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FARE INSIEME - Ep. 169 - Eurocell, quegli imballaggi innovativi che guardano all’ambiente

«Il tempo ci ha dato ragione»

22/01/2024

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Nel ferrarese c’è un’azienda a conduzione familiare, giunta alla seconda generazione, che da sempre si è dedicata agli imballaggi in polipropilene e natureflex™ idonei al contatto alimentare. Oggi la ricerca e la produzione guardano alle soluzioni green. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Luca Finotelli, titolare di Eurocell

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

E se facessimo anche noi qui in Italia qualcosa di speciale? Correva l’anno 1988 e Anselmo Finotelli insieme a sua moglie Mariangela Roncarati hanno un’intuizione che si rivelerà col tempo vincente. Entrambi decidono di dedicarsi agli imballaggi alimentari perché – pensano e ripensano, mettendo a fuoco quell’idea che presto si trasforma in azienda – quei sistemi di conservazione diventeranno sempre più centrali. Nasce così Eurocell: l’azienda entra così nel mondo del packaging avviando la produzione di formati, fogli, dischi per hamburger e truciolo in cellophane e polipropilene. «Mamma e papà avevano riscontrato la scarsa reperibilità di queste categorie merceologiche nelle attività commerciali della zona e hanno deciso di buttarsi in questa nuova sfida, trasformandosi da una realtà di sola commercializzazione di prodotti in carta ad una attività produttiva di imballaggi in cellophane e polipropilene», afferma Luca Finotelli, oggi a capo di Eurocell. Siamo a Renazzo, frazione di Cento, nella provincia ferrarese. Terra di confine perché distante equamente tra Bologna, Modena e Ferrara. E terra di sperimentazione, di voglia di fare la differenza.

Identikit dell’azienda.
Fiutare le necessità del mercato come segugi e agire rapidamente per implementarle prima che altri lo facciano. In fondo così nasce Eurocell. Oggi l’azienda produce imballaggi in polipropilene e natureflex™ idonei al contatto alimentare e conta una quindicina di dipendenti suddivisi tra i due stabilimenti: il primo è a Renazzo, nel ferrarese. Il secondo è a Palestro, nella provincia pavese. Il fatturato si aggira sui 5,7 milioni di euro, +25% rispetto all’anno precedente. Dall’Emilia al mondo intero. Oggi Eurocell è presente in Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Malta, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera. I clienti sono i rivenditori, ossia i grossisti di imballaggi, e i consumatori finali intesi come industrie alimentari del settore dolciario e i pastifici. Con i primi anni del Duemila viene incrementata la capacità produttiva e la gamma di prodotti attraverso l’acquisizione di Cellbust, azienda nella quale vengono realizzati articoli per il confezionamento: tra questi sacchetti fondo quadro e buste termosaldate. «Il sacchetto a fondo quadro è presente in ogni attività commerciale italiana ma prodotto solamente da poche aziende. D’altronde il tempo ci ha dato ragione. È divenuto così un articolo sempre più diffuso per la sua elevata praticità e per le sue caratteristiche intrinseche estetiche e funzionali che lo rendono migliorativo rispetto alle confezioni in carta preponderanti nel mercato fino a quel momento», ricorda Finotelli.

L’attenzione alla sostenibilità.
Passano gli anni e nel 2010 arriva la seconda generazione e con i figli Marco e Luca si scommette ancora di più sulla sostenibilità ambientale. E qui accade qualcosa che solo i grandi fanno: immettere le logiche di sostenibilità nella politica aziendale. Ecco allora la selezione dei mezzi di produzione nel rispetto dell’ambiente, l’uso attento delle risorse naturali e la responsabilità sociale nei confronti di tutte le persone coinvolte nella catena di valore. Nasce così Sustainable future packaging, una linea di prodotti di qualità ottenuta riducendo l’impatto ambientale. Oggi lo stabilimento di Renazzo – frazione più popolosa del comune di Cento, sempre nel ferrarese – è focalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale. Efficientamento energetico, impianto di pannelli fotovoltaici sul tetto, coibentazione e impianto di illuminazione completamente domotico. «Questa nostra sede è stata concepita per essere all’avanguardia con tutte le più recenti tecnologie di costruzione ed efficientamento energetico. Seguendo questa logica, proiettata verso un futuro sostenibile, sono stati adottati tutti gli accorgimenti necessari per renderlo uno stabilimento il più possibile autosufficiente e prestazionale dal punto di vista di consumi ed emissioni», precisa Finotelli. Azioni e narrazioni. Così negli anni arriva il bilancio di sostenibilità. «Nonostante per la nostra attività produttiva non sia ancora un documento obbligatorio, abbiamo deciso di redigerlo per monitorare l’impatto della nostra impresa sulle dimensioni sociali, ambientali e di governance, rendicontando gli impegni e i risultati raggiunti e condividendo le strategie di miglioramento», dice Finotelli. Ora il futuro ruota attorno a due concetti chiave: riciclo e riutilizzo. «Il nostro obiettivo è concentrare tutte le risorse disponibili alla ricerca di soluzioni che abbiano un basso impatto sull’ambiente, obiettivo ottenibile solamente attraverso la consapevolezza comune che il nostro avvenire dipende dalle azioni di oggi», conclude Finotelli. Pensare in grande e soprattutto pensare alle generazioni che abiteranno in futuro il nostro pianeta. Ecco la visione delle organizzazioni d’eccellenza.

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