Marco Sala, Filippo Oggionni, Aleksander Fiuk e Michał Grendysz hanno messo a punto la loro startup Revolv Space sui banchi dell'università. Oggi forniscono ai produttori di satelliti pannelli solari che ruotano inseguendo il sole per raddoppiare l'energia prodotta. Per FARE INSIEME STARTUP Giampaolo Colletti intervista Marco Sala, CEO di Revolv Space
FARE INSIEME STARTUP è lo spinoff del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune delle realtà presenti nel portfolio di Primo Ventures, società che gestisce fondi specializzati nel settore digitale e della new space economy. Con Primo Ventures Confindustria Emilia ha avviato una partnership. Obiettivo: offrire alle imprese associate nuove occasioni di crescita grazie alla presentazione delle startup più innovative sul mercato. Qui raccontiamo alcune loro storie.
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Alcuni incontri sono spaziali. Nel vero senso della parola. Perché nascono da intuizioni geniali che messe a fattor comune diventano startup scalabili e vincenti. In fondo questa è una storia spaziale. Perché è la storia di Revolv Space, realtà nata dall'incontro di quattro studenti durante gli anni universitari alla Delft University of Technology, in Olanda. «Insieme condividevamo non solo la passione per lo Spazio, ma anche la convinzione che fosse il settore in cui si sarebbero realizzati i più grandi progressi per l’umanità. Abbiamo sempre voluto costruire qualcosa di significativo e questo ci ha spinto a intraprendere un percorso che è stato tanto entusiasmante quanto impegnativo. I primi passi sono stati caratterizzati da entusiasmo, ma anche da tante difficoltà: sviluppare i primi prototipi, imparare a comunicare la nostra visione agli investitori e superare i tanti no che ci siamo sentiti dire. Ricordo in particolare una presentazione iniziale con un investitore che non è andata come speravamo. È stato un momento di crescita fondamentale: ho capito quanto sia importante la perseveranza e quanto ogni esperienza, positiva o negativa, possa insegnare qualcosa di utile per il futuro». Ecco, queste sono le parole di Marco Sala, ventisettenne CEO di Revolv Space. Un giovane che è riuscito a trasformare la sua passione per lo Spazio e per l’ingegneria in startup. Dopo il liceo scientifico e la laurea triennale in ingegneria spaziale al Politecnico di Milano, Marco ha scelto di trasferirsi in Olanda per la laurea magistrale. E da lì tutto è cambiato.
Identikit dell’azienda. Revolv Space oggi è una startup spaziale con l’obiettivo di rivoluzionare la produzione di energia nello spazio. «Progettiamo, costruiamo e vendiamo componenti e sistemi di potenza per l’infrastruttura spaziale, concentrandoci attualmente sui piccoli satelliti con massa compresa da pochi a cinquecento chilogrammi», racconta Sala. L’headquarter si trova a Torino, in una città con un forte legame con l’industria spaziale. In poco più di un anno la startup è cresciuta passando da 7 persone nel 2023 a 19 nel 2025 provenienti da nazionalità diverse, un mix unico di giovani talenti e professionisti con lunghe esperienze nel settore, con ulteriori posizioni aperte. «Questa crescita riflette la nostra ambizione e la capacità di attrarre talenti di alto livello in un settore complesso e competitivo. Nonostante i tempi di sviluppo e qualifica tipicamente lunghi del settore spaziale, siamo particolarmente orgogliosi di aver generato i nostri primi ricavi commerciali già nel 2023. Abbiamo lavorato intensamente per dimostrare la qualità e l’affidabilità dei nostri prodotti, conquistando la fiducia dei nostri primi clienti. Prevediamo una crescita importante anche nei prossimi anni, sostenuta da un team in espansione, una pipeline commerciale sempre più ricca e un’offerta tecnologica che risponde alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione», dice Sala. Revolv Space è un fornitore di componenti e sistemi di potenza elettrica per satelliti, con un focus attuale sulla generazione di energia a bordo. Il team offre un portafoglio di prodotti che comprende pannelli solari dispiegabili e sistemi di rotazione avanzati per pannelli solari. Uno dei prodotti di punta è SARA, ossia Solar Array Rotary Actuator. Si tratta di un componente elettromeccanico innovativo che si integra ai pannelli solari per orientare automaticamente questi ultimi verso il Sole, massimizzando la produzione di energia. SARA è progettato per raddoppiare la capacità energetica dei satelliti, mantenendo un design semplice, economico e affidabile. In fondo tutto ruota intorno all’economia spaziale. Perché la parte critica – che vuole risolvere Revolv Space – è legata al costo dell'energia per l'infrastruttura spaziale. Più energia si ha, più cose si possono fare. Ma oggi il costo per ogni Watt generato è ancora troppo alto, e questo frena lo sviluppo di nuove infrastrutture. E qui i ragazzi imprenditori hanno le idee chiare: abbattere il costo dell’energia nello spazio, riducendo il rapporto euro per Watt.
Presente e futuro. La startup conta ad oggi cinque missioni nello Spazio e quasi 3 milioni di euro raccolti con i primi round. «Abbiamo ricevuto il supporto di Primo Space, uno dei principali fondi europei nel settore spaziale, e di Takeoff, un veicolo di investimento promosso da CDP e Plug & Play. Questi investitori non solo hanno creduto nella nostra visione, ma ci hanno anche supportato nel prendere decisioni strategiche fondamentali per la nostra crescita», ricorda Marco Sala. Una storia che lega due Paesi come l’Italia e l’Olanda e che arriva fino allo Spazio. «Revolv è nata in Olanda, ma ha trovato in Italia, e in particolare a Torino, un ambiente ideale per crescere. Manteniamo la nostra impronta con una controllata olandese, ma operiamo principalmente a Torino. Collaboriamo attivamente con aziende e centri di ricerca nazionali, ma il nostro focus è inevitabilmente internazionale. La Space Economy è un settore globale, e i nostri prodotti sono progettati per soddisfare le esigenze di clienti in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, fino all’Asia».
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