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FARE INSIEME - Ep. 128 - Cams, quei trituratori elettrici e innovativi

«Così da un’idea abbiamo innovato un intero mercato»

08/05/2023

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Tutto nasce da un’intuizione semplice, banale, geniale. E da un’officina per l’assistenza alle macchine stradali si va oltre, sviluppando innovazioni grazie a trituratori elettrici per il recupero del vetro. Identikit di Cams, azienda di Castel San Pietro Terme nata nel 2001 e che oggi fattura 15 milioni di euro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Marco Trentini, CEO di Cams

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

“Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila e lavoraci fino a quando non funziona bene”. È una delle frasi più note di quel genio di Walt Disney. E scusateci il gioco di parole, ma per la storia che stiamo per raccontare non c’è massima che renda meglio l’idea di come un’idea possa fare la differenza quando viene intuita, lavorata, migliorata e trasformata in impresa. Siamo a Castel San Pietro Terme, poco più di ventimila anime nell’area metropolitana bolognese a due passi dalla zona imolese. Un fazzoletto di terra che lega indissolubilmente l’Emilia alla Romagna e che spesso racchiude come uno scrigno prezioso idee geniali messe a sistema. Anche in questo caso è così, per un settore come quello delle costruzioni e demolizioni che è ancorato alla tradizione, ma che guarda con forza l’innovazione. L’azienda che stiamo per descrivere nasce con il nuovo millennio. Siamo nel 2001 e c’è chi decide di dedicarsi al recupero dei materiali inerti. Questa è Cams, realtà che si è fatta strada in una nicchia di mercato scalando interesse e mercato stesso. Così oggi registra un fatturato di 15 milioni di euro.

Identikit dell’azienda.
L’intuizione iniziale è semplice, banale, geniale. Tutto parte da un’officina per l’assistenza alle macchine stradali, ma si va ben oltre. «Abbiamo colto l’opportunità di rilevare un’azienda del territorio che dai primi anni Sessanta era impegnata nello sviluppo di trituratori elettrici per il recupero del vetro. Abbiamo intuito subito che quei trituratori avevano un elevato potenziale di sviluppo tecnologico e di mercato. Così abbiamo deciso di investirci», afferma Marco Trentini, CEO di Cams. I macchinari legano passato e futuro: si parte da quelli esistenti dal punto di vista funzionale, e a questi si fanno le installazioni prima su telati con slitte e poi su carri cingolati, mantenendo l’alimentazione elettrica e utilizzando il motore diesel solo per la movimentazione del carro e come generatore. Poi arriva la ricerca. «Ci siamo messi al lavoro affinché il trituratore non fosse più funzionale al solo recupero del vetro, ma consentisse un risparmio della numerosa materia prima da estrazione. Da subito però abbiamo anche adattato il trituratore al riciclo del calcestruzzo e del cemento armato e immediatamente dopo abbiamo intuito la necessità di riciclare l’asfalto», precisa Trentini. Guardare avanti, prima di altri e meglio di altri. Anche il payoff è visionario e recita “il futuro è verde”. La tecnologia ibrida o totalmente elettrica con la quale lavorano i macchinari è già una base importante nella salvaguardia dell’ambiente. «Da alcuni anni li allestiamo con lubrificanti biodegradabili: a differenza degli olii minerali solitamente utilizzati nelle componenti idrauliche, sono biodegradabili al cento per cento e pertanto non costituiscono rifiuto al momento della manutenzione della macchina e non sono pericolosi nel caso di guasto o perdita», dice Trentini. Ma c’è di più. Questa installazione consente anche di dimezzare la frequenza della sostituzione dei filtri e di abbattere in maniera drastica le emissioni di CO2. Tre pilastri sono alla base di questa eccellenza emiliana. La capacità di realizzare prodotti che siano all'avanguardia rispetto al mercato. La prontezza nell'individuare le esigenze dei clienti e nel soddisfarle. L'attenzione alla salvaguardia dell'ambiente con macchine che ridanno valore ai rifiuti. Semplice a dirsi, più difficile a farsi. Ma qui entra in gioco l’alleanza con clienti e filiera. «La principale leva di innovazione sono i clienti. La politica aziendale ci porta a voler soddisfare le richieste più difficili. Proprio per questo sono stati sviluppati gli spintori, così come il design delle macchine perfettamente in sagoma per il trasporto su strada e la maggior parte delle nostre altre tecnologie», dice Trentini. Ci sono poi i brevetti. Ben venticinque. Si investe tanto, tantissimo in ricerca. Circa il 10% del fatturato. «Abbiamo creato gruppi operativi impegnati in brainstorming, ognuno dei quali in un ambito differente come lo sviluppo di nuovi prodotti, l’efficientamento dei processi, la nascita di piattaforme per essere vicini all’utilizzatore», spiega Trentini.

Trituratori e spintori hi-tech. La tecnologia Cams si identifica da sempre per la sua funzionalità elettrica. Abbiamo citato gli spintori. In questo caso si tratta di un sistema innovativo che consente di ampliare le potenzialità operative delle macchine, rendendole capaci di processare materiali di notevoli dimensioni. Infatti quando viene introdotto nella camera di frantumazione un blocco, gli spintori agiscono come delle grandi dita meccaniche. Tenendo fermo il materiale sopra i tamburi dentati controrotanti, massimizzano la capacità di presa della nostra macchina e garantiscono un’elevata produttività. Geniale e inimmaginabile. Ma in fondo l’innovazione è così. Da cosa nasce cosa. Un esempio pratico? In Cams un paio di anni fa da una semplice stampante 3D sono nati nuovi denti per i trituratori. Un modo per soddisfare la richiesta di alcuni clienti. E per fare ancora una volta la differenza.

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