A Bologna,
più di trentacinque anni fa nasce un gruppo medico diventato di fama internazionale
e specializzato in diagnosi, cure e riabilitazione di traumi ortopedici e sportivi.
Oggi il Gruppo Medico Isokinetic è composto da 200 professionisti suddivisi tra
la direzione generale e gli otto centri. Una storia di successo nata da un giovane
medico che è volato in America per poi tornare in Emilia per fare la
differenza. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Francesco Della
Villa, Direttore Scientifico di Isokinetic
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Questa storia inizia con una telefonata. Una di quelle che
cambiano la vita non solo a chi la fa, ma anche a migliaia di persone in Italia
e nel mondo. Perché una telefonata può fare la differenza quando sei uno
spirito libero, curioso, infaticabile. La telefonata è quella che fa un giovane
specializzando in fisiatria dell’Istituto Rizzoli di Bologna. C’è il suo principale
che in corsia gli ha suggerito di informarsi di isocinetica, ossia di quella
metodologia per testare la forza
muscolare. Correva l’anno
1986 e quella parola in Italia era ancora sconosciuta. Eppure la voce isocinetica compariva in un
giornale sanitario americano. Chi la dura la vince, si dice in Emilia. E mai detto è più azzeccato nel caso di Stefano Della Villa. Perché Stefano inizia a
chiamare e a richiamare.
E alla fine dall’America gli offrono uno stage. Così prende un volo e va negli Stati Uniti. «All’epoca mio padre aveva ventisei anni ed era un medico imprenditore a
caccia di un’idea innovativa. Ha puntato sulla macchina isocinetica che
misurava la forza e
la sua storia è diventata un caso di successo», ricorda Francesco Della Villa, Direttore
Scientifico di Isokinetic, gruppo medico internazionale impegnato nella sanità privata.
Storia di un’eccellenza. Numeri che raccontano una storia
di successo: oggi la squadra è composta da 200 professionisti suddivisi tra gli 8 centri fisici (sette in Italia e uno a Londra), ai
quali si aggiunge un centro virtuale, ossia la clinica Isokinetic Virtual Plus, un modello di startup corporate perfettamente funzionante. Il fatturato si aggira attorno ai 20 milioni di euro e nel 2022 la crescita è compresa
tra il 7 e l’8%. Si
tratta del riferimento internazionale
della riabilitazione ortopedica e sportiva, incentrato su una grande cultura medica al centro del progetto imprenditoriale. «Siamo un’azienda sanitaria privata, quindi ci muoviamo in un canale privato puro, prediligendo l’out of
pocket. Ci riferiamo soprattutto a pazienti sportivi di tutti i livelli che hanno subito un trauma e che vogliono tornare a
praticare le proprie attività. Lavoriamo a stretto contatto anche con il
mercato degli atleti professionisti. Il nostro approccio è semplice: cerchiamo sempre di offrire l’eccellenza ai nostri pazienti. L’obiettivo
è che l’infortunio possa essere un’opportunità per prendersi cura della propria
salute ed arrivare ad uno stato di forma superiore a quello del pre-infortunio»,
precisa Della Villa. Tutto parte dalla cultura e dalla sua declinazione pratica. C’è una grande attenzione al paziente come persona e non solo
all’infortunio specifico perché per esempio – spiega Della Villa – non curiamo il ginocchio, ma il paziente che ha male al
ginocchio, e questo fa la differenza. «Applichiamo
i valori della medicina e dell’high performance culture. La nostra visione si basa su quattro concetti che sintetizziamo nell’acronimo di “CIAO”, che sta per Cultura, Immagine, Atmosfera, Organizzazione», precisa Della Villa. Una storia fatta di tappe significative quella di Isokinetic, come la creazione dell’Education & Research Department nel 2000. E poi ci sono i successi clinici, i rapporti internazionali con FIFA e l’accreditamento come FIFA Medical Center of Excellence. E ancora la definitiva internazionalizzazione del congresso. Nel 2012 c’è poi l’apertura di Isokinetic London, con la successiva creazione
degli spazi di cura innovativi Green Room.
Education Research
Department. La ricerca è cruciale per Isokinetic. «Tecnicamente, ultimamente
stiamo studiando le applicazioni della neurofisiologia
durante il recupero funzionale. Ci sono prospettive davvero interessanti quando
si esplorano tutti i possibili punti di vista. Più in generale però, nel nostro lavoro ciò che conta
di più è il capitale umano, ossia le nostre persone, veri e propri pilastri dell’organizzazione. Si tratta di professionisti che hanno investito e continuano a farlo condividendo il sogno dell’azienda e applicando
la cultura dell’alta prestazione», dice Della Villa. Education Research Department, si diceva prima. È il cuore pulsante dell’azienda. «L’obiettivo cardine è quello di mantenere
l’azienda come riferimento internazionale, continuando ad aggiornare il nostro
metodo e a sviluppare le carriere delle nostre persone». Le
attività spaziano tra quelle di R&D e la ricerca scientifica con la relativa pubblicazione di articoli scientifici su riviste ad alto
impatto. Da sempre Isokinetic sostiene che la migliore medicina è l’esercizio, ma intanto si lavora a nuove ricerche legate alla Sports Medicine. I trend hanno spostato l’attenzione sempre di più
sulla prevenzione dell’infortunio e delle
recidive. «Tutto ciò può accadere grazie ad uno studio molto attento
del meccanismo di infortunio –
ovvero come avvengono
gli infortuni – per poi mettere in atto dei programmi di
esercizi per ridurne la possibilità. Questo è l’approccio che utilizziamo nelle
nostre Green Room. Analizziamo il modo di muoversi dei pazienti e poi lo
modifichiamo con esercizi mirati. L’esercizio è la base di tutto, sempre»,
dice senza troppi giri di parole Della Villa. Intanto per guardare al futuro è
nato il progetto dell’Isokinetic
Campus, una riorganizzazione spaziale degli headquarters con al centro l’Education and Research Department. «Il Campus fungerà da family home per le
nostre persone e fornirà solide basi per lo sviluppo futuro attraverso un
potenziamento delle attività di formazione e aggiornamento e di ricerca e
sviluppo. Sarà immerso nel verde, anche in un contesto di sostenibilità
ambientale», conclude Della Villa. Perché in fondo la salute è circolare, con corpo e
spirito strettamente interconnessi.
Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/
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