Nel bolognese sessant’anni fa nasce un’azienda di famiglia giunta alla terza generazione che fornisce soluzioni per l'automazione e la robotica industriale. Obiettivo: migliorare l'efficienza e la qualità dei processi industriali. Oggi Stima guarda alla robotica collaborativa con altissime tecnologie e che ha reso più scalabile il mercato. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Federico Mazzanti, presidente e direttore commerciale di Stima
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
Per parlare di robotica e di automazione
industriale, devi comunque prima di tutto parlare di persone. Di quel tocco
umano che fa la differenza. Può sembrare un paradosso, ma anche nella storia
che stiamo per raccontare la tecnologia c’entra eccome, ma lascia il passo alla
persona, alle sue intuizioni geniali, al suo estro e alla sua capacità di
adattamento, alla sua volontà di fare squadra. Questa è Stima, impresa emiliana
votata al futuro e che nasce in quel passato assai difficile, ovvero nel
secondo Dopoguerra nel quale tutto era possibile, ma anche complesso da mettere
in piedi, letteralmente. Stima oggi distribuisce soluzioni per l’automazione e
la robotica industriale. Obiettivo: migliorare l’efficienza e la qualità dei
processi industriali.
Identikit dell’azienda. Siamo a Funo di Argelato, frazione con poco meno
di seimila anime nell’area metropolitana bolognese. Qui lavorano circa 50
persone tra Stima e CAI (Centro automazioni industriali di Ozzano, azienda del
gruppo) per il 95% sul mercato italiano per 18 milioni di euro di fatturato.
Una storia italiana, anzi una storia emiliana. Con tutto quello che rappresenta
di speciale. Nonna Elves Valbonesi e nonno Aureliano Cariani un bel giorno
decidono di mettersi in proprio. Nonna lavora alla Valzuffi Cuscinetti,
importante azienda dei cugini, mentre nonno nella concessionaria dell’Alfa
Romeo. Iniziano distribuendo manometri marca Allemano, uno storico brand
italiano, perché il nonno operava durante la guerra in sala macchine su un
sommergibile e seguiva appunto un pannello di controllo pieno di questi
oggetti. Morto dopo pochi anni, nonna chiama a se’ la figlia e pian piano i
fratelli e le sorelle Mario, Gildo e Mila in quella che sarebbe diventata negli
anni l’impresa di famiglia. La miglior vendita nella vita di nonna? Quando
lavora per i cugini e va a smontare in campo i mezzi bellici abbandonati. Dal
cuscinetto a sfera della torretta mobile di un carro armato tedesco, si
racconta che sia stata creata la funivia per San Luca. A seguire per rafforzare
e consolidare l’azienda arrivano Augusto Mazzanti e Alessandra Cariani, mentre
oggi ci sono i due fratelli Alessandro e Federico Mazzanti, terza generazione
dell’impresa di famiglia all’80%, mentre il 20% appartiene a Camozzi Automation
Spa, storico partner e socio. Ma torniamo ad Argelato: l’headquarter si estende
su quattromila metri quadrati di sede logistica e cinquecento di area
produttiva. Nel tempo della dematerializzazione questi spazi – e quindi il
prodotto fisico – contano eccome. Lo ripeteva come un mantra la nonna: “Par
vandar la roba ai vol la roba”. Ne è convinto anche Federico Mazzanti, 48enne presidente e direttore commerciale. Una vita votata all’azienda:
perché Federico da bambino andava a giocare nel magazzino e poi inizia a
lavorarci a 13 anni. La paghetta diventa presto uno stipendio che gli permette
di comprarsi il motorino perché per comprare qualsiasi cosa – ripete ancora
oggi – in famiglia abbiamo sempre sudato. «Oggi competenza vuol dire conoscere
nel dettaglio le gamme dei fornitori partner e dei produttori concorrenti.
Negli ultimi anni l’elettronica ha iniziato seriamente a caratterizzare le
nuove linee di prodotto. Da prodotti analogici a prodotti digitali. Ci è voluto
un po’, forse una decina di anni. Ma ora l’escalation supportata dall’intelligenza
artificiale è alle porte. Noi siamo in grado di fornire assistenza e supporto
tecnico alla progettazione di pannelli, quadri di controllo pneumatici ed
assemblaggi elettropneumatici su specifica richiesta del cliente, oltre a
poterli realizzare all’interno della nostra officina», dice Mazzanti. In questo
servizio al cliente ci si rivolge un po’ a chiunque. «Possiamo meramente
prenderci in carico l’assemblaggio su un progetto definito dal cliente come supportare
l’ufficio tecnico dello stesso cliente nella stesura o nel miglioramento di un
impianto, fino a fornire un prodotto assemblato e collaudato», precisa
Mazzanti.
Presente e futuro. Oggi Stima vive di
automazione, soprattutto pneumatica. Ma crede fermamente nel mondo della
robotica collaborativa, che porta ancora più vicino alla matrice delle nuove
tecnologie. «Siamo nell’automazione dal 1965 e la robotica collaborativa è lo
sviluppo di quello che abbiamo sempre fatto e che ha reso più scalabile il
mercato, ha oliato meglio i processi. Il progresso è stato incredibile: prima i
tubi termoplastici erano di rame e ora operiamo con i cani robot. Intanto siamo
stati scelti da Universal Robots, leader mondiale ed inventore della robotica
collaborativa, come loro distributori per l’Emilia-Romagna», dice Mazzanti. Da
poco sono stati compiuti i sessant’anni, ma l’azienda non è mai stata così
giovane. L’età media è abbondantemente sotto i 40 anni. La massima premura è
cercare di mantenere le conoscenze, che rappresentano il valore aggiunto per
rimanere in pista. «Ci aspettiamo che la tenacia che ci ha sempre
contraddistinto, insieme al vivere il mercato in prima linea non come follower
ma come ribelli, continui a farci divertire e consenta alle nuove leve di
appassionarsi al nostro lavoro. Esattamente come i nonni hanno fatto
appassionare la nostra e anche la generazione che ci ha preceduto», conclude
Mazzanti. Imparare dalle generazioni passate per abitare al meglio il futuro. È
questa la ricetta vincente delle aziende di successo.
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