per decisione
della Regione Emilia-Romagna e degli enti locali. Obiettivo ambizioso: semplificare.
Ossia puntare sull’aggregazione delle imprese del trasporto pubblico locale per
gestire un sistema di trasporto integrato e intermodale. «Pur evolvendoci nel tempo, la nostra missione
non è cambiata: la gestione del trasporto pubblico integrato. Quindi non solo
trasporto su gomma, ma anche su ferro grazie a una partnership con Trenitalia,
con la quale si è vinta la gara per il trasporto ferroviario regionale con investimenti previsti di oltre 700 milioni di euro», afferma Giuseppina
Gualtieri, Presidente e Amministratore
Delegato di Tper. Muoversi sempre,
fermarsi mai. Oggi c’è anche la sharing mobility che va incontro a nuove
esigenze espresse dalle persone sul territorio. D’altronde la mobilità cambia a
ritmi rapidissimi. «Il trasporto pubblico risente di numerose tendenze che
vanno ad intaccarne quote di mercato. C’è la mobilità dolce e la cosiddetta
micro-mobilità con biciclette, ma ci sono anche monopattini, veicoli leggeri a
pedalata assistita, cargobike. E poi le nuove dinamiche dello smartworking. I
mezzi pubblici, però, rivestono ancora parte importante della mobilità
complessiva, specie per i medio-lunghi tragitti, oltre che per le implicazioni
legate alla sostenibilità ambientale, alla qualità dell’aria e al contenimento
della congestione urbana», dice Gualtieri.
Mobilità connessa e sostenibile. Dai mezzi
pubblici agli schermi degli smartphone. In anticipo sui progetti nazionali nasce
Maas, ossia Mobility as a Service. Si tratta di un primo progetto di bigliettazione
elettronica poi implementato nell’attuale app Roger, che si conferma
piattaforma aperta per ospitare anche altri futuri contenuti. «Roger è diventato in poco tempo un assistente di
viaggio completo: consente di acquistare e validare direttamente i titoli di
viaggio e si presta a includere altri servizi di mobilità», ricorda Gualtieri. C’è poi il sistema di pagamenti
contactless, già presente sui bus delle linee urbane di Bologna, Ferrara e
Imola. «È un sistema smart, ossia veloce,
sicuro e senza maggiorazioni di prezzo rispetto alla tariffa ordinaria. Bologna è stata la prima città
metropolitana in Italia a coprire la rete urbana con questa possibilità», dice Gualtieri. Muoversi anticipando i tempi.
Nell’autunno 2018 nasce Corrente, servizio di car sharing a flusso libero con
auto 100% elettriche, accessibile attraverso un’applicazione scaricabile da store
Apple e Android. Oggi conta 75.000 utenti e impiega auto completamente
elettriche e per la loro ricarica solo energia proveniente da fonti
rinnovabili. Ed è il primo car sharing italiano a consentire di aprire la corsa
in una città e chiudere la corsa in una città diversa. «Di fatto è stato da subito
pensato all’insegna dell’interconnessione con quella che è la principale
vocazione del gruppo: il trasporto pubblico. Anche grazie a Corrente siamo
diventati azienda di mobilità integrata», precisa Gualtieri.
Territorio, tecnologie,
persone. Muoversi
nel territorio. D’altronde il cuore di un’azienda vive anche del rapporto con
la comunità, essendo il trasporto pubblico un elemento di welfare. Dall’ultimo bilancio
di Tper si stima un valore esteso complessivo
di 157 milioni di euro per la comunità. «Territorialità è anche costruire
opportunità di sviluppo agevolando le altre imprese locali e il loro personale
dipendente in un’ottica di sistema. Così a Bologna gestiamo oltre 40 accordi di
mobility management con altrettante realtà produttive e ammnistrative», precisa
Gualtieri. Il piano di investimenti nel triennio è di 230 milioni
di euro con una strategia di transizione energetica che prevede l'uso di mix di
soluzioni. «Nei centri urbani promuoviamo la trazione elettrica attraverso bus a
batteria, a idrogeno e filobus. Per le medie distanze puntiamo sul biometano
avanzato, LNG e idrogeno. In zone extraurbane il bioLNG sostituirà gradualmente
i mezzi diesel. Un approccio che mira a decarbonizzare il trasporto pubblico.
Ecco. lavorare per la
sostenibilità significa flotte a emissioni zero, investimenti in personale,
capacità di gestione dell’intermodalità»,
conclude Gualtieri. Così se l’innovazione corre veloce – dai sistemi di
mobilità alla digitalizzazione dei servizi – la risposta è stare al passo con i
tempi. Muoversi con la comunità, senza lasciare indietro nessuno. Solo così si
costruiscono nuove pagine di futuro.
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