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FARE INSIEME - Ep. 102 - X DataNet, dall’Emilia quei software su misura per le grandi aziende

«Lo sviluppo di soluzioni software è un lavoro che non ha mai fine: tutto può essere sempre migliorato»

23/01/2023

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Sin dalla nascita della loro impresa, quasi trent’anni fa, hanno avuto una chiara priorità: realizzare software sicuri e, allo stesso tempo, semplici da usare. Per questo, prima di iniziare a realizzare nuovi software per aziende di media e grande dimensione, si dedicano sempre ad una cosa talvolta trascurata ma essenziale: l’ascolto. Identikit della società italiana che sviluppa soluzioni IT in grado di battere quelle di colossi internazionali. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Enrico Clerici, Alessandro Trionfini e Riccardo Polesel, rispettivamente Presidente, Amministratore Delegato e  Marketing Manager di X DataNet

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

“I bravi programmatori sanno cosa scrivere, i migliori sanno cosa riscrivere”. Lo ripeteva come un mantra Eric Steven Raymond, informatico e blogger statunitense. E in fondo questo concetto è la sintesi perfetta per raccontare X DataNet, IT company con sedi a Mirandola e Roma attiva sul mercato da ventisette anni e che negli ultimi dieci, ossia dal terremoto emiliano del 2012, è riuscita a raddoppiare dipendenti, fatturato, clienti. Come c’è riuscita? Progettando e sviluppando software performanti per la gestione di aziende medie o grandi. Così le loro soluzioni, tradotte in codice, aiutano a gestire consigli di amministrazione e riunioni del top management, facilitano l’approvazione dei bilanci, sostengono le operazioni societarie come acquisizioni o cessioni. Insomma, grazie alla digitalizzazione dei processi di alto livello migliorano la gestione aziendale. X DataNet fa software che permettono alle grandi realtà italiane di semplificare e ottimizzare i processi più delicati e importanti, garantendo semplicità d’uso agli utenti e massima sicurezza ai clienti. Una società italiana che fa software in Italia e che spesso batte colossi attivi anche a livello internazionale.

Identikit.
Per spiegare questo successo emiliano torniamo ai numeri. La società conta 65 dipendenti e ha un fatturato che va oltre i 5 milioni di euro. Opera in vari settori: bancario e finance, utilities ed energia, manifatturiero, cooperativo. Tutto nasce nel 1995 con un’anima tecnica e tecnologica, visto che i due fondatori – Enrico Clerici oggi Presidente e Alessandro Trionfini oggi AD – sono informatici. «Facevamo software personalizzati, su misura, quasi sartoriali. Nel tempo questo DNA tecnico si è evoluto grazie all’acquisizione di competenze focalizzate su specifici mercati e ambiti di business, oltre alla collaborazione con medie e grandi realtà italiane. Ora siamo una società IT che realizza software per gestire processi delicati. Lo sviluppo di soluzioni software è un lavoro che non ha mai fine: tutto può essere sempre migliorato. Il mercato pone sempre nuove sfide per chi, come noi, fornisce servizi tecnologici ad alto valore aggiunto. Gli ingredienti indispensabili per creare soluzioni sempre più performanti sono tre: accrescere sempre le proprie competenze, assicurare grande flessibilità e ascoltare le aziende con cui si collabora», afferma Enrico Clerici. La chiave della digitalizzazione è la semplicità d’uso per gli utenti e la massima sicurezza per i clienti. Semplice a dirsi, assai più difficile a farsi. «Realizzare software semplici da usare è cosa assai complessa. Investiamo tempo e risorse per progettare le nostre piattaforme, ma anche per studiarne l’usabilità, mettendoci nei panni di chi le dovrà usare. La semplicità d’uso spesso è un fattore decisivo nella scelta di un software. Per quanto riguarda la sicurezza, c’è un’attenzione particolare, quasi maniacale, sulla protezione delle informazioni, dalla fase di progettazione dei nostri software all’analisi dei processi che devono gestire. Ci avvaliamo del supporto di società esterne, ethical hacker che testano i nostri software, facendo penetration test e verifiche del codice. Anche i nostri clienti verificano i nostri prodotti, un’attività che incoraggiamo perché la collaborazione è fondamentale per ottenere alti livelli di sicurezza», precisa  Alessandro Trionfini.

Il ruolo del capitale umano.
La maggior parte delle persone che lavorano in X DataNet sono programmatori, ma l’azienda si è evoluta negli anni integrando figure diverse nell’area commerciale, nel marketing, nelle risorse umane, nell’area sistemistica, nell’amministrazione. Il futuro per X DataNet si riassume nella trasformazione continua delle competenze. «La ricerca è essenziale per una società IT. Ogni nostro software deve essere migliorato ogni anno e lo si può fare solo con un costante lavoro di R&D da parte di tutti i team. Basta rallentare un po’ e la concorrenza diventa spietata anche in settori di nicchia. Per questo investiamo tante risorse per questa attività», precisa Riccardo Polesel, Marketing Manager di X DataNet. Intanto dieci anni sono passati dal terremoto che ha colpito la zona di Mirandola, dove c’è l’headquarter principale. Un evento che ha permesso di dimostrare la forte resilienza dell’azienda e delle persone che ci lavorano. «Non abbiamo mai smesso di lavorare per i nostri clienti, pur operando da container fuori dall’azienda. Abbiamo dovuto ripensare alla nostra organizzazione e al nostro modo di lavorare, decidendo di investire sullo sviluppo di prodotti nostri da proporre al mercato. Questa scelta ha portato risultati molto significativi, permettendoci di crescere tanto in questi dieci anni», dice Clerici. Oggi quel legame indissolubile con la comunità emiliana si esplicita nelle persone. Il capitale umano è la cosa più importante per una società che sviluppa software. Ne è convinto Trionfini. «Noi siamo di Mirandola, emiliani ed italiani, e abbiamo sempre cercato risorse sul nostro territorio. Tanti dei nostri responsabili abitano entro dieci chilometri dalla nostra sede. La pandemia ci ha costretto a cercare risorse da assumere anche fuori dal nostro territorio perché non ne trovavamo. Grazie allo smartworking ci siamo aperti per trovare collaboratori da altre regioni: dalla Sardegna alla Puglia, dal Veneto alla Toscana. Ma il cuore dell’azienda rimane in Emilia».

Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/

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