Dietro a un apparente semplicità, c’è una complessità elevata per tipologie di materiale trattato e per campi di applicazione: si va dalle auto alle centrali termiche, dai ponti alle gru. La storia che stiamo per raccontare dall’Olanda atterra a Lippo di Calderara di Reno. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Ruggero Nestri, CEO di Van Leeuwen Italia
di Giampaolo Colletti
@gpcolletti
Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero
“Ecco come bisogna essere! Come l’acqua. Niente
ostacoli, essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza,
scorre di nuovo. In un recipiente quadrato è quadrata. In uno tondo è rotonda.
Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo di
più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo,
niente può essere più forte di lei”. Così ha scritto il filosofo Lao Tzu quasi
millecinquecento anni fa. Ecco, la storia che stiamo per raccontare ha molto a che
fare con l’acqua e con chi, ormai un secolo fa, aveva imparato a gestirla al
meglio, quasi a domarla. D’altronde parte dall’acqua tutta la cultura del Paese
che stiamo per visitare. Perché per raccontare questa storia diventata anche emiliana,
dobbiamo partire da molto ma molto lontano, arrivando a percorrere quasi milleduecento
chilometri e tagliando da sud a nord mezza Europa. Siamo a Zwijndrecht, distretto di meno di cinquantamila anime nell’Olanda
del sud. È proprio qui, in una terra che spesso va sott’acqua, che
nasce nel lontano 1924 Van Leeuwen, società diventata in un secolo specializzata nella fornitura di tubi di acciaio, piping e applicazioni
connesse distribuite poi in ogni angolo del mondo. Da qui partono tubi
delle più svariate forme e tipologie per varie applicazioni: impianti Oil &
Gas, impianti chimici e petrolchimici, raffinerie, impianti di produzione
dell'energia. Tutto parte da un garage. Ecco, quello stesso garage esiste ancora
oggi ed è diventato un centro distributivo di ben sessantamila metri quadrati.
Ma è un garage collegato col mondo intero. Perché la società ha una presenza in
altri 33 Paesi e gestisce quasi un centinaio di filiali presenti in tutta
Europa, Medio Oriente, Asia, Australia e Nord America. Italia – ed Emilia –
compresa.
Identikit dell’azienda. Ma restiamo ancora in Olanda. Tutto nasce nel segno del gioco di squadra.
L’intuizione è quella di unire due gruppi – si tratta di Benteler e Van Leeuwen
– che nascono da due storie imprenditoriali di due famiglie che appartengono
all’aristocrazia europea dell’acciaio. Famiglie che negli anni si sono
incrociate più volte su diversi mercati, osteggiate ma anche coalizzate. Dall’Olanda
all’Italia, oggi in Europa secondo mercato per tubi di acciaio dopo la Germania.
Il cuore pulsante è a Lippo, frazione di Calderara di Reno, meno di
quindicimila anime nell’area metropolitana a nord-ovest di Bologna, lambita dal
fiume Reno e a due passi dall'aeroporto di Bologna. Pensate che qui vicino c’è Sacerno,
località chiamata un tempo Mezzomondo e indicata come il luogo in cui si sono
incontrati nel lontanissimo 43 a.C. Ottaviano Augusto, Marco Emilio Lepido e
Marco Antonio per stabilire la divisione dei territori appartenenti all'Impero
Romano. Ma come si arriva qui dall’Olanda? Nel 2019 il colosso acquisisce un
network di aziende legate all’acciaio e competitor. Ecco, tra queste ce n’è
anche una in Italia, proprio a Lippo di Calderara di Reno.
Identikit
delle persone. «Il nostro Dna è portuale:
noi siamo naviganti, ossia gente che naviga il mercato come se fosse l’acqua
dei canali di cui è ricca la terra olandese, annusando il vento e agendo sul
mercato per gestire al meglio gli eventi. Ma per farlo c’è anche bisogno di
abbracciare la digitalizzazione: per questo sviluppiamo contatti tramite
webshop e ci avvaliamo di intelligenza artificiale per processare gli ordini
dei clienti. Tutto ciò si somma al grado avanzato di automazione dei nostri
magazzini e a tecnologie come taglio e saldatura laser, che sono lo standard
per molte consociate del nostro gruppo». Così afferma Ruggero
Nestri, Amministratore Delegato di Van Leeuwen Italia. In
Italia più del 50% dei collaboratori sono under 40 e ben il 46% donne. Non sono
numeri scontati per una realtà che opera nel commercio dei metalli ferrosi. «Cerchiamo
di essere dinamici e decentralizzati nei processi decisionali; puntiamo sul
coinvolgere i nostri collaboratori nelle scelte strategiche e questo genera
grande responsabilità, che può essere contraccambiata con la giusta libertà di
azione. Del resto l’imprenditorialità è uno dei valori fondanti del gruppo ed
in Italia la interpretiamo così. Anche questo però non va
dato per scontato: molte aziende nel nostro settore sono caratterizzate da
processi decisionali estremamente verticali; questo può essere un vantaggio
quando i senior sono al comando, ma è uno svantaggio quando affronti il
passaggio generazionale e ti confronti con le giovani generazioni, che hanno
bisogno di una forte identificazione con l’azienda per sprigionare il loro
potenziale. Le nostre persone sono specialiste con la passione per i tubi di
acciaio: un mondo che dietro ad un’apparente semplicità, racchiude una
complessità elevata per tipologie di materiale trattato e per campi di applicazione:
si va dalle auto alle centrali termiche, dai ponti alle gru e molto altro»,
dice Nestri. Il futuro è legato al territorio produttivo emiliano: oleodinamica,
produzione di macchine agricole, automotive, motociclette, meccanica di precisione.
«Siamo
al servizio di questi e altri segmenti di mercato. D’altronde il 65% dei nostri
clienti è emiliano», precisa
Nestri. E ricorda l’elemento distintivo dell’azienda, ossia i due leoni. Sono nel
nome e nel logo a rappresentare la forza e l’ambizione di agire. Andare avanti,
navigando i mari del mondo, senza fermarsi mai. È
questa la ricetta vincente per le organizzazioni di successo.
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