Nel ferrarese c’è un’azienda a conduzione familiare, giunta alla seconda generazione, che da sempre si è dedicata agli imballaggi in polipropilene e natureflex™ idonei al contatto alimentare. Oggi la ricerca e la produzione guardano alle soluzioni green. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Luca Finotelli, titolare di Eurocell
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
E se facessimo anche noi qui
in Italia qualcosa di speciale? Correva l’anno 1988 e Anselmo Finotelli insieme
a sua moglie Mariangela Roncarati hanno un’intuizione che si rivelerà col tempo
vincente. Entrambi decidono di dedicarsi agli imballaggi alimentari perché –
pensano e ripensano, mettendo a fuoco quell’idea che presto si trasforma in
azienda – quei sistemi di conservazione diventeranno sempre più centrali. Nasce
così Eurocell: l’azienda entra così nel mondo del packaging avviando la
produzione di formati, fogli, dischi per hamburger e truciolo in cellophane e
polipropilene. «Mamma e papà avevano riscontrato la scarsa reperibilità di
queste categorie merceologiche nelle attività commerciali della zona e hanno
deciso di buttarsi in questa nuova
sfida, trasformandosi da una realtà di sola commercializzazione di prodotti in
carta ad una attività produttiva di imballaggi in cellophane e polipropilene», afferma Luca Finotelli, oggi a capo di Eurocell. Siamo a Renazzo, frazione di Cento, nella provincia ferrarese. Terra di
confine perché distante equamente tra Bologna, Modena e Ferrara. E terra di
sperimentazione, di voglia di fare la differenza.
Identikit dell’azienda. Fiutare
le necessità del mercato come segugi e agire rapidamente per implementarle
prima che altri lo facciano. In fondo così nasce Eurocell. Oggi l’azienda produce imballaggi in polipropilene e natureflex™ idonei
al contatto alimentare e conta una quindicina di dipendenti suddivisi tra i due
stabilimenti: il primo è a Renazzo, nel ferrarese. Il secondo è a Palestro,
nella provincia pavese. Il fatturato si aggira sui 5,7 milioni di euro, +25%
rispetto all’anno precedente. Dall’Emilia al mondo intero. Oggi Eurocell è
presente in Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Grecia, Israele, Malta, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia,
Spagna, Svezia, Svizzera. I clienti sono i rivenditori, ossia i grossisti di
imballaggi, e i consumatori finali intesi come industrie alimentari del settore
dolciario e i pastifici. Con i primi anni del Duemila viene incrementata la capacità
produttiva e la gamma di prodotti attraverso l’acquisizione di Cellbust,
azienda nella quale vengono realizzati articoli per il confezionamento: tra
questi sacchetti fondo quadro e buste termosaldate. «Il sacchetto a fondo quadro è presente in ogni attività
commerciale italiana ma prodotto solamente da poche aziende. D’altronde il
tempo ci ha dato ragione. È divenuto così un articolo sempre più diffuso per la
sua elevata praticità e per le sue caratteristiche intrinseche estetiche e
funzionali che lo rendono migliorativo rispetto alle confezioni in carta
preponderanti nel mercato fino a quel momento»,
ricorda Finotelli.
L’attenzione alla sostenibilità. Passano
gli anni e nel 2010 arriva la seconda generazione e con i figli Marco e Luca si
scommette ancora di più sulla sostenibilità ambientale. E qui accade qualcosa
che solo i grandi fanno: immettere le logiche di
sostenibilità nella politica aziendale. Ecco allora la selezione dei mezzi di
produzione nel rispetto dell’ambiente, l’uso attento delle risorse naturali e
la responsabilità sociale nei confronti di tutte le persone coinvolte nella
catena di valore. Nasce così Sustainable future packaging, una linea di
prodotti di qualità ottenuta riducendo l’impatto ambientale. Oggi
lo stabilimento di Renazzo – frazione più popolosa del comune di Cento, sempre
nel ferrarese – è focalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale. Efficientamento
energetico, impianto di pannelli fotovoltaici sul tetto, coibentazione e
impianto di illuminazione completamente domotico. «Questa nostra sede è stata concepita per essere
all’avanguardia con tutte le più recenti tecnologie di costruzione ed
efficientamento energetico. Seguendo questa logica, proiettata verso un futuro
sostenibile, sono stati adottati tutti gli accorgimenti necessari per renderlo
uno stabilimento il più possibile autosufficiente e prestazionale dal punto di
vista di consumi ed emissioni», precisa
Finotelli. Azioni e narrazioni. Così negli anni arriva il bilancio di
sostenibilità. «Nonostante per la nostra attività
produttiva non sia ancora un documento obbligatorio, abbiamo deciso di
redigerlo per monitorare l’impatto della nostra impresa sulle dimensioni
sociali, ambientali e di governance, rendicontando gli impegni e i risultati
raggiunti e condividendo le strategie di miglioramento», dice Finotelli. Ora il futuro ruota
attorno a due concetti chiave: riciclo e riutilizzo. «Il nostro obiettivo è
concentrare tutte le risorse disponibili alla ricerca di soluzioni che abbiano
un basso impatto sull’ambiente, obiettivo ottenibile solamente attraverso la
consapevolezza comune che il nostro avvenire dipende dalle azioni di oggi»,
conclude Finotelli. Pensare in grande e soprattutto pensare alle generazioni
che abiteranno in futuro il nostro pianeta. Ecco la visione delle organizzazioni
d’eccellenza.
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