Nel 1995 a Modena nasce una realtà che capitalizza quanto fatto dalla famiglia nel passato, ma guarda oltre. È Unizip, azienda che è diventata negli anni un punto di riferimento sul mercato italiano per i maggiori produttori del settore moda. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Simonetta Pasini, Amministratore Unico di Unizip
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Quella
che sto per raccontarvi è una storia d’amore. Perché c’è l’amore per il proprio
lavoro, disegnato su misura come uno di quegli accessori della moda realizzati
con pazienza, competenza, passione. C’è poi l’amore per i propri clienti,
coccolati nelle scelte d’acquisto. E poi c’è l’amore per la propria famiglia,
con quel papà con il quale ha lavorato sin da giovanissima fianco a fianco.
Questa storia d’amore, declinata in mille rivoli come solo le più belle storie
d’amore sanno fare, è quella di Unizip. A guidarla c’è Simonetta Pasini,
imprenditrice nata nel mondo della chiusura lampo. Tutta la sua infanzia l’ha trascorsa
coi suoi genitori respirando quell’arte del fare nell’azienda di famiglia. Fare
al meglio però, puntando all’eccellenza. Così il gioco di squadra, unito ad un’incredibile
passione nello sperimentare soluzioni impensabili, ha permesso a Simonetta e al
suo team di dare vita a nuove idee e prodotti, trasformando idee in progetti
concreti.
Identikit
dell’azienda. Tutto nasce a metà di quegli iconici anni
‘90 che hanno segnato un’intera società. Ecco, in quel periodo Unizip diventa
un punto di riferimento importante sul mercato italiano per i maggiori
produttori del settore moda. Anche in questo caso non basta fare perché bisogna
fare al meglio, dicevamo prima. Così l’azienda amplia ben presto la sua offerta
produttiva con un’attenzione particolare alle ultime tendenze, proponendo una
gamma completa di chiusure lampo in molteplici varianti e tecnologie. C’è poi la
possibilità di personalizzare il prodotto secondo il gusto del cliente,
rendendo l’articolo unico e raffinato. Oggi Unizip conta 11 dipendenti per 3
milioni di euro di fatturato con una crescita del +12% sull’anno precedente e
una quota d’export al 40%. Tra le griffe servite da Unizip ci sono brand come Max
Mara, Schera, Herno, Change, Armani, Balenciaga, Gucci, Mugler, Bottega Veneta,
Christian Dior, Twinset. Da Modena al mondo intero, in un viaggio continuo.
Così nasce Unizip Shanghai e Unizip Hong Kong, poli di produzione e supporto
nelle aree in Oriente, mentre a New York si apre lo Showroom. Ma facciamo un
passo indietro. Anzi, più d’uno. L’intuizione iniziale è del nonno di
Simonetta, che nei primi del 1900 inizia a frequentare i mercati proponendo
articoli di merceria. In fondo tutto nasce da lì. Ascolto del mercato, quello
vero, fatto di schiamazzi continui e un girovagare di persone. Poi il papà di
Simonetta prosegue quel cammino, diventando rappresentante, mentre Simonetta
dopo gli studi entra in azienda. Ma voleva qualcosa di più, qualcosa di nuovo. «Mi
sono resa conto che desideravo qualcosa di mio e la mia passione erano le zip. Vendevo
spalline, filati e zip e proprio la zip mi incuriosiva perché dava modo di
sviluppare la creatività. In fondo su una zip si apre un mondo e si può
lavorare con stampi e materie prime che diventano brevetti. Con il mio ex
marito abbiamo iniziato a volere qualcosa di diverso, provando ad accontentare
i clienti che intanto richiedevano zip più evolute. Da questa riflessione è
nata Unizip. L’intuizione iniziale? Proporre proprio le zip disponibili a
magazzino per dare un servizio ai clienti, cosa che nel 1995 non faceva quasi
nessuno», precisa Pasini.
Innovazione e
tradizione. Imprese che lasciano il segno, guidate dalle persone e dalle idee
geniali. È il caso della zip invisibile. Sì, avete capito bene. Proprio
invisibile. «Ai tempi le produceva solo un’azienda leader mondiale e le
consegnava in due o tre mesi. Invece abbiamo iniziato la produzione di questo
prodotto e i clienti ci hanno dato fiducia. In fondo siamo un’azienda che ai grandi
numeri ha sempre preferito l’originalità: attenzione alle persone con welfare e
smart working, attenzione all’ambiente con le certificazioni GRS sui prodotti e
con il monitoraggio ambientale semestrale. E poi c’è quel seguire i nostri
clienti in tutte le loro esigenze», dice Pasini. Si cambia continuamente nel
fare impresa, ma alcune cose restano immutate nel tempo. «Siamo rimasti
ancorati ai valori in cui crediamo: lealtà, onestà, trasparenza, benessere e
dignità della persona, qualità. L’innovazione riguarda principalmente la parte
del prodotto e ultimamente grazie alla vittoria del Bando dell’imprenditoria
femminile abbiamo ristrutturato tutti gli uffici e la parte di accoglienza dell’azienda»,
ricorda Pasini. Intanto negli ultimi anni le produzioni di grandi brand si sono
spostate in Europa e soprattutto in Cina in una logica di delocalizzazione. «Tutto
ciò ha reso per noi più difficile mantenere quote di mercato, ma grazie alla
passione, alla creatività e al servizio al cliente siamo riusciti comunque a
crescere», conclude Pasini. Crederci sempre, arrendersi mai. È questa la
ricetta delle migliori organizzazioni.
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