Il Nostro Team
Comunicazioni tecniche
Eventi
Fare News
Imprese Associate
{{ fifthTitle }}

FARE INSIEME - Ep. 106 - Mechinno e quell’idea controcorrente di diventare coach delle imprese

«Bisogna saper cogliere le evoluzioni del mercato, puntando sempre sulle persone»

06/02/2023

Vai al podcast.
 

Unire meccanica e innovazione per offrire un servizio di consulenza integrato. L’azienda nasce nel 2006 a Calderara di Reno, all’ingresso di quella Motor Valley fiore all’occhiello dell’Emilia. Il progetto è stato pensato da Fabio Di Martino assieme al socio e tecnico Gianni Fabbretti. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Fabio Di Martino, CEO di Mechinno

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Perché dobbiamo andare necessariamente all’estero per pensare e produrre innovazione? Se ci pensiamo è una domanda tanto banale, quanto difficile da affrontare. Soprattutto se spostiamo le lancette di quasi vent’anni, in un’epoca storica caratterizzata da una forte spinta alla delocalizzazione estera. Eppure nel lontano 2006 questa domanda se l’è posta Fabio Di Martino, ingegnere meccanico siciliano trasferitosi ben presto in Emilia, dopo essersi confrontato con molte realtà anche a livello internazionale, in particolare in India. Di Martino negli anni ha lavorato all'estero sui servizi di ingegneria, operando per conto di clienti italiani che avevano pensato di portare fuori la produzione, anche quella più ingegneristica, e quindi di maggior valore. Perché dobbiamo andare necessariamente all’estero per pensare e produrre innovazione? Nei primi anni del Duemila ritorna ossessivamente la domanda nella testa di Di Martino, al punto da determinare il suo futuro percorso imprenditoriale. E di metterlo in pratica quasi controcorrente. «Abbiamo sempre avuto ottimi ingegneri in Italia, forse senza esserne troppo consapevoli. Invece all’epoca si parlava di offshoring perchè si pensava costasse meno. Ma quando si parla di capitale umano risparmiare non è mai una mossa saggia», afferma Di Martino.

Storia di un’intuizione.
Così nasce Mechinno. Nomen omen, come recita la nota locuzione latina. Perché per capire il senso di questa eccellenza emiliana dell’ingegneria hi-tech si può partire da quella crasi che in fondo diventa un manifesto valoriale. Mechinno unisce Meccanica e Innovazione. Dal 2006 l’azienda ha un obiettivo ambizioso: fornire alle aziende quel supporto ingegneristico necessario a garantire un elevato livello di competenze, evitando di intaccare il gap qualitativo e permettendo di sviluppare prodotti innovativi senza dover affidarsi ad alternative remote e declassificanti. La società diventa un acceleratore dell’innovazione, un coach per disegnare nuove pagine di futuro. Siamo a Calderara di Reno, quasi quindicimila anime nell’area metropolitana bolognese, alle porte di quell’area che viene definita Motor Valley. Qui al lavoro ci sono 130 professionisti impegnati a dare risposte alle imprese manifatturiere dai servizi industriali di alto livello, flessibili e personalizzabili: si va dal concept al design, fino alla progettazione, alla prototipazione e alla produzione. L’obiettivo è mettere a disposizione un supporto che lega competenze umane e tecnologiche evolute. Persone e macchine in grado di competere. L’azienda registra un fatturato di 8,6 milioni di euro, con un incremento del +7% anno su anno. Pensare, ripensare, fare. Le sedi sono tre e quella principale a Calderara di Reno conta un ufficio tecnico di oltre 1.000 metri quadrati.

Ascolto dei clienti
. Tutto parte da Fabio Di Martino, dicevamo prima. Classe 1968, una laurea in ingegneria meccanica conseguita all’Università di Firenze e da sempre orientato all’ascolto delle aziende e del mercato. «Analizzando i processi di gestione relativi alle attività di ingegneria da remoto, mi sono reso conto che quelle realtà italiane, connotate da qualità e alte performance di prodotto, rischiavano di compromettersi a causa di una concorrenza incentrata sulla quantità a scapito della qualità. La gestione da remoto dell’innovazione di prodotto rischiava, quindi, di assottigliare sempre più quel gap che li distingueva da prodotti di qualità inferiore», racconta Di Martino, che ha intrapreso questa scommessa da startupper partendo proprio dal settore automotive, fiore all’occhiello dell’innovazione in quel distretto d’eccellenza modenese. «Possiamo garantire un servizio di alta qualità anche in situazioni di tempistiche frenetiche e ristrette. Oggi offriamo la possibilità di lavorare su più settori ai giovani ingegneri, puntando su una ibridazione delle competenze e una visione allargata, erogando alle imprese manifatturiere servizi industriali di alto livello, flessibili e personalizzabili. Bisogna saper cogliere le evoluzioni del mercato, puntando sempre sulle persone», conclude Di Martino. Ingegneria qualificata certamente, ma ciò che conta è la capacità di mettersi in gioco. E di ascoltare per davvero un mercato del lavoro che corre veloce.

Clicca qui per ascoltare il podcast sulle principali piattaforme di ascolto https://podcast.confindustriaemilia.it/

Leggi le altre interviste

 

Podcast

Altri Articoli di Fare news