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FARE INSIEME - Ep. 153 -3D4MEC, dall’Appennino bolognese la prima stampante 3D per ottone al mondo

«Per i prossimi quattro anni puntiamo a diventare leader di mercato in Italia e ad affacciarci su mercati esteri»

26/10/2023

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A Pontecchio Marconi, nella prima fascia collinare dell’Appennino bolognese, c’è la prima azienda italiana per capitali e conoscenze impegnata nella produzione di stampanti 3D per metalli. Un punto di riferimento per le tecnologie di metal additive. Così da un’intuizione geniale a carattere familiare si scrive una nuova pagina di successo nella meccatronica. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Ivano Corsini, titolare di 3D4MEC

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Questa è la storia di un padre e di un figlio che decidono di fare qualcosa di grandioso insieme. Un progetto “pazzo e bello”, come dicono loro. Così nel 2016 papà Giuseppe Corsini alla veneranda età di 78 anni e con un passato da collaudatore per la Formula 1 inizia a fare il primo prototipo di stampante 3D per il metallo insieme al figlio Ivano, che aveva avuto questa intuizione poco tempo prima. E alla fine entrambi ce la fanno per davvero. Nasce così 3D4MEC. Un nome criptico ma che racchiude in sé quell’idea geniale che sta scalando i mercati, ossia una tecnologia 3D per la meccanica. Ma tutto questo in realtà si sposa con il concetto di democratizzazione e quindi con una tecnologia valida per applicazioni diverse: aeronautica, aerospazio, automotive.

Identikit dell’azienda.
Siamo a Pontecchio Marconi, piccola frazione a nord di Sasso Marconi, quindicimila anime nella prima zona collinare dell’Appennino bolognese. Posto verdissimo e quasi magico. Perché in fondo qui si annidano storie di imprese che hanno fatto dell’innovazione il loro punto distintivo. Tra queste c’è 3D4MEC. L’azienda conta cinque collaboratori e un milione di euro di fatturato all’anno, ma il previsionale triplica queste cifre. Anche perché i clienti si moltiplicano: richiedono prove, prototipi funzionali, ricerca incentrata su nuove leghe e nuove applicazioni. In fondo si tratta della prima azienda italiana per capitali e conoscenze (con brevetti propri) legate alla produzione di stampanti 3D per metalli, diventata un punto di riferimento italiano per le tecnologie di metal additive: uno dei primi produttori di stampanti 3D per metalli specializzate nel processo di acciaio e ottone. L’ambizione è tanta, accompagnata da una lucida visione. «Per i prossimi quattro anni puntiamo a diventare leader di mercato in Italia e ad affacciarci su mercati esteri, Regno Unito e Stati Uniti in testa. Voglio democratizzare e rendere più pratico e semplice l’utilizzo di questa tecnologia in modo che possa prendersi lo spazio che merita. Voglio introdurre il concetto di print on demand nelle aziende di automazione e packaging», afferma Ivano Corsini, a capo di 3D4MEC. L’obiettivo è velocizzare la produzione dei componenti meccanici in metallo, quindi velocizzare il flusso produttivo e il time to market, ossia l’approdo sul mercato, dei prodotti delle aziende meccaniche. «Abbiamo perseguito la ricerca della maggior praticità di utilizzo e del minore tempo di lavoro del macchinario, senza compromettere affidabilità e replicabilità del processo», precisa Corsini. Tutto parte nel settore della meccanica e meccatronica nel lontano 1963. In particolare nella prima officina di papà Giuseppe, appena uscito dalla F1. Negli anni si passa dai bolidi e dalle auto fuoriserie ad un combinatore telefonico. Ma in mezzo ci sono il segnalamento ferroviario, la mammografia e la radiologia medica, gli impianti per cartotecniche e le automazioni per il packaging. «Diciamo che ogni esperienza è servita per il progetto 3D4MEC. Non è uno scherzo. Sembrano mercati slegati fra loro, ma per noi è sempre tecnologia meccanica ed elettronica, o meglio meccatronica», dice Corsini. Dopo la crisi del 2008, la necessità era quella di trovare una soluzione per rendere la produzione più flessibile, producendo più prototipi di diverse dimensioni e geometrie più velocemente dei concorrenti cinesi. Ma il mercato era sprovvisto di soluzioni specialistiche per la produzione di componenti meccanici. Ecco, così prende forma 3D4MEC.

Prodotti da guinness.
«Il segreto? Conoscenze interne e collaborazione stretta con l’Università di Modena e Reggio Emilia con il professor Andrea Gatto, tra i massimi esperti di processi additivi in Italia. Nasce la prima stampante 3D al mondo in grado di produrre componenti direttamente in ottone. C’è poi la prima stampante al mondo specializzata nel processo degli acciai e che offre praticità, flessibilità e velocità di produzione, contestuale con la massima sicurezza di processo. Ogni stampante è personalizzata in base alle esigenze di ogni cliente», dice Corsini. Per questo imprenditore emiliano in giro c’è ancora troppa incomprensione della tecnologia e l’industria meccanica ancora pensa di poter ottenere le stesse cose che otteneva prima. Ma la consapevolezza sta aumentando. Guardare il bicchiere mezzo pieno. D’altronde l’ottimismo è la chiave per far accadere davvero le cose.

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