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FARE INSIEME - Ep. 25 - SIT, nella storia l’innovazione continua della Società Italiana Tecnospazzole

«Competenza, passione e tanta umiltà. L’ascolto dei clienti è essenziale»

08/02/2022

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Tre secoli di impresa passando dai pennelli del 1662 alle spazzole del 1962 e sempre nel segno della vicinanza col cliente. Identikit della società che ha l’headquarter a Casalecchio di Reno, nel bolognese. Per FARE Insieme Giampaolo Colletti intervista Alessandro Acquaderni, direttore commerciale marketing e Board Member di SIT 
 

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

La storia che stiamo per raccontare sfida la statistica. Perché da studi internazionali è risaputo che tra le imprese solo lo 0.8% in media sopravvive dalla quarta alla quinta generazione. Eppure, nel caso di SIT, Società Italiana Tecnospazzole, quella percentuale dello zero virgola è la dimostrazione di come si possa lavorare con continuità, capitalizzando il proprio percorso e innovando costantemente. L’headquarter di SIT è a Casalecchio di Reno. Qui c’è anche l’ufficio tecnico e parte della produzione. Al lavoro ci sono un centinaio di persone che contribuiscono al consolidamento di un fatturato di 15,5 milioni di euro. Il prodotto di punta è contenuto sin dal nome dell’azienda perché SIT produce una gamma di spazzole tecniche e industriali e spazzole per elettroutensili (trapani, smerigliatrici, …). E poi c’è l’iconica spazzola multiuso SPID, brevettata nel 1966 e venduta negli anni per oltre sessanta milioni di pezzi. Metà di quello che viene fatto è speciale perché su misura, l’altra metà invece è destinata al mercato retail legato alle ferramenta. Le vendite guardano all’Italia nel 65% dei casi e l’estero va dagli Stati Uniti all’Australia. C’è poi lo stabilimento produttivo in Romania, che vede al lavoro 25 persone e dove viene realizzata una parte della gamma di prodotti standard.  

Storia secolare.
Nel 2018 l’azienda ha celebrato i centodieci anni dell’impresa rilevata dalla famiglia Acquaderni nel 1908. Ma la storia parte secoli prima, all’inizio con la produzione di pennelli d’artista per la scuola pittorica bolognese, poi si è passati ai pennelli per la ricostruzione di Bologna del Dopoguerra e ancora negli anni ‘60 e ‘70 è arrivato il momento delle spazzole industriali. Tre secoli per passare dai pennelli del 1662 alle spazzole del 1962, ma la chiave sta nella vicinanza col cliente. Perché occorre concentrarsi sui veri bisogni, provando a capire le sue esigenze. «La spazzola SPID serve a scrostare, sverniciare, pulire il barbecue, rimuovere il ghiaccio da sci e scarponi. È stata inventata da nostro nonno Pietro. Fino alla metà degli anni Sessanta esisteva soltanto un’altra tipologia di spazzola a mano con dorso in legno. È stata rivoluzionaria perché ha dato al mercato un prodotto ergonomico e oggi ha raggiunto una penetrazione importante. Solo l’anno scorso abbiamo venduto oltre due milioni di pezzi», racconta Alessandro Acquaderni, Direttore commerciale marketing e Board member di SIT.  

Innovazione continua e plurale.
Qui si respira innovazione nella continuità. Il prodotto si è evoluto nel tempo, ma senza creare fasi disruptive rispetto a ciò che si era costruito negli anni. «Ecco perché per noi si può innovare senza rompere le radici col passato, con un cambiamento costante che si respira giorno dopo giorno», dice Acquaderni. Per questo ingegnere trentatreenne con in tasca una laurea conseguita all’Università di Bologna e impegnato in un executive MBA a Harvard l’innovazione è un tratto culturale e premessa essenziale in tutti gli ambiti dell’azienda: dal lavoro della singola persona al processo specifico. Creatività certamente, ma soprattutto metodo. «Il prodotto ha tanto studio alle spalle, tanto lavoro dell’ufficio tecnico, tanta competenza e passione», precisa Acquaderni, che insieme ai fratelli Marco e Paolo ed al papà Andrea oggi guida l’azienda. Per arrivare alla quinta generazione hanno individuato alcuni tratti caratteristici. «Il primo è l’umiltà, riferito anche alle nostre persone. Siamo sinceri e umili. Tutto questo si riverbera nei prodotti che realizziamo e commercializziamo, che non sono drogati da campagne marketing o da mode passeggere», dice Acquaderni. A vincere in questa sfida imprenditoriale è l’attenzione verso la nicchia d’eccellenza. Ma per risultare distintivi occorre scommettere anche sulla ricerca continua. «Ogni giorno effettuiamo ricerca con piccole evoluzioni del prodotto e dei suoi materiali e abbiamo anche un’ottima relazione con la catena di fornitura: se c’è un fornitore che ha un’idea per un nuovo filamento lo proviamo insieme. Questa è la piccola evoluzione quotidiana e che coinvolge clienti e partner», afferma Acquaderni. Goccia a goccia, puntando sulla squadra che oggi è allargata e va oltre il perimetro dell’azienda. D’altronde solo così si vincono le sfide di mercato. Nel 2019 SIT ha avviato un percorso di open innovation con l’Università di Bologna. «Abbiamo constatato che non tutte le persone intelligenti necessariamente lavorano per noi, ma questa considerazione quasi ovvia e che riguarda tutte le aziende ci ha spinto ad aprire le porte del nostro ufficio tecnico. A Bologna abbiamo la fortuna di avere un polo universitario d’eccellenza e con Almacube, costola dell’Università di Bologna, abbiamo preso parte a Challenge Based Innovation. In questo modo abbiamo collaborato anche con il Cern di Ginevra, polo di innovazione numero uno al mondo. Per una piccola realtà come la nostra è stato motivo di grande orgoglio pensare che i ricercatori del Cern hanno lavorato su una spazzola made in Casalecchio», dice Acquaderni. Vietato fermarsi: in SIT hanno organizzato un’open house con più youtuber che hanno realizzato in azienda laboratori aperti per clienti e artigiani. Interrogarsi sul futuro, ben oltre le quote di mercato e il confronto con i competitor. «La sfida è mettere le basi per prossimi cambiamenti interpretando questo tempo. I nostri predecessori sono stati all’avanguardia nel capire il momento giusto per passare dal pennello d’artista a quello industriale e poi alla spazzola industriale. Anche noi dobbiamo metterci in ascolto dei clienti e del mercato», conclude Acquaderni. Questa è l’innovazione continua che guarda al futuro.

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