Nel 2016 a Modena dall’idea e dalla volontà di alcune mamme di ragazzi con disturbi dello spettro autistico è nata l’esperienza di Tortellante, un’associazione di promozione sociale che sostiene i ragazzi e le loro famiglie, creando un luogo di socializzazione e condivisione. Un progetto che unisce tradizione gastronomica, inclusione sociale e formazione offrendo ai ragazzi la possibilità di intraprendere un percorso lavorativo, attraverso la produzione di pasta fresca, e costruirsi un futuro. Per FARE INSIEME Charity, Lucrezia Lanzani intervista Erika Coppelli, presidente dell’associazione di promozione sociale Tortellante
FARE INSIEME CHARITY è lo spin-off del progetto FARE INSIEME dedicato alla presentazione di alcune onlus e società no profit, realtà fortemente presenti nei territori di Bologna, Ferrara e Modena e che svolgono un lavoro straordinariamente importante e cruciale per l’intera comunità
di Lucrezia Lanzani*
“Tortellino: pasta da minestra, un
involtino di sfoglia di pasta all’uovo ripieno di carne tritata con altri
ingredienti e aromi, ravvolto su se stesso ad anello”.
Nel 2016, a Modena, all’interno di
un’associazione di genitori di ragazzi con disturbi dello spettro autistico
emerge la necessità di aiutarli a costruirsi un futuro dignitoso. Finita la
scuola, infatti, molti di questi ragazzi si sentono isolati, vuoti, per la
mancanza di integrazione con i coetanei. «Il passaggio di transizione verso il
mondo adulto è più complicato per loro. Perché dovremmo vanificare tutti i
percorsi terapeutici abilitativi che hanno fatto? Per questo abbiamo voluto
trovare una soluzione. Nel periodo natalizio, una mamma aveva riunito attorno a
un tavolo la nonna e il figlio autistico e insieme avevano fatto i tortellini.
Devo dire che io la trovai un’idea geniale. Così nasce Tortellante. In una
stanza con mattarelli, tirapasta e tutto il necessario, abbiamo chiamato le
nonne dei nostri figli per seguirli e insegnare loro a fare i tortellini. E
devo ammettere che il connubio si è rivelato vincente. Due fragilità che si
assomigliano molto: gli anziani, alla loro età, cominciano a sentirsi meno
utili alla società, sono un po’ isolati. Abbiamo capito che per i nostri figli
era uno strumento utile», racconta Erika Coppelli, dal 2018 presidente dell’associazione
di promozione sociale Tortellante.
Tortellante è un progetto che unisce
tradizione gastronomica, inclusione sociale e formazione in un luogo
multifunzionale che integra il laboratorio e la bottega: centri di
socializzazione e di terapie occupazionali e riabilitative. Con 40 famiglie
coinvolte, uno staff scientifico e tanti volontari, il progetto rappresenta una
risposta concreta al “dopo di noi”, offrendo ai ragazzi strumenti per diventare
autonomi e per costruire relazioni sociali. I ragazzi lavorano, fanno i
tortellini, quindi imparano a fare un lavoro utile, dignitoso, necessario.
Sopra il laboratorio, c’è un appartamento che serve loro come palestra di
autonomia dove imparano tutto ciò che gli sarà utile in futuro, per quando
diventeranno grandi e smetteranno di ricevere il supporto dei genitori.
Le
attività di Tortellante sono supportate da un team scientifico altamente
qualificato e specializzato in autismo, che aiuta i ragazzi a crescere nelle
abilità e costruire progetti di vita individuali.
«Noi offriamo tortellini e utilizziamo
fornitori di eccellenza del territorio. Abbiamo diverse linee, di cui una 100%
artigianale, e riforniamo tutti i ristoranti di Massimo Bottura, per dare l’idea
della qualità dei nostri prodotti. Da qualche mese ci stiamo occupando del
progetto ‘Io Lavoro’, che consiste nell’inserimento di dieci ragazzi - dei
quaranta da cui siamo partiti - nel pastificio ‘La pasta di Celestino’, per produrre
i tortellini che finiranno sugli scaffali dei supermercati. Non facciamo solo
tortellini da mangiare, realizziamo anche dei portachiavi destinati alla
vendita. Questi, insieme agli eventi che organizziamo, sono sicuramente modi
per finanziare l’associazione e mettere in campo diversi progetti di autonomia
nel quotidiano», aggiunge Coppelli.
Oltre a lavorare con i ragazzi,
Tortellante realizza progetti anche con le famiglie, come il ‘Parent Training’,
per fornire un supporto psicologico nel passaggio all’età adulta.
«Il team è composto da educatori,
psicoterapeuti, tecnici di riabilitazione psichiatrica, terapisti
occupazionali. Li abbiamo voluti tutti giovani, infatti hanno quasi tutti la
stessa età dei nostri ragazzi, che va dai 18 ai 35 anni. Crediamo molto nei giovani.
Hanno tanta energia, voglia di fare, di sperimentare e soprattutto possono
crescere insieme ai nostri figli e quindi dare continuità ad un percorso
futuro. Poi, da quando abbiamo aperto la Bottega, i ragazzi si affiancano alla
chef e all’addetta di Bottega. Abbiamo anche ideato una linea di tortellini
“brutti ma buoni” al ragù, perché non si butta via niente. A Massimo Bottura
dobbiamo molto. Lui e sua moglie Lara hanno sposato subito il progetto. Lui è
il nostro testimonial numero uno, dà i consigli ai ragazzi, li aiuta molto, ci
ha anche consigliato i fornitori e dato qualche ricetta. Importantissimo anche
l’appoggio del professor Giuseppe Plazzi, direttore della Scuola di
Specializzazione di neuropsichiatria infantile dell’Università di Modena e Reggio
Emilia, con cui abbiamo dimostrato un miglioramento delle abilità e che ha
permesso all’esperienza di Tortellante di avere una pubblicazione anche in
ambito scientifico», continua Coppelli.
Grazie alla sua dedizione, l’associazione
è diventata un punto di riferimento a livello territoriale, nazionale e
internazionale. «Nel 2023-2024 alcuni nostri ragazzi sono andati a cucinare a
Roma, insieme alla brigata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e
nel 2025 sono tornati per uno stage formativo al Quirinale. È bellissimo che i
nostri figli stiano a contatto con un mondo istituzionale, formale, per
imparare a staccarsi dalla famiglia. A giugno 2024 siamo stati alla Conferenza
annuale della Convenzione ONU, a New York, nell’ambito del Side Event sull’inclusione
nella cucina italiana, e al G7 sulla disabilità ad Assisi, per servire i
ministri di tutto il mondo», conclude Erika Coppelli.
Per Tortellante Aps, è importante lavorare
sul benessere dei ragazzi a 360°, per questo, sta lavorando all’attivazione del
“Passaporto Sanitario”: dodici medici specialisti in pensione si occuperanno di
fare check-up di prevenzione ai ragazzi e di fornire un documento personalizzato per agevolare l’accesso alle cure mediche
delle persone con autismo.
Tortellante è quindi la dimostrazione di quanto
un tortellino possa incidere sulla vita di una persona e sulla sua crescita, sulla
sua autonomia, per un futuro più inclusivo e consapevole.
*Lucrezia Lanzani è una studentessa del Liceo Steam Emilia, ha diciassette anni e da sempre è interessata a tematiche sociali. Da tre anni presta attività di volontariato in diverse realtà della sua comunità.
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