Da Torino nasce un’impresa che aggrega competenze diverse. Oggi la startup utilizza le ultime tecnologie per comprendere meglio le conseguenze del climate change su persone, organizzazioni e società. Facendo qualcosa che ancora non è mai stato fatto da nessuno. Per FARE INSIEME STARTUP Giampaolo Colletti intervista Roberto Carnicelli, co-founder & CEO di Eoliann
FARE INSIEME STARTUP è lo spinoff del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune delle realtà presenti nel portfolio di Primo Ventures, società che gestisce fondi specializzati nel settore digitale e della new space economy. Con Primo Ventures Confindustria Emilia ha avviato una partnership. Obiettivo: offrire alle imprese associate nuove occasioni di crescita grazie alla presentazione delle startup più innovative sul mercato. Qui raccontiamo alcune loro storie.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Ritrovarsi
quasi per caso. E da un’occasione fortuita accendere un’idea e in fondo una
impresa che sta scalando interesse e fatturato. Questa storia nasce a Torino
nel dicembre 2021. Qui tre giovani talenti si conoscono durante il processo di
selezione di Vento, Venture Builder di Torino. Tutti e tre avevano applicato
per partecipare alla prima edizione. Sempre per caso i tre vengono assegnati
allo stesso gruppo durante l’ultimo step di selezione, che consisteva in cinque
giorni in presenza presso le OGR di Torino per simulare il programma di quattro
mesi. E in quell’occasione hanno scoperto di poter mettere insieme le diverse
competenze in modo complementare. Questa è la storia di Roberto Carnicelli,
Chiara Mugnai, Giovanni Luddeni, a cui si aggiunge anche Emidio Granito. Tutti
under 30 alla loro prima esperienza come fondatori di startup, provenienti da
diversi ambiti: ingegneria aerospaziale, consulenza strategica aziendale, data
science, ingegneria gestionale. Roberto ha un percorso di formazione e di
lavoro nel business ed è specializzato nella consulenza strategica per il
settore finanziario. Chiara è una data scientist e si occupa di soluzioni di machine
learning. E ha diversi anni di esperienza in Italia e nel Regno Unito. Giovanni
è un ingegnere aerospaziale specializzato nello sviluppo di soluzioni di intelligenza
artificiale per sistemi di controllo industriali. Emidio è un ingegnere
gestionale specializzato nell’applicazione di soluzioni di AI per l’industria
4.0. Il suo ingresso ha velocizzato lo sviluppo del prototipo POC, rilasciato a
giugno 2023.
Come
nasce la startup. Unire le competenze e fare la differenza.
I quattro oggi esplorano il mercato dei downstream data, ambito che sta
attirando l’interesse dell’Agenzia Spaziale Europea. «Dopo aver
analizzato diversi settori di mercato, abbiamo deciso di concentrarci sul
settore delle catastrofi naturali, poiché ogni anno questi fenomeni distruggono
palazzi, case, aziende e il settore finanziario non è in grado di garantire la
protezione per questi eventi a causa della elevata imprevedibilità. Abbiamo
condotto una dettagliata ricerca del problema, consultando paper scientifici,
report e parlando con esperti di settore, tra cui player provenienti da settori
assicurativi e bancari. Una volta verificato e validato il problema, abbiamo
ideato diverse possibilità di implementazione dei dati satellitari per la
previsione della probabilità e impatto delle catastrofi naturali», afferma Roberto Carnicelli,
co-founder & CEO di Eoliann. Se “la nostra casa sta bruciando” – e ormai è
sotto gli occhi di tutti – è necessario porsi delle domande. Di più. Calcolare l’impatto
economico dei danni da eventi climatici catastrofali utilizzando la tecnologia.
Soprattutto dati satellitari e algoritmi di intelligenza artificiale. Questa è
la storia di Eoliann, startup dedicata al climate change costituita nel 2022.
Oggi sta sviluppando una API che, grazie ai dati satellitari e ad algoritmi
proprietari di machine learning, dovrebbe prevedere la probabilità e l'impatto
di catastrofi naturali per le istituzioni finanziarie, prendendo in
considerazione gli effetti del cambiamento climatico. Il team conta 11 persone.
L’obiettivo è lanciare il prodotto entro la fine del 2023. «Oggi la nostra azienda
si concentra sull’attrarre talenti da tutto il mondo con background diversi per
creare un ambiente in cui ogni persona può crescere e massimizzare il valore
che può generare. Questo obiettivo è motivato dalla volontà di risolvere un problema
molto complesso, per il quale ci servono persone estremamente brillanti, libere
di esprimere il proprio talento. L’obiettivo è quello di utilizzare le ultime
tecnologie per comprendere meglio le conseguenze del climate change su
persone, organizzazioni e società, facendo qualcosa che ancora non è stato
fatto. Per verificare la fattibilità tecnologica del progetto abbiamo
effettuato una review scientifica di tutti i principali paper pubblicati negli
ultimi cinque anni, periodo durante il quale la ricerca del settore del machine
learning applicato al clima si è sviluppata moltissimo. Abbiamo poi strutturato
un business plan e iniziato a parlare con investitori per testare la
fattibilità finanziaria del progetto. Pochi mesi dopo abbiamo avviato le negoziazioni
per il primo round di finanziamento che si è concluso a novembre 2022», dice Carnicelli.
Come crescere la startup. Innovazione uguale
ricerca e sviluppo. «Perché la crescita dipende da questi investimenti in dati per
l’aggregazione e l’analisi di fonti multiple, comprese quelle satellitari, per
sviluppare una versione beta della nostra API. Inoltre stiamo investendo in algoritmi di machine learning all’avanguardia
per prevedere la probabilità e l’impatto delle catastrofi naturali. In sintesi
i nostri investimenti in R&D sono orientati alla data engineering e alla
data science, e mirano a migliorare la nostra capacità di elaborare grandi
quantità di dati in modo efficiente e preciso. Gli attuali clienti operano nel
settore finanziario, in particolare banche e assicurazioni. Tuttavia il
prodotto ha un’applicabilità molto più ampia e riteniamo che possa essere
utilizzato anche in altri settori, come quello delle infrastrutture, del
settore pubblico, dell’energia, dell’agroalimentare», precisa Carnicelli. Ma
c’è di più. La startup ha creato un’infrastruttura in grado di collegarsi alle
principali fonti satellitari pubbliche dell’agenzia spaziale europea e della
NASA, per poi elaborare, pulire e definire i dati. Ancora una volta sono i
dati, raccolti e studiati al meglio, che possono orientare le nostre scelte
come una bussola in un tempo difficile.
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