Tutto nasce in una falegnameria grande quanto i sogni che poi negli anni si sarebbero realizzati. Oggi Sgarzi Packing è un’eccellenza nella produzione di imballaggi, con tre poli logistici in Emilia. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Fabio Sgarzi, titolare dell’azienda.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Tutto prende vita nel lontano 1976 in una
falegnameria grande quanto i sogni che poi negli anni si sarebbero realizzati.
Siamo a Bologna, nel quartiere Santa Viola, in quel fazzoletto di terra tra Porta
San Felice e il fiume Reno, storicamente zona di passaggio tra città e
campagna, lungo quella via Emilia nella quale da sempre si intessono relazioni.
All’epoca la falegnameria era generica, senza troppi grilli per la testa. Però
già si poteva intuire il valore. Perché ogni tanto e su richiesta forniva
imballaggi alle varie imprese locali. Poi nel 1978 con Fabio Sgarzi, all’epoca
diciannovenne, l’attività cambia pelle e ci si trasferisce come produzione ad
Anzola Emilia, in quel nuovo insediamento industriale che ha segnato la storia
dell’azienda. Così nasce la fase matura di Sgarzi, oggi eccellenza per la
produzione di imballaggi industriali, gabbie e casse in legno, servizi di
logistica. Ma l’intuizione all’epoca fu quella di chiudere due trattative con
due aziende bolognesi di imballaggi. La più importante venne poi interamente
rilevata con personale, macchinari e clientela. Così si rafforza nel tempo la
presenza commerciale sul territorio. «All’epoca il mondo industriale dei
macchinari era in forte espansione e iniziammo a fornire i primi servizi di
stivaggio e confezionamento al cliente», racconta Fabio Sgarzi, titolare dell’azienda. Si rafforzano gli
investimenti informatici e quelli immobiliari. E nasce “Ingegno”, piattaforma
composta da vari applicativi che darà origine a tutta la struttura
organizzativa aziendale. Nel 2014 al lavoro ci sono tre generazioni: Mario,
Fabio e Sergio Sgarzi. Nel 2019 nasce in Valsamoggia il nuovo stabilimento di
produzione di imballaggi in legno. Oggi l’azienda conta tre poli logistici in
Valsamoggia, ad Anzola dell’Emilia e a Gattatico, in provincia di Reggio
Emilia, per un totale di circa 8.500 metri quadrati coperti. Decollano anche
tre impianti 4.0, gestiti direttamente dalla sede di Anzola.
Ricercare uguale
innovare. Dietro l’attività di
questa azienda si legge il forte impegno in ricerca e sviluppo. «Dedichiamo oltre al 3% del nostro
fatturato in innovazione, studiando e perfezionando strumenti idonei all’ottimizzazione
dei processi aziendali, in un’ottica di evoluzione tecnologica», precisa Sgarzi. Ancora una volta la chiave
vincente è provare ad intercettare quelle realtà in forte crescita. «Proprio grazie al nostro applicativo Ingegno,
sappiamo affrontare questo tipo di attività in modo avanguardistico: gestione dei
materiali, ottimizzazione del lavoro in base ai flussi, servizi e materiali
pagati esclusivamente a consumo, dati relativi alle spedizioni elaborati in
statistiche passate al cliente secondo le specifiche idonee al singolo utilizzo». D’altronde per lavorare puntando all’eccellenza
serve Ingegno, ma in questo caso con la I maiuscola. Ne
sono convinti in Sgarzi. Così una decina di anni fa, dopo una profonda analisi del
settore e del mercato, hanno capito che era il momento giusto per ideare qualcosa
e uscire dagli schemi. Da qui la necessità di ingegnarsi – in fondo questa
parola racchiude la passione per quello che in azienda sanno fare al meglio –
ha dato origine alla piattaforma Ingegno. Nomen omen, direbbero i
latini, perché costellata da diversi applicativi – oggi ce ne sono una
quindicina – nati proprio dentro l’azienda. «Si tratta di una piattaforma integrata, dinamica che si modifica e
adegua ai cambiamenti del mercato, del cliente, della commessa, dell’azione o
del processo. Diciamo che in modo sartoriale ci siamo organizzati sviluppando
idee e soluzioni che in questo contenitore non si perdono mai, non si
trascrivono mai e danno origine in modo evoluto a processi, regole,
elaborazione dati, automatismi in modo preventivo, offrendo a noi e ai nostri
clienti statistiche, soluzioni operative, velocità di azione, semplificazioni,
rintracciabilità, centri di costo, analisi, trasparenza totale. È una vera e
propria organizzazione di tutti i processi, da quando nascono a quando finiscono», precisa Sgarzi. Nel futuro c’è
un’attenzione all’ambiente reale, non di facciata. D’altronde tutto è misurabile
con il legno, dall’approvvigionamento all’uso. «Il nostro obiettivo è portare innovazione ed organizzazione,
utilizzando sistemi tecnologici avanzati per l’ottimizzazione di tutti i
processi, fornendo ai clienti servizi al massimo livello di qualità, lavorando
in regime di trasparenza e legalità». Ancora una volta la bussola che orienta le scelte delle aziende d’eccellenza
passa dall’ascolto e dalla soddisfazione dei clienti.
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