I dazi sono imposte applicate sulle merci quando attraversano i confini internazionali, svolgono un ruolo cruciale nelle politiche commerciali e fiscali degli Stati e possono variare a seconda del tipo di merce, del Paese di origine e del Paese di destinazione.
1. Classificazione delle merci
Le tariffe applicabili sono determinate dai codici di classificazione delle merci e dall’origine. Ogni codice di prodotto ha una tariffa specifica che può variare a seconda dell’accordo commerciale tra i Paesi coinvolti.
2. Valore della merce
Il dazio si applica al valore dichiarato in dogana, il valore è basato sul prezzo di transazione, ovvero il prezzo effettivamente pagato o da pagare per la merce
Incluso nel valore in dogana: valore intrinseco della merce (prezzo Ex Works) + costi di trasporto fino al confine del Paese importatore + assicurazione costi di carico e scarico
Esempio: Se un macchinario ha un prezzo Ex Works di 10.000 euro, a cui si aggiungono costi di trasporto di 1.000 euro e costi di assicurazione di 200 euro, il valore in dogana sarà 11.200 euro.
3. Origine delle merci
L'origine delle merci può influenzare l'entità dei dazi doganali, gli accordi commerciali preferenziali tra Paesi possono ridurre o eliminare i dazi per determinate merci.
Esempio: Le merci provenienti da un Paese che ha un accordo di libero scambio con il paese importatore possono essere soggette a dazi inferiori o nulli rispetto a merci provenienti da Paesi senza tali accordi.
1. Dazio ad valorem Questo dazio viene calcolato come una percentuale sul valore del bene importato. È una delle forme più comuni e si basa sul prezzo di mercato del prodotto.
Esempio: Per le apparecchiature per annaffiare o irrigare, classificate alla voce 842482, all'importazione in USA è prevista l’applicazione di un dazio MFN 2.4% a cui si aggiunge un 25% ad valorem se è di origine cinese.
Pro: Si adatta alle variazioni del valore dei beni, mantenendo un’imposta proporzionata.
Contro: Può essere soggetto a manipolazioni del valore dichiarato.
2. Dazio anti-dumping Applicato per contrastare la vendita di beni a un prezzo inferiore a quello del mercato interno del Paese esportatore, pratica conosciuta come dumping.
Esempio: Se un’azienda cinese vende acciaio a un prezzo molto più basso rispetto a quello praticato in Cina, il paese importatore può imporre un dazio anti-dumping.
3. Dazio compensativo Imposto per compensare i sussidi ricevuti dai produttori esteri. Serve a neutralizzare gli effetti distorsivi sul mercato interno di tali sussidi.
Esempio: Se un paese A sussidia i propri esportatori di acciaio, il paese B può imporre un dazio compensativo sull'acciaio importato da A per bilanciare la concorrenza.
4. Dazio specifico Questo dazio viene applicato in base alla quantità fisica del bene importato, come peso, volume, o numero di unità, indipendentemente dal valore del bene.
Esempio: Un dazio di 5 euro per chilogrammo di grano importato.
Pro: Facile da calcolare e applicare.
Contro: Non si adatta alle variazioni del prezzo del bene, risultando in un’aliquota più pesante per beni a basso valore.
5. Dazio misto Questo tipo combina sia il dazio ad valorem che il dazio specifico. Si applica un dazio ad valorem con un minimo o un massimo specifico.
Esempio: 10% sul valore del bene, ma non meno di 50 euro per tonnellata.
Pro: Combina i benefici di entrambe le tipologie, fornendo flessibilità e protezione.
Contro: Può essere complesso da calcolare e applicare.