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FARE INSIEME - Ep. 27 - CIGAIMPIANTI, quei tecnici d’eccellenza al lavoro con passione e competenza

«L’innovazione parte dalle persone e dai luoghi che vivono»

14/02/2022

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L’orgoglio dell’essere emiliani, il coraggio di affrontare sempre nuove sfide, l’audacia di intraprendere scelte controcorrenti risultate poi vincenti, come la sede a Maranello. Per Fare Insieme Giampaolo Colletti intervista Claudio Sabatini, fondatore, con il suo socio storico Flavio Fallarini, e amministratore di CIGAIMPIANTI
 

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Le organizzazioni, grandi o piccole che siano, come le persone che ne fanno parte sono il risultato dei luoghi nei quali nascono e crescono, delle relazioni che intessono, della capacità di intercettare e fare propri quei valori che diventano nel tempo una bussola per orientarsi anche nei momenti più difficili. In fondo le organizzazioni, esattamente come le persone, rispecchiano le sfide affrontate nel tempo, quando con caparbietà, e spesso con una buona dose di incoscienza, si prova a fare la differenza. Tutto questo si respira nella storia quarantennale di CIGAIMPIANTI: un percorso imprenditoriale nel tempo, ma soprattutto nello spazio, con quel forte ancoraggio al territorio, alla comunità, alle radici. Quelle stesse radici che poi forgiano le persone, e quindi in modo circolare le organizzazioni.

Per spiegarci meglio ci spostiamo a Finale Emilia, quindicimila anime in quello che è il comune più a est della provincia di Modena. «Lontani da tutto, ma al tempo stesso vicini a tutto. Però da ragazzi quasi tutti coloro che volevano fare scuole tecniche dovevano necessariamente spostarsi e andare verso le città capoluogo di provincia: Modena, ma anche Bologna e Ferrara. Quindi per noi era normale alzarci presto la mattina e rientrare nel tardo pomeriggio o alla sera. Questo ci è poi servito una volta che ci siamo buttati nel lavoro», racconta Claudio Sabatini, fondatore e amministratore di CIGAIMPIANTI. La sua famiglia allargata, come la definisce lui stesso, è composta da centrotrenta persone tra operai e impiegati per un mercato grande quanto il mondo intero. Poi ci sono i clienti, che sono sostanzialmente di due gruppi. Quelli legati agli stabilimenti di produzione, che hanno sede in un raggio fino a cento chilometri dalla sede e con i quali si stipulano contratti annuali sulla di manutenzione. E poi ci sono i costruttori di macchine automatiche e linee di lavorazione, con i quali si lavora in tutto il mondo per le installazioni, gli avviamenti, le assistenze e le manutenzioni. «La parte più appagante è legata alle testimonianze di fiducia dei clienti, che ci scelgono non perché siamo quelli che costano meno, ma perché si fidano di noi. Per fare un paio di esempi, stiamo fornendo i nostri servizi in uno stabilimento alimentare a Medolla da ben trentadue anni e in un’azienda di Modena che fa robotica da ventinove anni. Tutto nel segno della continuità», precisa Sabatini. All’inizio la maggior parte del lavoro era legato all’impiantistica e da qui il nome CIGAIMPIANTI, ma col tempo i cambiamenti di mercato hanno spinto la società ad andare in altre direzioni. Così oggi le due parole più gettonate sono automazione e manutenzione. Tecnologie, ma soprattutto persone, ossia quel capitale umano che fa la differenza. Il fatturato è legato alle prestazioni dei tecnici, un numero che in un anno come dato aggregato è arrivato a toccare le 300.000 ore. «Il 30 aprile 2022 festeggeremo quarant’anni di attività e siamo in crescita. Evidentemente abbiamo trovato la ricetta giusta. Nel tempo è rimasta immutata la voglia di accontentare il cliente in ogni sua richiesta. Abbiamo preferito crescere gradualmente. Anche perché abbiamo visto tante realtà avviare il nostro lavoro e poi sciogliersi come neve al sole nel giro di pochi anni. Non vendendo alcun prodotto, bensì servizi, abbiamo innovato puntando sulla formazione continua dei nostri tecnici, facendo continuamente corsi. Poi c’è l’aspetto centrale della sicurezza: investiamo tanto tempo e denaro in questa direzione perché vogliamo che i nostri tecnici ogni sera possano rientrare a casa senza essersi rotti nemmeno un’unghia», dice Sabatini.  

La forza del territorio.
Le radici, si diceva prima. Le scelte imprenditoriali di questo gioiello emiliano si sono sempre orientate verso una vicinanza ai luoghi dove poi si opera. C’è una fisicità autentica, che in questo tempo digitalizzato segnato dalla pandemia fa notizia. Però è una scelta che si è rivelata vincente. Esserci per davvero. Come quando nel 2006 si è scelto di costituire una nuova azienda a Maranello, nel cuore di quel distretto d’eccellenza. Una decisione non casuale. «Era un periodo in cui si lavorava molto con alcune multinazionali che avevano e ancora oggi hanno stabilimenti non molto distanti da Finale Emilia. L’impegno era talmente grande che a un certo punto mi resi conto che stavamo trascurando una delle zone più ricche e industrializzate d’Europa, il comprensorio ceramico e tutte le altre realtà che ci ruotavano intorno. Un’area dove avevamo tante relazioni da valorizzare. Ci penalizzava però lo spostamento continuo con due ore di viaggio e almeno centrotrenta chilometri al giorno», ricorda Sabatini. Così l’intuizione: in quel periodo storico nel quale tante realtà spostavano gli stabilimenti e le relative produzioni altrove e soprattutto all’estero – in quel processo di delocalizzazione che il più delle volte guardava ai Paesi dell’est – per Sabatini la soluzione era nel moltiplicare le strutture, con la possibilità di fare assunzioni in loco. Una delocalizzazione al contrario. «Un’opportunità per la comunità, un’opportunità per noi e un’opportunità per i clienti che avevano un servizio sotto casa e con lavori che sarebbero costati meno, avendo ridottissimi costi di trasferta», dice Sabatini. Il futuro sta nell’industria 4.0, ma non solo. «Nella fabbrica moderna 4.0 le macchine riescono a fare cose strabilianti, ma per accontentare il cliente l’aspetto centrale è legato alle competenze delle risorse umane. La ricerca avanzata conta tantissimo perché lavoriamo per realtà all’avanguardia, ma la nostra ricerca più importante è… ricercare tecnici bravi, seri e affidabili (“merce” diventata ormai rarissima…)», conclude Sabatini. Per questo imprenditore emiliano nel futuro c’è l’ambizione di proseguire una crescita continua nel segno della responsabilità. Eccola allora la ricetta per vincere le sfide mondiali, partendo da contesti territoriali specifici: usare la testa e il cuore, con quelle radici che fanno la differenza.

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