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Mediamorphosis, inaugurata la ricostruzione del Polittico Griffoni nella Basilica di San Petronio

18/12/2025

Da sinistra Monsignor Andrea Grillenzoni, Primicerio della Basilica di San Petronio, Piero Brighetti, CEO e direttore creativo di Mediamorphosis, Claudio Pozzi, presidente de L'Operosa, e Daniele Ravaglia, presidente di Bologna Welcome
Da sinistra Monsignor Andrea Grillenzoni, Primicerio della Basilica di San Petronio, Piero Brighetti, CEO e direttore creativo di Mediamorphosis, Claudio Pozzi, presidente de L'Operosa, e Daniele Ravaglia, presidente di Bologna Welcome

Mercoledì 17 dicembre, all’interno della cappella di San Vincenzo Ferrer nella Basilica di San Petronio, a Bologna, è stata inaugurata la nuova ricostruzione del Polittico Griffoni, uno dei capolavori assoluti del Rinascimento ferrarese e bolognese.
La ricostruzione è stata realizzata grazie alla donazione di Operosa, su progetto dell’agenzia di comunicazione bolognese Mediamorphosis e con realizzazione a cura di Quadricroma, restituendo alla città un’opera dalla storia eccezionale.

Il Polittico Griffoni, capolavoro di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, fu realizzato tra il 1470 e il 1473 per l’altare della famiglia Griffoni nella cappella di San Vincenzo Ferrer. Rimasto in loco fino al XVIII secolo, venne smantellato quando il patronato passò al cardinale Pompeo Aldrovandi: le tavole dipinte furono trasformate in quadri da stanza e, nell’Ottocento, si dispersero in nove musei diversi, molti dei quali all’estero.

A partire dalla fine del XIX secolo prese avvio un ampio lavoro di ricostruzione critica, che vide protagonisti studiosi come Gustavo Frizzoni, Roberto Longhi e, più recentemente, il contributo decisivo del ritrovamento di uno schizzo settecentesco di Stefano Orlandi, fondamentale per la comprensione dell’assetto originario.

La ricostruzione oggi restituisce al pubblico la complessità dell’opera: il registro principale unito da un paesaggio continuo, le figure trattate come statue entro uno spazio porticato illusionistico, il registro superiore su fondo oro con i santi Floriano e Lucia.

Un progetto che permette di riscoprire appieno la visione scenografica e innovativa concepita da Cossa e de’ Roberti, protagonisti di uno dei sodalizi artistici più significativi del Quattrocento italiano.

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